TEDx Brussels; Metti un giorno col “WOZ” e altri geni

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Sin da quando ero piccola, Archimede, l’inventore, era il mio personaggio preferito dei fumetti. Rappresentava per me il divertimento di essere creativi e di trovare gioia nella condivisione di nuove idee per aiutare gli amici e le persone che vivono attorno a noi.

Studiando scienze e lavorando poi nel campo, e’ nato in me il sogno di avere esperti di diversi campi della cultura e del sapere, apparentemente lontani tra loro, in una sorta di piattaforma di comune linguaggio, dove condividere esperienze , idee e creativita’ .

Nella nostra societa’ i sistemi informatici hanno permesso l’accesso e la creazione di rapidi sistemi di divulgazione scientifica, tecnologica e artistica, racchiudendo lo spirito nuovo di condivisione della bellezza con un approccio multidisciplinare del sapere nelle sue varie forme.

Cosi’ sono nati i social media come twitter, e la piattaforma virtuale delle talks di TED

TEDxBrussels BANG BANG ( Bits, Atoms, Neurons & Genes) e’ stata la festa della scienza che sognavo: 2.200 spettatori e 20.000 partecipanti connessi da tutto il mondo sono stati immersi nell’arte, tecnologia e scienza in un viaggio verso le frontiere della ricerca umana.

Stare su un palco TED significa comunicare con la mente e il corpo la propria creativita’ e energia, utilizzando l’ entusiasmo e la passione come olii essenziali.

E’ difficile per me poter segnalare tutte le emozioni, i messaggi e le tematiche che sono state protagonisti nel grande teatro Bozar di Bruxelles lo scorso 12 Novembre.

Alcune mie “passioni” erano li’ : la medicina come partecipazione collettiva tra medici e pazienti (Alan Greene), l’educazione come esperienza pratica e divertimento (Greg Gage, Ben Kestner), la medicina personalizzata (Rudi Pauwels), l’approccio multidiciplinare arte/scienza/design (Zoe Laughlin ,Yasaman Sheri ), etc.

Vi invito, quindi, a vedere i video nel sito in internet , perche’ solo cosi’ si puo’ apprezzare l’energia dello stile “TED”.

Come ha detto Steve Wozniak nella sua affascinante storia di design alla ricerca di nuovi strumenti per migliorare la societa’ :

Imparare a pensare per noi stessi e generare nuove idee e’ gia’ innovazione , e questo la scuola dovrebbe insegnare principalmente

Possiamo non essere capaci di preparare il futuro per i nostri figli ma possiamo preparare loro per il futuro.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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