Stefania Milo: “Basta pessimismo. L’Italia può mordere il mondo”

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Italia fine 2013.Dopo la grande crisi che ha coinvolto l’intero mondo economico, di come ce lo ricordavamo non resta molto, sono cambiate tante cose. Forse troppe e troppo velocemente e mentre il resto del mondo si adegua, modifica e riparte, il nostro paese stenta a comprendere le evoluzioni e chiude la porta al rilancio.

I giovani CNA mettono un piede in quella porta, la lasciano aperta e provano a ragionare sulle nuove mappe e sui nuovi assets economici.Siamo il nuovo gruppo giovani di CNA capitanato da Stefania Milo, neoeletta presidente nazionale, con accanto: Giampaolo Colletti, Erica Lazzarini, Marianna Panebarco, Stefano Bruno, Giuseppe Santillo, Gianluca Zurlo, Luca Carbonelli, Cinzia Ramondetta e Cinzia Alfonsi. Succediamo alla presidenza capitanata da Andrea Di Benedetto, l’inventore di Cnanext, festival dell’intelligenza collettiva di cui abbiamo concluso la IV edizione sabato 9 novembre a Firenze.

Il lavoro che ci apprestiamo a fare vuole proseguire il cammino fatto nei 4 anni appena trascorsi, proseguire con CnaNeXT, che per noi non è solo il titolo di una serie di eventi, ma un nuovo approccio, una nuova filosofia nel fare impresa e nell’essere artigiani oggi.

Siamo stanchi del “declinismo” e dell’eccesso di pessimismo. Abbiamo dei forti margini di miglioramento e dobbiamo sfruttare al meglio le nostre competenze, le nostre tradizioni, la storia e la capacità di innovazione del nostro paese.

Peter Barron (Direttore Public Affaire di Google Europa) nostro ospite sabato a CNA NeXT ha parlato di Manifatture, ci ha portato in dono un dato pazzesco emerso dalle analisi di Google.

Nel mondo c’è una richiesta di Made in Italy, attraverso le ricerche su web, che cresce ogni anno dell’8%.

L’Italia, noi giovani imprenditori, dobbiamo puntare su questo. Sull’emersione di una sana manifattura di qualità, sul recupero delle nostre tradizioni e del nostro saper fare, sullo sviluppo di un’idea di comunità che sostenga le imprese nel processo di internazionalizzazione al fine di far crescere anche il proprio territorio, sull’avere sempre più imprese etiche e trasparenti.

Bisogna partire innanzitutto dalla scuola, dalla modifica dei paradigmi culturali che fino ad oggi hanno governato un processo di apprendimento distante dalla tradizione manifatturiera italiana.

Il termine che vogliamo adottare e far nostro per trasmettere il nostro messaggio è: contaminazione. Con l’accento positivo per diffondere il buono ed il bello della piccola e media imprenditoria italiana, far comprendere che una via alternativa per la propria soddisfazione esiste e che, insieme, si possono raggiungere risultati favolosi.

Questo paese ha bisogno di iniezioni di fiducia, di ottimismo, senza minimizzare la crisi ci sono giovani artigiani che con nuove idee e con il rinnovamento stanno emergendo. E sono in grado di portare nuova vita al sistema produttivo italiano.

Dobbiamo far leva sugli aspetti positivi. Perché oggi, e lo sarà sempre più in futuro, il lavoro non si cerca. Lo si crea. E i giovani imprenditori nonostante tutte le avversità, lo stanno inventando

.

Il mestiere dell’artigiano è ancora visto come vecchio, come un mestiere faticoso, umile, per persone poco istruite, noi vogliamo invece dimostrare quanto essere artigiano sia bello, affascinante e anche contemporaneo

Con i nostri eventi e le nostre attività di comunicazione miriamo a costruire una vera e propria epica dell’artigianato. Un racconto collettivo capace di emozionare e che ci rappresenti tutti e tutte, e proprio lo storytelling è uno dei metodi che stiamo utilizzando ed utilizzeremo sempre più in futuro per diffondere fra aspiranti imprenditori studenti e giovani imprenditori la cultura imprenditoriale, raccontare storie di giovani che ce la stanno facendo.

Vogliamo incentivare il rapporto tra il mondo dell’impresa e il mondo della ricerca. E pensiamo che l’istruzione serva più alla formazione dell’individuo che all’esercizio di una professione.Perchè l’istruzione è la cassetta degli attrezzi che ci consente di costruirci pezzo per pezzo il nostro futuro, per essere imprenditori, ma prima di tutto persone, consapevoli, liberi e indipendenti.

Per affrontare questo cambio di paradigma l’associazione deve diventare sempre più il “partner tecnico” ideale delle imprese. Occorrono competenze oggi non solo legate alla propria professionalità, ma anche e soprattutto competenze manageriali.Dobbiamo capire per tempo dove sta andando il mercato, intercettare nuove opportunità, comprendere l’evoluzione dei settori, ed essere sempre pronti a cambiare, a reinventarci parzialmente o totalmente.

La nostra organizzazione deve svolgere un ruolo attivo nell’aiutare le imprese a digitalizzarsi, a connettersi in reti a internazionalizzarsi, a competere sui mercati internazionali, a ragionare come europei e come cittadini del mondo.

Puntiamo e punteremo ad avere imprese e imprenditori sempre più fruitori della rete come mezzo per promuoversi. Sempre più capaci di utilizzare la tecnologia per innovare i processi, per ottimizzare il ciclo produttivo.Vogliamo digitalizzare le nostre imprese per renderle più competitive. Perché imprese connesse fra loro possono affrontare mercati che da soli non sarebbero raggiungibili. Perché ormai le barriere territoriali sono un limite ampiamente superato.

L’europa e il mondo sono i nostri orizzonti.

Vogliamo dare il nostro contributo affinché anche le istituzioni e le amministrazioni siano sempre più digitalizzate, siano open, per agevolare gli adempimenti delle imprese, per sburocratizzare e semplificare i servizi, per facilitare l’accesso ai bandi che sono per noi fonti strategiche nel processo di rinnovamento.

Il raggruppamento che ci apprestiamo a dirigere e rappresentare dev’essere sempre più una fucina di nuove idee, di sperimentazioni, una palestra ed un contenitore. E’ in questo gruppo che si formano i dirigenti dell’associazione, attraverso i giovani offriamo al sistema in generale un punto di vista diverso, un approccio ai problemi, non per forza migliore ma certamente corretto e aperto.

Dal confronto tra differenti punti di vista e opinioni si viene a sintesi e ci si pone al servizio ed al supporto delle imprese che rappresentiamo.Desideriamo portare CNA, la nostra confederazione, sempre più vicina ai giovani, farla diventare luogo di dialogo, approfondimento e conoscenza, luogo dal quale riuscire a fornire speranza per una soddisfazione di vita differente.

Parliamo di un futuro. Che non è più quello di una volta, citando Valery, verso il quale vogliamo tendere affondando le radici nel nostro florido passato e non perdendo mai di vista il presente.Raccogliendo l’invito fattoci dal Ministro Bonino, alla nostra iniziativa,

noi giovani imprenditori proveremo a “mordere il mondo” perché citando un altro ospite di #manifatture “fare impresa oggi è un gesto altamente politico”.

Stefania MIlo – Presidente Cna NeXT

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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