L’architettura del domani? Disegnerà città per insetti ed esseri umani

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E’ passato un anno dalla prima MakerFaire e tre mesi dalla seconda a Roma. Rispetto alla prima edizione i numeri sono triplicati in quantità e qualità. Migliaia di innovatori di ogni nazionalità hanno raggiunto il Parco della Musica durante il primo week-end di ottobre.

Tra le pance dell’auditorium, sui giardini pensili, fra robot, 3D printer e curiosi di ogni tipo, spicca “Wunderbugs, architettura interattiva per insetti ed esseri umani”. Si tratta di un padiglione didattico, un piccolo forum, uno spazio per eventi, un playground, ma soprattutto un ecosistema. Ecco cos’è Wunderbugs!

L’architetto Francesco Lipari introduce il progetto ad una scolaresca. Foto: Anotherstudio

Wunderbugs è la seconda architettura emozionale dello studio romano OFL Architecture, le cui ricerche nascono in sinergia con Cityvision, piattaforma di dialogo tra visioni e realtà per riflettere sulla città contemporanea.

Questo spazio multitasking, quest’architettura stand alone è la naturale evoluzione di Sainthorto, l’orto interattivo che si irriga con un tweet presentato alla MakerFaire nel 2013.

Quest’anno i progettisti – insieme al team multidisciplinare composto dalla biologa Chiara Settanni, dal tecnico del suono Marco Pesoli, dal compositore Vincenzo Core e dall’architetto Sebastian Di Guardo – hanno voluto estendere la propria ricerca al mondo animale rivolgendosi ai principali attori che condizionano il mondo vegetale e l’agricoltura: gli insetti.Questa volta – racconta Francesco – ci siamo rivolti al mondo degli insetti, che annovera fra le sue specie diverse tipologie molto utili all’agricoltura (coleotteri coccinellidi, ditteri sirfidi, neurotteri crisopidi, ma anche api e in generale gli impollinatori), addentrandoci con grande entusiasmo in un mondo nuovo e meraviglioso fatto di meccanismi naturali inediti che stanno ridefinendo il nostro rapporto con la natura, spingendoci anche a considerare gli insetti come nuovo parametro per una progettazione architettonica futura”.

Vista dell’ingresso all’installazione

Wunderbugs, crasi della parola tedesca wunder – miracolo – e quella inglese bugsinsetti, nasce innanzitutto come uno spazio didattico organizzato e pensato per adattarsi a una varietà di programmazioni culturali: concerti, mostre, eventi di moda, arte e cinema, talk e conferenze. Allo stesso tempo si tratta di una piccola farm della biodiversità, dove poter allevare insetti utili alle coltivazioni e aumentare gli effetti benefici legati alla loro presenza nella crescita delle piante.

I visitatori diventano parte attiva dell’ecosistema. Foto: Francesco Lipari

Un padiglione modulare realizzato interamente in legno, i cui moduli, ispirati al barocco romano e alle geometrie degli insetti, sono il risultato di lavorazioni artigianali e dell’utilizzo di macchine a controllo numerico che ha coinvolto partner come Apicoltura Giulio Vitale, Bioplanet, Noldus.

1104 moduli ad arco, 92 rombi e 198 nodi in legno a comporre il padiglione, questa volta circolare. Eh sì, perché trattandosi di moduli, la loro diversa giustapposizione può determinare infinite configurazioni possibili.

Entrando all’interno di questa sorta di alveare, al centro del cilindro, si ergono 6 sfere del diametro di 45 centimetri, ognuna contenente un ecosistema differente formato da piante e insetti per una precisa composizione vegetativa ed entomologica

Sette, le specie di insetti protagoniste la cui affascinante laboriosità e frenesia rendono ben presto manifesto il ruolo fondamentale che essi hanno nel ciclo naturale:

ECOSISTEMA 1 / Il bombo Bombus terrestris

ECOSISTEMA 2 / L’ape Apis mellifera siciliana

ECOSISTEMA 3 / La mosca Lucilia caesar e la vespa parassitoide Nasonia vitripennis

ECOSISTEMA 4 / La cavalletta Schistocerca gregaria

ECOSISTEMA 5 / Il grillo Acheta domestica e lo Scarabeo Cetonia aurata

ECOSISTEMA 6 / La coccinella Adalia bipunctata e il criptolemo Cryptolaemus montrouzieri

La nostra biologa, ha scelto le specie di insetti più rappresentative e vicine all’uomo, alcune delle quali utili all’agricoltura, altre che possono essere addirittura mangiate, e ha dosato la giusta quantità di piante e ortaggi in rapporto al volume della sfera e allo spazio necessario agli insetti per circolare comodamente”. È qui, in questi ecosistemi sferici che avviene qualcosa di molto interessante, il wunder…il miracolo!

Se Sainthorto era capace di monitorare in real time le piante, curarle ed irrigarle in chiave social, Wunderbugs monitora i parametri vitali degli insetti, contenuti nelle 6 sfere plastiche, per trasformarli in “armonie vitali”. Ogni sfera è infatti equipaggiata con sensori di umidità, temperatura e intensità della luce solare, che, gestiti da Arduino, restituiscono un nitido profilo degli ecosistemi. Questi dati, uniti a quelli raccolti da una rete di sensori ad ultrasuoni, in grado di rilevare la posizione dei visitatori e quella degli insetti per mezzo del software di video-tracking Ethovision XT, vengono tramutati in tempo reale in musica, attraverso un software appositamente scritto.

Grafica di CityVision.Gli elementi che compongono l’ecosistema di Wunderbugs

Visitatori e insetti interagiscono influenzandosi vicendevolmente nella generazione di melodie simili ma mai uguali, canti di una nuova armonia tra uomo e natura che cooperano in una danza continua grazie al connubio tra innovazione tecnologica e natura.“Se l’Auditorium Parco della Musica di Roma ricorda nelle sue forme degli scarabei, Wunderbugs fa letteralmente degli insetti degli inconsapevoli musicisti, elaborando i loro movimenti insieme a quelli dei visitatori in dati musicali”.

Vista ravvicinata di una sfera contenente una particolare specie di api. Foto: Sebastian Di Guard

La MakerFaire ha rappresentato il primo evento in cui Wunderbugs si è manifestata al pubblico. “Ma siamo solo all’inizio”, precisa Vanessa Todaro. Trattandosi di un’installazione itinerante, di uno spazio open source in continua mutazione, “il padiglione muoverà verso nuove destinazioni con lo scopo di sensibilizzare noi tutti verso una necessaria biodiversità globale e in particolar modo quindi verso il mondo degli insetti”.

Coccinelle impollinatrici, api quali campionatori ambientali e produttori di miele, cavallette come proteine croccanti, non rappresentano soltanto preziosi alleati da preservare. La popolazione più numerosa al mondo, per l’appunto quella degli insetti, ormai protagonista di molteplici esperienze progettuali urbane, esprime un modello biologico di riferimento il cui valore connettivo rappresenta il paradigma della città contemporanea.

GAETANO DE FRANCESCO – NITROSAGGIO

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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