Einride, la startup che ha superato Tesla creando il primo camion elettrico a guida autonoma

Einride è la startup svedese da $41 milioni di dollari che ha lanciato il primo camion elettrico a guida autonoma.

einride
Einride pensa al cambiamento climatico con dei camion elettrici a guida autonoma

Qual è stata la prima azienda ad aver creato un camion elettrico? La risposta non è così scontata. Non è Tesla, non è Waymo, Uber o Lyft di Alphabet e non è uno dei grandi produttori di auto o camion. Si tratta di Einride, una startup svedese fondata nel 2016. Linnéa Kornehed, 29 anni, è la cofondatrice, inserita nella lista di Forbes 30 Under 30 e CMO di Einride.

Alcune curiosità su Einride

Fondata nel 2016, Einride è cresciuta fino a raggiungere circa 100 persone che ruotano intorno all’azienda e ha raccolto un totale di $41 milioni di finanziamenti. Bello per una startup, ma del tutto incomparabile ai tanti miliardi che tutte le grandi aziende di cui sopra hanno investito nella guida elettrica e autonoma. Eppure, è questa startup che li ha battuti tutti nel portare il suo primo camion su strada, o “Pod”, come ama chiamarli Einride.

Come spiega Kornehed, «il giorno dopo che Elon Musk ha annunciato il lancio della Tesla Semi, abbiamo già lanciato il nostro Pod». Ecco alcuni altri fatti su Einride:

  • Nominata nella prestigiosa lista annuale di Fast Company delle aziende più innovative al mondo per il 2021, nella categoria Trasporti
  • Vincitore degli Edison Awards 2020 per innovazioni e innovatori
  • Vincitore dell’European Startup Prize for Mobility, un programma di accelerazione e investimento fondato dall’UE per le startup di mobilità sostenibile
  • Nominata da CB Insights Game Changers 2020 come una delle 36 startup che potrebbero cambiare il mondo
  • Presentato nella lista 100 di Global Cleantech del 2020
  • Primo posto in “Trasporti sostenibili” e “People’s Choice Award”, nel concorso E-Prize della compagnia energetica ON.

    e Veckans Affärer

  • Membro esclusivo del World Economic Forum, Shaping the future of Mobility

Ulteriore prova della forza di Einride sono i numerosi marchi che hanno già collaborato con l’azienda, tra cui Coca-Cola, Lidl, Oatly ed Ericsson.

Cosa c’è dietro Einride

Einride non è un normale produttore di autocarri. Non produce i loro pod, né i loro pod sono in vendita. Simile a un’azienda come Apple, Einride è responsabile del design, della tecnologia e del marchio dei propri camion, nonché del controllo dell’intera catena, mentre produzione, l’assemblaggio e logistica sono esternalizzati. Ma la cosa più importante è la sua piattaforma software. Come spiega Kornehed «in sostanza, Einride è principalmente una società di software. È la nostra piattaforma che fa la differenza».

Einride ha adottato il modello Transportation as a Service (TaaS). Ciò significa che, come cliente, non acquisti i loro prodotti, ma ti abboni a un servizio mensile. In altre parole, acquisti un mezzo di trasporto, piuttosto che un veicolo.

Kornehed: «Sia la guida autonoma che quella elettrica richiedono una pianificazione attenta e sistematica. Questo può essere fatto al meglio a livello di flotta in modo che vi sia una pianificazione generale efficiente, sicura e che utilizzi al meglio l’autonomia e le possibilità di ricarica dei veicoli». Attraverso il modello TaaS, la piattaforma software e la “sala di controllo”, Einride può pianificare in modo molto più efficiente di quanto le singole società di trasporto sarebbero in grado di fare, aiutandole così a risparmiare denaro e ridurre le emissioni.

L’impegno ambientale dell’azienda

Alla domanda sul perché Kornehed sia entrato a far parte di Einride e quale sia la spinta dell’azienda, non ci sono dubbi: il cambiamento climatico. Come continua Kornehed, «il trasporto merci su strada è responsabile del 7% delle emissioni globali di gas serra. E il volume delle merci spedite cresce a un tasso del 3-4% ogni anno». I camion elettrici e autonomi, secondo Einride, potrebbero trasformare il trasporto merci su strada come lo conosciamo riducendo le emissioni di CO2 del 90%. Inoltre, potrebbe anche ridurre i costi operativi del 60% e migliorare radicalmente la sicurezza stradale.

Alla domanda se meno trasporti non sarebbero una soluzione migliore, Kornehed risponde: «La logistica e i trasporti sono così importanti nell’economia globale di oggi. Questo non deve essere abbandonato. Lo stesso vale per il viaggiare. Dovremmo essere in grado di mantenere tutto questo, ma in modo responsabile e sostenibile».

L’azienda vuole dare l’esempio e dimostrare che la trasformazione nel campo del trasporto merci elettrico e autonomo è a portata di mano: la tecnologia c’è e gli ostacoli legali possono essere superati. Certo, il loro attuale permesso di circolazione pubblica è molto limitato e limitato a una piccola sezione di una strada pubblica in Svezia. Ma significa che l’inizio è qui, anche in Europa, dove soprattutto l’aspetto legale può essere una sfida.

Guardando al futuro, Einride punta agli Stati Uniti e ad altri paesi europei. E Kornehed conclude «speriamo di mostrare alle persone e alle imprese che è possibile fare un cambiamento. Ma il cambiamento non avviene da solo. Raggiungendo tutto ciò che abbiamo ottenuto in soli cinque anni con la nostra startup, speriamo di ispirare gli altri a intraprendere le proprie iniziative di sostenibilità».

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Scritto da Redazione Think

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