Béa Fertility, la startup per il trattamento della fertilità a domicilio

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La startup Béa Fertility sta lavorando per rendere il trattamento delle fertilità a domicilio accessibile a tutti e aumentare, di conseguenza, i potenziali tassi di successo.

Béa Fertility, la startup per il trattamento della fertilità a domicilio

Accedere al trattamento della fertilità è notoriamente complesso. Mentre una coppia su sette nel Regno Unito affronta le sfide poste dall’infertilità, si stima che meno del cinque per cento di queste possa riuscire a ottenere il trattamento. A causa dei tagli ai finanziamenti e delle regole severe su chi può essere trattato, solo il 35% della FIV è finanziato dal NHS, e il settore sta diventando predominio incontrastato di costose cliniche private. Per le coppie lesbiche, che devono ricorrere a trattamenti di fertilità per avere figli usando sperma di donatori, la situazione diventa ancora più difficoltosa.

In questo contesto, quindi, si inserisce la startup britannica Béa Fertility, che si pone come obiettivo quello di cambiare le cose. Béa Fertility, co-fondata da David O’Rourke e Tess Cosad, sta lanciando quello che la società definisce come il primo trattamento di fertilità a casa, dopo aver ottenuto un milione di dollari (700.000 sterline) in finanziamenti pre-seed nel mese di aprile. L’obiettivo è quello di rendere il trattamento della fertilità accessibile a coloro che sono esclusi dal sistema. I kit di Béa Fertility verranno consegnati per posta e comprenderanno test di gravidanza, tracciatori di fertilità e vasi per la donazione di sperma, accanto al suo prodotto principale, un dispositivo di inseminazione intracervicale (ICI).

Trattamento della fertilità, concept e sviluppo della startup

“Sono un embriologo clinico, ho lavorato ad Harley Street per molto tempo”, ha spiegato O’Rourke. “E una piccola quantità di persone ha avuto l’opportunità di sedersi di fronte a me. Era qualcosa che non potevo più fare per altro tempo, mi sentivo molto a disagio”. Lavorando in un simile settore, il medico ha deciso di lavorare a un dispositivo da usare a casa per consentire il libero accesso al trattamento della fertilità. Sono serviti tre anni di R&S e oltre 90 prototipi prima che O’Rourke avviasse una collaborazione con Tess Cosad alla fine del 2019, una specialista di marketing con esperienza di lavoro con diverse aziende tecnologiche. “Sapevo che stavo cercando qualcos’altro”, ha riferito Cosad. “E lavorare su qualcosa che guida l’accesso alla fertilità si adatta proprio alla mia wheelhouse”.

La tecnologia di Béa, l’ICI, è una strategia di concepimento consolidata da tempo, ma è stata sempre più sostituita da scelte cliniche come la fecondazione in vitro (IVF) e la fecondazione intrauterina (IUI). “Sono stati prodotti molti documenti su ICI e IUI che documentano tassi di efficacia molto simili”, ha osservato O’Rourke.

Caratteristiche e obiettivi di Béa Fertility

Béa Fertility ha dichiarato che si aspetta che il suo dispositivo ICI fornisca lo stesso tipo di tasso di successo della IUI – 10-20 per cento al primo ciclo – ad un quinto del costo di un singolo trattamento IUI, che in genere corrisponde a circa 1.500 sterline.

I trattamenti di fertilità sono tipicamente efficaci dopo più cicli, ma l’alto costo della FIVET e della IUI spesso li rendono inaccessibili. Béa dice che il costo più basso del suo kit lo renderà più facile effettuare più cicli, aumentando così i potenziali tassi di successo. La startup prevede, infatti, tassi di successo fino al 60 per cento dopo i primi mesi.

“Se si guarda a molte delle innovazioni nel settore della fertilità oggi, è molto facile innovare digitalmente”, ha sottolineato Cosad, citando l’abbondanza di app di tracciamento del ciclo, test ormonali e altro che dominano il settore della fertilità tecnologica in pieno boom. “Stiamo andando dritti al centro del problema”.

Per quanto riguarda Béa Fertility, Cosad e O’Rourke si aspettano di ottenere l’autorizzazione medica del Regno Unito e dell’UE entro la fine di quest’anno, consentendo loro di avviare completamente la startup entro l’inizio del 2022. Poiché i tassi di infertilità sono saliti alle stelle negli ultimi decenni, il team di Béa è sicuro che il problema non si sta risolvendo.

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Scritto da Ilaria Minucci

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