“Billia era un pittore di simboli e le sue tele erano i cavalli. Ogni cavallo aveva una storia cicatrizzata sul suo corpo fatta di segni quasi illeggibili ma evidenti. Poi arrivava Billia e magicamente quel disegno cambiava, si evolveva in un arabesco che ne alterava l’onda di forma. Da lì quel cavallo volava sulla terra con forza e veemenza. Qualcosa era cambiato. Quel cavallo non era più lo stes...
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