Dishcovery, Giuliano Vita: “Rendiamo i ristoranti italiani dei piccoli musei”

Dishcovery è una startup che offre ai ristoranti un menù digitale adattato e tradotto in numerose lingue, per renderlo comprensibile a clienti di tutte le nazionalità.

Giuliano Vita
Giuliano Vita

Dishcovery è una società che opera nel campo della ristorazione proponendo un’innovazione che, ancor più nel passato periodo di Emergenza Covid, è risultata fondamentale: il menù digitale. Giuliano Vita, CEO & Co-founder della startup, racconta a Think.it la storia e l’offerta dell’azienda.

Di cosa si occupa la vostra società, Dishcovery?

Dishcovery

Dishcovery srl. è una startup innovativa nata a Modena nel 2018. Noi creiamo menù digitali collegati a dei codici QR che danno la possibilità agli ospiti del ristorante di leggere il menù nella propria lingua, dal proprio dispositivo.

Noi siamo nati con un forte focus multilingua, avendo un target specifico proprio nelle città turistiche: Milano, Venezia, Firenze eccetera. Inizialmente eravamo molto focalizzati sul mondo multilingua ed eravamo uno strumento che permetteva al ristorante di tradurre tutto il menù, digitalizzarlo e di dare uno strumento che non fornisse solo la traduzione, ma anche informazioni aggiuntive sulla cultura culinaria.

Il menù digitale è a tutti gli effetti un menù interattivo. Ha degli elementi interattivi che danno la possibilità all’utente straniero di leggere le istruzioni sugli ingredienti e leggere quali sono gli abbinamenti consigliati per un certo piatto. Noi abbiamo, grazie ad un software, la possibilità di collegare in automatico gli ingredienti a delle sezioni di Wikipedia in modo che, per esempio, un turista cinese possa comprendere appieno quello che sta mangiando, nella sua lingua.

Adesso con lo scoppio delle pandemia ci siamo un po’ trasformati, perchè il menù digitale non è più solo uno strumento dedicato agli ospiti stranieri, quindi uno strumento che faceva risparimiare il ristoratore sulle stampe dei menù, ma è diventato a tutti gli effetti uno strumento di precauzione sanitaria.

Infatti il menù tradizionale non può più essere utilizzato. I ristoratori hanno la possibilità di utilizzare il menù digitale, il menù cartaceo usa e getta o un menù plastificato e quindi sanificabile. Tra queste opzioni il menù digitale si presenta come una delle più credibili, sia dal punto di vista ecologico-ambientale che dal punto di vista economico, perchè non deve essere stampato, plastificato e poi ogni volta sanificato; non c’è uno spreco di carta, il codice QR viene stampato una sola volta, da lì il risotratore con Dishcovery può aggiornare il menù dal proprio gestionale e in automatico la modifica viene riportata anche nel codice QR.

Dishcovery

Adesso lavoriamo con piu di 2000 ristoranti tra cui grandi gruppi come Autogrill, Feltrinelli, Gruppo CIGIERRE e anche con ristoranti di altissimo livello come Cracco, l’Osteria Francescana, Pepe in grani e siamo partner di Ambasciatori del Gusto. Abbiamo aggiunto da poco anche la funzionalità di pagamenti integrati nel menù digitale, la funzione di consegna a domicilio, take-away, abbiamo aggiunto la possibilità di ordinare direttamente dal tavolo e adesso stiamo lavorando ad una serie di funzionalità che permetteranno un’interazione maggiore da parte degli utenti anche fuori dal ristorante.

Come nasce l’idea di questa modalità di fruizione del menù?

Io e il mio socio Marco Simonini abbiamo lavorato in Cina, io per 4 anni lui per 2, nel settore alimentare e lavoravamo per un’azienda che si occupava di distribuzione di prodotti alimentari in Cina, lì il codice QR è molto utilizzato anche all’interno dei ristoranti. Inoltre avevamo due tipi di difficoltà: la prima era quella di comprendere il menù scritto in cinese. Quindi ci mettevamo nei panni dei turisti internazionali nel mondo che ogni giorno entrano all’interno di un ristorante col menù tradotto magari solo in inglese e tradotto male con traduttori automatici; la seconda problematica era di tipo lavorativo.

Quando noi vendevamo in Cina i prodotti alimentari italiani incontravamo spesso delle grandi barriere culturali. All’estero e soprattutto in Cina la nostra cultura culinaria è conosciuta molto poco, anche da persone che hanno visitato l’Italia. Ci siamo chiesti come mai i cinesi che vanno in Italia, ma anche i turisti internazionali che vanno in Italia, non tornano con quel bagaglio culturale che gli permette di acquistare e scegliere in maniera informata un prodotto italiano di qualità rispetto ad un prodotto fake. Questo è dovuto anche al fatto che quando vanno nei ristoranti in Italia scelgono solo i piatti tradizionali, non capiscono il menù, non capiscono quello che c’è scritto e quindi vanno nei fast food, perchè ci sono proprio delle problematiche di lingua e di cultura.

Dishcovery

Non capendo quello che trovano al ristorante, perdiamo l’opportunità di educare i consumatori stranieri. Il nostro obiettivo è quello di rendere, nel nostro piccolo, i ristoranti italiani dei piccoli musei. Noi crediamo che, come quando si va in un museo per scoprire ed educarsi sulla parte culturale di un paese, ci si va con la guida o l’audioguida, la stessa cosa vada fatta con i ristoranti, perchè rappresentano una parte importante della cultura di un paese. Quindi con i menù tradotti, con informazioni accurate sui piatti e sui prodotti locali.

Quali strategie avete messo in atto per far conoscere il vostro prodotto?

Noi lavoriamo perlopiù attraverso canali di acquisizione online, Facebook e Google prima di tutti rappresentano la maggior parte della nostra acquisizione clienti. Per quanto riguarda il mondo offline, lavoriamo con agenti plurimandatari e monomandatari, che ancora fanno il tradizionale porta a porta. Inoltre abbiamo fatto delle importanti collaborazioni come quella che dicevo prima con Ambasciatori del Gusto, o con altre associazioni di ristorazione che ci hanno permesso di entrare all’interno dei migliori ristoranti d’Italia e di maturare delle importanti referenze nel mercato.

Giuliano Vita

Avete un modo per raccogliere i feedback da parte dei fruitori?

Al momento no, ma ci stiamo lavorando. Stiamo lavorando, oltre che sulla raccolta dati di quello che succede all’interno del menù di un ristorante quando viene consultato, anche su raccogliere i feedback da parte degli utenti sull’utilizzo del menù digitale, quindi quanto lo preferiscono rispetto ad un menù cartaceo e quali sono gli aspetti negativi rispetto a quello cartaceo. Questo per noi è un punto fondamentale, perchè alla fine dell’Emergenza Covid per noi sarà un punto chiave cercare di mantenere all’interno dei ristoranti il menù digitale, e questo dipenderà molto dagli utilizzatori finali. Altro dato molto importante che stiamo cercando di raccogliere e che vogliamo fornire ai ristoratori, è quello che si basa sulla raccolta di ciò che avviene ogni giorno all’interno della piattaforma e poter fornire questi dati divisi anche per nazionalità dell’utente. Vogliamo fornire al ristoratore le informazioni su quali piatti sono preferiti per una determinata nazionalità. In questo modo il ristoratore potrà fare scelte commerciali con Tour Operator e guide turistiche, fornendo i propri pacchetti di pranzi e cene basandosi su questi dati. Se sa che a un cinese piace più questa cosa qui, creerà i suoi piatti e i suoi pacchetti basandosi su dati reali.

Come funziona l’aggiornamento del menù da parte del ristoratore?

Giuliano Vita

Loro hanno un gestionale che gli permette di modificare in tempo reale il proprio menù. Vanno in autonomia, fanno tutto da soli: possono aggiungere piatti, modificare prezzi, possono rendere invisibile un piatto o più visibile una nuova categoria o il menù del giorno. Per quanto riguarda le traduzioni, dipende. Se scelgono di avere delle traduzioni professionali devono aspettare qualche giorno, perchè deve essere tradotto in maniera professionale dai traduttori. Altrimenti c’è anche la possibilità di utilizzare le traduzioni automatiche, nel caso lo volessero. Oppure caricare delle traduzioni loro in autonomia: se hanno la possibilità di tradurre, possono farlo in autonomia.

Quali sono i prossimi progetti di sviluppo del vostro business?

Noi abbiamo in Road Map diversi sviluppi tecnologici. La maggior parte dei quali si basa sul miglioramento delle funzioni di ordinazione, quindi aggiungere nuove funzionalità per la consegna a domicilio, per il take-away, per i pagamenti. Vogliamo aggiungere altri sistemi di pagamento, che ad oggi sono Paypal e Satispay. Vogliamo aggiungere il collegamento ai sistemi di cassa che sono presenti all’interno dei ristoranti, vogliamo coprire l’ultima parte del flusso di ordinazione. Ad oggi l’ordine arriva su Dishcovery, noi vogliamo che arrivi direttamente al punto cassa del ristorante. Poi ci sono alcuni progetti che si rivolgono al pubblico B2C che però ancora non posso dire perchè sono ancora in progettazione, non sono neanche in sviluppo.

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

What do you think?

Scritto da Filippo Sini

pavoletti creationdose

Pavoletti sposa il progetto CreationDose: 2 milioni in Startup

Edoardo Negroni

Biotech, Edoardo Negroni: “L’Italia deve offrire progetti solidi per attrarre investimenti”