10 consigli per inventarsi artigiano digitale (e 10 casi di successo)

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Diceva San Francesco D’Assisi che “chi lavora con le mani è un operaio, chi lavora con le mani e la testa è un artigiano, chi lavora con le mani, la testa e il cuore, è un artista”. Ed è con questa citazione che apriamo il nostro racconto: Mani e Web, l’e-book di CNA giovani imprenditori dedicato a storie di successo legate all’innovazione.

Sono storie che abbiamo raccolto qua e là fra i nostri associati, alcune basate sul racconto vero e proprio, altre invece più incentrate sulla fotografia, un libro di storytelling e fototelling, la narrativa di oggi per divulgare come è possibile inventarsi un lavoro, chi sono di fatto gli artigiani digitali, cosa fanno, dove e come hanno trovato l’idea vincente.

Da queste storie abbiamo voluto trarne un decalogo, per stimolare altri giovani, altri imprenditori a seguire l’innovazione, a crederci a osare.

1. Saper diversificare e saper trovare un filone per reinventare l’azienda storica“Di un motore non si butta via niente, neanche quando è sfiancato”, Alessandra Zagni titolare della rettifica Ferrari e Zagni ha iniziato da tempo il passaggio generazionale e ha pensato di usare bielle e pistoni ormai inservibili per farli diventare dei porta oggetti da scrivania, graffette e penne per scrivere. Il tutto nasce da una maratona lanciata su Facebook, una no-stop di 24 ore rivolta a designer, architetti, stilisti per trovare nuove idee con le quali riutilizzare i pezzi dei vecchi motori. Ogni pezzo viene identificato da un cartellino da officina, che riporta il motore di provenienza e l’anno di costruzione, un modo per valorizzare ll’origine di questi oggetti “inusuali”.

Il core business della Ferrari e Zagni rimarranno le rettifiche “vere”, ma questo è un modo per aprirsi nuovi spazi, perché “non bisogna mai smettere di inseguire i propri sogni”

2. Avere un’idea innovativa che possa avere uno scopo nobileLa Fattoria Petrini infatti ha fatto della ricerca un suo cavallo di battaglia e da diversi studi ha capito che l’olio extravergine di oliva previene malattie come l’osteoporosi. Intuizione vincente di Francesca Petrini che la brevetta a livello europeo ed è stata scelta come testimonial per la Regione Marche all’interno del Padiglione Italia ad Expo. L’idea nasce in Giappone, osservano la popolazione anziana e il loro stile di vita, accortasi Francesca che i giapponesi hanno un’alimentazione povera di calcio e fanno uso di integratori decide di trovare un alimento che possa svolgere questa funzione.

Insieme all’Istituto di Vitaminologia dell’allora Dipartimento di Biochimica dell’Università di Bologna, brevettò il Petrini Plus capendo che l’olio extravergine aveva molte proprietà in grado di prevenire l’osteoporosi.

3. Creare pezzi uniciStudio MP è un laboratorio creativo dove si sviluppano progetti di design autoprodotti in cui viene seguito l’intero iter di produzione di ogni oggetto di design. Per far questo lo studio fa un uso prevalente di nuove tecnologie: software per la modellazione 3D, cad Cam per la prototipazione rapida tramite cnc, percorsi macchina per pantografi, utilizzo di software per l’elaborazione di rendering e grafica avanzata quali v-ray o Photoshop, scanner e stampante 3D per rever engineering.

4. Puntare al Made in ItalyRidare valore alla produzione italiana attraverso la produzione artigianale, il must di Maria Lamanna, formatasi in sud Africa nel 2009 dove disegna la sua prima borsa, e da lì il continuo studio e ricerca sui materiali e sulla lavorazione dei pellami.

Maria comunica direttamente con i suoi clienti tramite i social e vende online su marialamanna-bags.com, ma anche da Blomming a New York. Produce borse di lusso, audaci e severe, tagliate al laser e puntando molto sul web marketing.

5. Sfruttare un’intuizione e dargli gambeLa storia di Pannolindo nasce probabilmente come molte idee, ma spesso subito anche accantonate perché considerate non efficaci per trasformale in idea di business. Pannolindo è stata un’idea portata avanti con determinazione che il mercato ha saputo premiare.

Nasce in un pomeriggio del 2011 da una vacanza a Berlino di Gaia e Matteo, in cui Gaia osservando una coppia che sta cambiano il pannolino al loro bimbo, si accorge che il pannolino era di lana. Da lì le si accende una lampadina e decide di puntare anche per il mercato italiano su un pannolino lavabile, ma non di lana, che è un materiale non adatto per il nostro clima. Grazie ad un bando per imprese green e infanzia brevetta Pannolindo.

6. Unire la tradizione con gli strumenti di comunicazione attuali

Capire e sfruttare le potenzialità delle rete, per far conoscere al mondo i nostri prodotti, soprattutto se sono alimentari e artigianali, è il caso di Sara e Samuele Frigato che aprono il Tortellaio Matto, riprendendo una professione tradizionale, quale quella del pastaio e aprendosi ai loro clienti e al pubblicando i loro “prodotti della settimana” tramite i social.

7. Sperimentare materiali inusuali per prodottiSilvia Massacesi, designer, creativa che ha puntato su un nuovo tipo di moda a basso impatto ambientale, non si è accontentata di dar sfogo alla sua creatività nelle collezioni di borse e accessori per donna che disegna e produce, ma ci ha abbinato uno studio nella ricerca di materiali diverse da quelli tradizionalmente usati per questi oggetti.

Così ha trovato nel sughero la soluzione ottimale, sia per originalità, ma anche per resistenza e duttilità del materiale stesso.

8. Condividere le proprie intuizioni“Mai tenersi strette le proprie idee e le proprie soluzioni, ma condividere con gli altri, perché il risultato finale sarà sempre molto meglio”. Questo vale anche se facciamo prodotti, come l’officina meccanica Puricelli specializzata nelle lavorazioni meccaniche conto terzi nel campo del petrolchimico. Azienda nata 40 anni fa, che ha saputo aprirsi al mercato, mettendo in mostra i proprio prodotti tramite il loro sito e i social che gestiscono, perché “il racconto di come si fa un prodotto, da valore al prodotto stesso, e può spalancare porte che altrimenti rimarrebbero chiuse”.

9. Inserirsi in una nicchia particolare e diventarne un riferimentocosì nasce la Liuteria GNG di Giulio Negrini, artigiano della musica, produce a mano chitarre elettriche e la rete è sempre stata la sua grande alleata, prima con MySpace e oggi con Liuteriagng.com il suo sito. Il suo pezzo forte è uno strumento a 10 corde prodotto a livello mondiale da 2/3 liutai, ma lui ha anche inventato i “tasti storti”.

10. Passione e sempre uno sguardo sul mondoPer avere successo nel proprio lavoro serve innanzitutto passione e dedizione per quello che si fa, saper far innamorare i clienti dei propri prodotti, saper raccontare da dove e come nascono le idee, lo storytelling come principale strumento commerciale.E’ il caso di Reneé Abou Jaudé che a Viterbo ha aperto “Le cose buone” una pasticceria naturale, dove ogni ingrediente usato non contiene conservanti, coloranti, utilizzando materie prime di ottima qualità e locali. “A un certo punto della mia vita mi sono resa conto che non ero interessata alla ricerca fine a se stessa, ma volevo fare qualcosa per gli altri. Questo lavoro mi da molta soddisfazione, dal sorriso dei nostri clienti che traggono piacere per i nostri prodotti, a quello del fornitore che partecipa al nostro successo”.Sperimentano in continuazione, ora si stanno dedicando ai dolci senza lattosio e uova per le persone intolleranti, perché dice Reneé “la felicità va condivisa”.

Alessandra, Francesca, Maria, Gaia, Matteo, Silvia, Giulio, Reneé e tutti gli altri protagonisti di queste storie sono artigiani digitali che hanno riscoperto la manifattura italiana valorizzandola tramite la ricerca e l’innovazione e si sono aperti al mondo grazie al web. Idee perseguite con tenacia, determinazione. Confrontarsi con gli altri, mai isolarsi, raccontare le proprie idee e saper cogliere gli spunti offerti da tutti per migliorare il prodotto o il processo produttivo, ascoltare la propria clientela e insieme ad essa immettere sul mercato valore e oggetti che piacciono e quindi vengono poi venduti in tutto il mondo.

Sperimentare, osare, creare un nuovo oggetto o crearlo da un materiale insolito, queste sono i suggerimenti che oggi gli artigiani ci vogliono regalare, perché ognuno può trovare la sua strada, dar sfogo alla sua creatività, vedere anche in un biella o un truciolare “un’opera d’arte”.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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