3 strumenti gratuiti per monitorare la reputazione online del tuo brand

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Capita molto spesso che, durante eventi o seminari, mi venga chiesto di consigliare alcuni strumenti gratuiti di monitoraggio delle conversazioni per le piccole e medie imprese. Mi è sempre difficile dare una risposta compiuta perché c’è una forte discrepanza tra le aspettative delle piccole e medie imprese e l’offerta di un mercato molto dinamico. Da un lato c’è l’attesa, legittima, di strumenti automatici che, con piccole impostazioni iniziali, allertino i responsabili aziendali per qualunque tipologia di potenziale crisi. Dall’altro c’è un mercato in continua evoluzione, basato su prodotti che richiedono investimenti continui in innovazione, che devono trovare una valorizzazione.

A queste difficoltà si aggiunga il fatto che le conversazioni attorno ad una piccola impresa, solitamente, sono di modesta entità e spesso avvengono in micro contesti (il paese, la città di provincia con il loro relativo circuito conversazionale locale).

Tale condizione rende ragionevole la necessità di un investimento a costo zero, ma espone ad un rischio. Proprio i software gratuiti, spesso di origine anglosassone, sono poco adatti a scovare notizie locali perchè pensati per un mercato globale, e quindi sviluppati su un database di fonti popolari.

Detto ciò esistono strumenti gratuiti in grado di dare un’idea delle conversazioni attorno ad un brand, ma è necessario essere consapevoli che quello che otterrete sarà solo una parte della realtà. Eccone alcuni, ai quali vi consiglio di aggiungere un bel lettore di feed per tenere sotto controllo fonti poco note, ma rilevanti per il vostro business.

Google AlertGoogle Alert è uno degli strumenti più utili e meno pubblicizzati del gigante di Mountain View. Recentemente ne è stata rinnovata l’interfaccia e semplificata la gestione.

Basta andare al link https://www.google.it/alerts/, scegliere una parola chiave da tracciare e cliccare su “Crea avviso” per veder apparire immediatamente un’esempio di risultati che si possono ottenere.Per facilitare la scelta Google mostra già una lista di possibili elementi ricercabili: la vostra email, il profilo Google+, e una serie di entità popolari (argomento, aziende, persone, paesi, musicisti, industrie, luoghi, squadre di calcio, atleti).Attivando il menu “Mostra Opzioni” si potranno decidere la frequenza degli invii (immediato, giornaliero, settimanale), le fonti (web, blog, news, video, gruppi di discussione, libri), la lingua, la regione, la quantità di risultati da includere (tutti o solo quelli proveniente da fonti più importanti), la modalità di invio (ad uno specifico indirizzo email o attraverso un feed RSS).E’ possibile usare anche alcuni operatori booleani come AND e OR per ottenere una ricerca più raffinata.

Pro: si basa sul migliore motore di ricerca del mondo e su Google News. Ottimo per notizie che appaiono su siti importanti.Contro: solo fonti maggiori e difficoltà di rilevare le discussioni sui forum (molto usati in Italia) e sui social network

TopsyFondato da Topsy Labs nel 2007, Topsy è un motore di ricerca gratuito che raccoglie dati soprattutto sui maggiori siti di news e Twitter. Proprio con quest’ultimo ha concluso un accordo per poter analizzare tutti i tweet pubblicati dal 2006. Alla fine del 2013 è stato acquisito da Apple che non ha chiarito cosa ci vuole fare.Dalla barra in homepage, si inserisce il termine che si vuole cercare e si viene portati sulla pagina dei risultati di “Social Search”. La lista dei messaggi è ordinata per rilevanza (in alto le fonti più importanti), ma si può anche scegliere un ordinamento cronologico. Inoltre dalla colonna di sinistra è possibile filtrare per data, per fonte e per lingua. Per fonte, in realtà, s’intende in base a link, foto, video, tweet o influencer che hanno generato più interazioni. Purtroppo l’italiano non è tra le lingue presenti.

In alto si trova un’indicazione sul “sentiment” positivo o negativo dei messaggi, affidabile solo nel caso della lingua inglese, e un trend delle occorrenze della parola cercata nel tempo. Cliccandolo si arriva alla sezione “Twitter Analytics” che permette di paragonare i volumi di citazioni nel tempo di tre termini.

Pro: affidabile nei risultati di TwitterContro: pochissimi i risultati in lingua italiana. Il sentiment non funziona sui testi italiani.

SocialMentionSocialMention è un motore di ricerca poco conosciuto, che dichiara di attingere ad oltre cento fonti, tra cui i maggiori social network, i siti di condivisione di immagini, video, link, eventi, Q&A.Inserita la chiave di ricerca si accede ad un pannello ricco di indicatori. Oltre alla lista dei risultati, filtrabile per data e fonte, vengono evidenziate una serie di metriche che potrebbero risultare utili. In particolare:- strength è una percentuale calcolata come rapporto tra menzioni della parola cercata nelle ultime 24 ore e il totale delle menzioni possibili- passion una percentuale alta indica che ci sono poche fonti che citano spesse volte il termine- le parole chiave più associate a quella ricercata, gli utenti che citano di più, gli hashtag più frequenti e le fonti dei risultati.

Pro: metriche interessantiContro: le fonti non sono molto “pulite”. In alcuni momenti i tempi di attesa per i risultati diventano biblici

Queste sono soluzione che possono andar bene quando le citazioni sono poche, ma quando i volumi aumentano ci sarà bisogno di un software professionale di analisi delle conversazioni. Questi hanno il pregio di offrire pannelli di analisi più elaborati, di consentire analisi storiche e di operare ricerche più granulari. Nel migliore dei casi semplificano la vita con una sentiment analysis affidabile, basata sulla lingua italiana. Se v’interessa approfondire le caratteristiche per scegliere un software di ascolto della rete, lasciatemi un commento e vedrò di scriverne in un prossimo articolo.

28 agosto 2014VINCENZO COSENZA

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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