8 progetti e un Fablab: è la Sardegna che riparte dalla manifattura

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Alcuni sono talmente timidi da non rispondere alla chiamata del moderatore al tavolo, altri invece mostrano un piglio imprenditoriale da perfetti “startupper”. Sono i ventidue artigiani digitali che hanno presentato le loro idee durante la giornata inaugurale del FabLab di Sardegna Ricerche, lo scorso 10 febbraio, a Pula (Cagliari).

I ventidue maker sono i beneficiari di altrettante borse di sperimentazione messe a disposizione da Sardegna Ricerche per popolare fin da subito il neonato FabLab. Scelti attraverso il bando “Generazione Faber”, hanno iniziato subito a lavorare ai loro progetti nella struttura di Pula, e riceveranno un rimborso spese e un “premio” finale, ma solo se concluderanno il lavoro nel termine di otto mesi previsto.

La giornata inaugurale, iniziata con il saluto della presidente di Sardegna Ricerche, Maria Paola Corona, ha visto avvicendarsi al microfono Enrico Bassi che ha ripercorso la storia di Arduino e del FabLab di Torino, e Massimo Moretti, animatore del progetto WASP, che si propone di realizzare case in argilla stampate in 3d ispirate agli alveari delle vespe.

Nicola Pirina, innovation strategist, affiancato da Francesco Congiu, maker della prima ora, ha moderato le presentazioni dei giovani artigiani, sollecitandoli con osservazioni e domande sull’origine delle idee progettuali, sulle motivazioni e sulle prospettive di business dei rispettivi progetti. Citiamo solo alcuni dei più interessanti:

1. “Riciclotti”: Ottavia Pietropoli vuole fabbricare kit didattici per portare nelle scuole i temi della sostenibilità ambientale. Ne ha già ideato tre: “Fare la carta”, telaio per l’autoproduzione di fogli di carta riciclata; un caleidoscopio da costruire con materiali di riciclo e un gioco di carte sulla raccolta differenziata.

2. “Pupazzi stop-motion”: Michela Anedda e Erica Floris sono due aspiranti film-maker e realizzeranno i pupazzi e le scenografie per il loro primo film in stop motion .

I progetti degli scheletri componibili dei pupazzi (“armature”) potranno essere distribuiti via web in modo che gli acquirenti li possano stampare a domicilio.

3. “Macchina CNC universale e modulare”: Daniele Carlini è l’ideatore di una macchina a controllo numerico “multi purpose” (fresa, estrusore, taglio laser) destinata a un pubblico di hobbisti, studenti e artigiani.

4. La “Bird House” di Nicola Barbaro è in realtà una stazione miniaturizzata per il rilevamento del rumore e della qualità dell’aria. L’idea è quella di installare una rete di “casette per uccelli” nella città di Cagliari. I dati raccolti saranno disponibili via web.

5. L’Albo tattile di Claudia Mascia è un gioco per bambini in età prescolare, volto all’apprendimento e allo sviluppo sensoriale. Sarà composto da nove piccole tavole quadrate, ciascuna con un disegno in rilievo che richiamerà i simboli e gli archetipi presenti nelle tessiture tradizionale sarde

6.

Il progetto Fashion Light di Giovanni Masia prevede la creazione di oggetti di arredo e capi di abbigliamento e accessori ideati per gli ambienti notturni o poco illuminati, materiali riflettenti, rifrangenti e luminescenti.

7. Stefania Palmas propone la costruzione su misura di due elementi fondamentali per il violinista: la mentoniera e la spalliera. Con il suo progetto “Accessori per la liuteria altamente performanti” vuole creare un prodotto adattabile alla persona che lo usa, scegliendo i materiali migliori per comodità e prestazioni.

8. Il progetto “Design Km 0” di Stefano Carta prevede la creazione di una linea di accessori e oggetti di arredo, che saranno diffusi in rete, sotto forma di progetto scaricabile e non come progetto finito.

Il FabLab dentro e fuori del Parco

Il Parco tecnologico di Pula è la sede naturale per il nuovo FabLab: al suo fianco trova innanzitutto un Centro di prototipazione rapida che lavora da anni con le imprese del territorio regionale e con le università, realizzando circa duecento prototipi all’anno nei campi più vari. E ancora lo Sportello Proprietà intellettuale, utile per risolvere ogni dubbio sull’uso di immagini, loghi, marchi, e per indirizzare verso le più opportune forme di tutela dei risultati del lavoro dei maker. Lo Sportello Startup, infine, è pronto a aiutare i maker che decidono di fare il grande salto mettendo su una vera e propria impresa, con finanziamenti per la fase di avvio, l’assistenza nel rapporto con gli investitori e la possibilità di trovare ospitalità negli incubatori del Parco.

Inoltre il Parco tecnologico svolge da sempre un’intensa attività di divulgazione scientifica che lo porta a contatto con docenti e studenti di ogni ordine e grado, ai quali sarà ora possibile mostrare come le idee possano tradursi in oggetti.

Ma il FabLab non resterà confinato nel Parco. Nella scelta dei macchinari si è tenuto conto della loro trasportabilità: sarà pertanto possibile organizzare laboratori temporanei “a domicilio”, per esempio presso le scuole e le università, o in occasione di eventi e manifestazioni a tema.

LO STAFF

È guidato da Sandra Ennas, responsabile del settore Trasferimento tecnologico di Sardegna Ricerche, cui fanno capo il Centro di prototipazione, lo Sportello Proprietà intellettuale e la Biblioteca del Parco.

Francesca Mereu, architetto e artista visuale e multimediale, è la tutor del FabLab, e porta un contributo fatto di creatività e competenze informatiche.

Aldo Diana e Fabrizio Sotgiu sono i due ingegneri del Centro di prototipazione che assistono i maker nella scelta delle tecnologie e dei materiali più adatti e nell’impostazione della progettazione CAD/CAM.

LE MACCHINE

Il FabLab è attrezzato con una vasta gamma di stampanti 3D, fresatrici, tagliatrici laser, con una grande varietà di prestazioni, costi e dimensioni: dalla più piccola stampante 3d da tavolo alla tagliatrice laser da 100 watt e 350 chili (c’è voluta una gru con un braccio di 60 metri per collocarla). Poi c’è una serie di schede Arduino e Raspberry a disposizione degli utenti per i progetti che prevedono l’automazione degli oggetti.

COME E PERCHE’ UN FABLAB IN SARDEGNA

Spiega Maria Paola Corona, la presidente di Sardegna Ricerche che il FabLab ha fortemente voluto: “L’idea nasce durante SINNOVA, il Salone dell’Innovazione in Sardegna, dell’anno scorso, quando si è parlato del mondo dei maker, di quella che viene definita ‘la terza rivoluzione industriale’. Lì abbiamo potuto parlare con degli esperti, gli stessi che poi ci hanno dato una mano in questi mesi ad organizzare il nostro FabLab”.

“Perché l’abbiamo fatto? Perché questo è un mondo che sta correndo, che sta andando velocissimo in una direzione in cui anche l’equilibrio finanziario si sposterà verso queste modalità di produzione piuttosto che verso il mondo della produzione classica. E noi vogliamo esserci perché i nostri giovani, ma anche i meno giovani, hanno tutte le competenze, la creatività e le capacità tecniche di cui c’è bisogno per avere successo. Quello che manca in Sardegna sono le grandi fabbriche, ma questo mondo fa proprio a meno delle fabbriche, perché si realizzano direttamente i pezzi di cui c’è bisogno per avviare produzioni su piccola scala. Certo si tratta di produzioni ridotte rispetto alle fabbriche tradizionali, ma molto più diffuse e flessibili, e in questo modo poche persone possono metter su una piccola fabbrica personale.”

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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Scritto da chef

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Sono siciliana, sono testarda, e così a Palermo faccio innovazione al femminile

innovaizone

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