Michael Preysman, CEO di Everlane, la sfida di creare un marchio trasparente

everlane

L’amministratore delegato di Everlane, Michael Preysman, ha raccontato il modo in cui ha affrontato la sfida che si era posto. L’obiettivo del CEO, infatti, era rappresentato dalla creazione di un marchio “radicalmente trasparente”.

Michael Preysman, CEO di Everlane, la sfida di creare un marchio trasparente

“Parte del viaggio è fissare obiettivi ambiziosi“, ha affermato Michael Preysman. Il vero lavoro, tuttavia, consiste nel mantenere tali obiettivi. Ecco come il CEO di Everlane sta provanto a restare fedele al suo intento.

Nel 2020, sono state pubblicate notizie relative a disordini che hanno scosso il personale del popolare marchio di moda Everlane, comprese le accuse mosse all’azienda rispetto alla promozione di una cultura del lavoro tossica. Per un’azienda che si basa su un’ostentata dedizione alla sostenibilità e alla “trasparenza radicale”, è stato un duro colpo.

L’azienda ha fatto alcuni grandi cambiamenti da allora. Il fondatore e CEO di Everlane, Michael Preysman, ne ha parlato di recente in un evento esclusivo organizzato in streaming e affidato a Beatrice Dixon, co-fondatrice e CEO della Honey Pot Company.

Certamente, le lotte interne che hanno travolto Everlane mentre i datori di lavoro tentavano di fronteggiare la pandemia e tutte le complessità che hanno caratterizzato l’intero 2020, si inseriscono in un quadro che ha stravolto il mercato internazionale. Ma il modo in cui Everlane ha risposto potrebbe essere un caso di studio per quanto riguarda la leadership del fondatore.

La rivoluzione di Everlane

Preysman, che ha avviato l’azienda nel 2010, ha riferito non solo di aver assunto un direttore esecutivo, ma l’azienda ha anche adottato sistemi strutturali per promuovere una maggiore empatia e responsabilità nell’organizzazione.

Questi sistemi hanno incluso il cambiamento della composizione del consiglio di amministrazione della società, l’aggiunta di regole sulle modalità di assunzione, l’impegno a occupare un terzo delle posizioni aziendali internamente, l’instaurazione di un processo di feedback anonimo per i dipendenti e la collaborazione con lo staff sulla pianificazione e la valutazione del talento.

“Questo è un processo costante e somiglia a uscire e lavorare in giardino o controllare i tuoi amici. Chiedi costantemente alle persone: ‘Cosa sta funzionando? Cosa non funziona? Come posso aiutare?’ E cominci a cogliere i temi. È il nostro lavoro come leader di ascoltare quei temi che vengono costantemente sbloccati per creare un ambiente migliore“, ha spiegato Preysman.

I suggerimenti di Michael Preysman agli imprenditori

In occasione dell’incontro in streaming tra Peysman e Dixon, inoltre, è stato affrontato il tema relativo alla sopravvivenza e al cambiamento delle aziende nel corso della pandemia. A questo proposito, il CEO di Everlane ha voluto rivolgere alcuni suggerimenti agli imprenditori.

Puntare in alto

Quando Everlane è stata fondata, Preysman ha precisato che né lui né il suo team sapevano davvero come funzionasse ogni parte dell’industria dell’abbigliamento, ma sapevano che c’erano molti modi in cui le altre aziende aggiravano determinati ostacoli, danneggiando il consumatore e il pianeta. Così, forse per pura ignoranza, l’azienda nei suoi primi giorni ha fissato obiettivi apparentemente impossibili. Ma quelle ambizioni, ha ammesso Preysman, hanno dato all’intera squadra una forte motivazione.

“Parte del viaggio è fissare obiettivi ambiziosi e parte della nostra comunicazione è dire che non ci arriveremo mai. Ma fissiamo questi obiettivi in modo che siano così alti da avere qualcosa a cui aspirare”, ha ribadito il CEO di Everlane.

Aspettarsi alcuni fallimenti lungo la strada

Creare qualcosa di diverso o puntare a sconvolgere un settore è semplicemente un “lavoro duro”. Spesso, si mette da parte la crescita per farlo. Ad esempio, nel 2018 Everlane ha deciso di eliminare tutta la plastica non riciclata dalla sua catena di approvvigionamento entro tre anni, il che ha richiesto molta ricerca e sviluppo. Finora ha raggiunto il 90% del suo obiettivo.

“Inevitabilmente, non sempre si ha successo e si ottengono le cose giuste, e questo fa paura alle persone”, ha detto Preysman. Invece di avere paura di fare il primo passo, però, bisogna riconoscere che è un lavoro duro e continuare ad andare avanti.

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

What do you think?

Scritto da Ilaria Minucci

rebranding

Qual è il momento migliore per il rebranding?

bea fertility

Béa Fertility, la startup per il trattamento della fertilità a domicilio