Shenzen, l’Hollywood dell’elettronica

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L’ultima volta che ho scritto su Che Futuro per celebrare il compleanno di Officine Arduino citavo la partecipazione di Limor Fried al Fireside Hangout con il presidente Obama.

In altre parole: l’America di Obama sa chi sono i makers e li valorizza. Questo non mi stupisce (come credo non stupisca neanche voi). L’amministrazione Obama ha lasciato un segno molto forte facendosi portatrice della discussione di certe tematiche: con questo non sto dicendo che abbia trovato risposte convincenti, ma almeno ci sta provando e ha dimostrato in più occasioni di saper interpretare il movimento e i suoi ambasciatori.

Quello che mi ha stupito é che in un recente (ed interessantissimo) viaggio in Cina ho incontrato Eric Pan, conosciuto anni fa a New York, e ho potuto visitare la sua azienda a Shenzhen, Seeedstudio.

L’azienda vende prodotti Arduino compatibili e open source hardware, una quantità notevole di sensori (per esempio il sensore di radiazioni), oltre a prodotti sviluppati con makers incontrati in giro per il mondo.

Nel 2008 l’azienda era composta da tre persone. Nel 2009-2010 erano diventate sei. Ora sono in 120 di cui la metà sono ragazze. Dico ragazze/i perché l’età media é 26 anni e ho visto veramente pochi over-30 in giro.

Eric era sulla copertina di Forbes China lo scorso mese, all’interno dei “30 under 30”, trenta imprenditori cinesi di successo sotto i trent’anni (ne ha 29).

Quando l’ho lasciato nei corridoi di Seeedstudio correva a prendere un aereo per un incontro con il Governo cinese sui Makers a Pechino (la storia si ripete?).

Anche la Cina, la Cina del Great Wall e della repressione su internet e dei diritti umani, la Cina che non fa entrare Google e ostacola su molti livelli l’ingresso dei social network occidentali, anche la Cina conosce (o cerca di conoscere?) i makers, e cerca di dare una mano alla crescita di piccole aziende in mercati limitati come quello dell’open hardware.

Ho passato quei giorni di Shenzen tra Seeedstudio, la Mini-Makerfaire e l’Haxlr8r, un acceleratore “hardware” dove selezionate startup americane sono mandate per trasformare il loro prodotto in realtà (ingegnerizzazione, implementazione ecc). Ho raccontato questa esperienza sul blog di Arduino, ma mi sono rimaste addosso due metafore forti con cui voglio chiosare.

Shenzhen é l’Hollywood dell’elettronica. Eric Pan.

Affermare che Shenzhen sia la Hollywood dell’elettronica non é una dichiarazione scontata.

La FoxComm é uno dei grandi Studios, la Apple o la Samsung sono il corrispettivo delle grandi Major cinematografiche. Aziende come Seeedstudio corrispondono ai piccoli registi indipendenti che si inventano nuovi linguaggi. Seeed, ma anche molti altri ovviamente, traggono la loro forza dalla quantità di componentistica, schede e nuovi dispositivi che nascono proprio a Shenzhen.

E’ curioso come questa metafora, giustapponendo Hollywood e Shenzhen e l’industria cinematografica di Hollywood dei tempi d’oro con il momento di massimo splendore della capitale dell’elettronica cinese, preservi praticamente immutata la posizione italiana: continuiamo a raccontare storie sincere di neorealismo a 8bit (anche 32, che non si sciupano!).

Il mio amico Zack Smith é l’autore della seconda metafora, quella dell’hamburger. Lui é uno dei fondatori di Makerbot e Thingiverse, ma ne é uscito un anno fa, andando dopo un breve peregrinare per Shenzhen a lavorare per Haxlr8r come Technical Advisor. Oltre ad essere un buon esempio di imprenditore dell’Open Hardware (esce da Makerbot proprio per la recente scelta di chiudere il prodotto, una delle grandi bandiere della cultura open source hardware) é un 29enne che si definisce una dream-driven person.

In una tavola rotonda tra lui, Eric e Tom Igoe (membro dell’Arduino Team, ispiratore, amico e collega) al Chainhou makerspace il tema é Open Hardware e innovazione e si parla di prodotto, valore / identità del Brand e responsabilità.

Zack: (l’open source hardware) sembra una ricetta. Come l’hamburger. Chiunque può fare un hamburger. Puoi andare da McDonald / Burger King o in un posto che lo fa con la migliore carne del mondo con la migliore cottura. Puoi fartelo da solo. Quello che il movimento dell’Open Source Hardware sta facendo é permettere alla gente di diventare i cuochi di sé stessi.

E’ una lente molto interessante attraverso la quale analizzare i makers. Credo che Arduino si ponga in questo scenario come l’hamburger DOP Slow Food.

Buon appetito!

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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Scritto da chef

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