Come aprire un’azienda vinicola

Come aprire un'azienda vinicola: dallo studio di settore ai costi minimi necessari.

aprire un'azienda vinicola

Aprire un’azienda vinicola può essere un progetto realizzabile e redditizio, nonostante non manchi la concorrenza. Per un’azienda vinicola di successo servirà ottima capacità imprenditoriale e conoscenza del settore vinicolo, nonché liquidità per investire nel progetto.

Come aprire un’azienda vinicola

Il vino è una delle eccellenze agroalimentari italiane, un prodotto ricercato e apprezzato in tutto il mondo. Stando ai dati forniti dall’osservatorio del vino, nel 2019 l’export ha raggiunto i 6,43 miliardi di euro.

Per aprire un’azienda vinicola il primo passo sarà necessario effettuare un’oculata analisi del mercato al fine di verificare tutti gli sbocchi commerciali nel mercato del vino e identificare quello più adatto al nostro progetto. E, infine, per conoscere le caratteristiche del terreno ideale al fine di trovarne uno con i migliori requisiti per la produzione vinicola. La scelta del terreno dovrà quindi rispondere quindi a determinati parametri chimici e climatici. Il terreno dovrà essere adibito per un minimo di 2/3 a vigneto. Su di esso dovranno essere presenti dei pozzi, fondamentali per l’irrigazione, oltre che agli spazi per una cantina, per tutti i macchinari e le attrezzature e per il punto vendita, fondamentale in un’azienda vincola.

Aprire un’azienda vinicola: la burocrazia

Come per ogni azienda, per aprire un’azienda vinicola servirà lapertura della partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate, l’iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio e la formalizzazione dell’iscrizione INPS al fine di versare i contributi previsti dalla legge. Seguiranno due controlli. Un primo controllo dell’Asl locale che darà il via o meno all’inaugurazione dell’attività. Un secondo controllo finalizzato alla verifica delle condizioni igienico sanitarie degli ambienti e che una volta terminato rilascerà i permessi. Anche i Vigili del Fuoco procederanno con un ispezione per verificare la sicurezza degli impianti.

La normativa europea del 1987 vieta l’impiantare nuovi vitigni in tutta Europa ma consente il “diritto di reimpianto” a condizione che siano della medesima estensione dei precedenti e che non siano passati più di 8 anni.

Diverso il caso di e-commerce e quindi di vendita del vino sul web. Nel caso di vendita online seguirà un’ispezione dell’AUSL del territorio competente ai fini di accertare le condizioni igienico sanitarie dell’azienda. Non saranno necessari i permessi richiesti che invece sono necessari all’apertura di un negozio a sede fisica.

Per aprire un’azienda vinicola l’investimento iniziale potrà risultare esoso e sarà quindi necessario ricorrere a prestiti o finanziamenti laddove non si è in possesso del capitale iniziale preventivato. Come alternativa si può ricorrere a un bando di finanziamento regionale, statale o europeo, per cui sarà indispensabile una ricerca il più approfondita possibile dei bandi in corso, nonché lo studio di quelli identificati come idonei e dei requisisti che sono richiesti per accedervi.
Questo perché aprire un’azienda vinicola comporta un investimento iniziale di circa 120mila euro, investimento che comprende l’acquisto o affitto del terreno che non dovrà esser inferiore a 3/4 ettari, costi per i macchinari e le attrezzature agricole, per l’impianto d’irrigazione e per i locali produttivi. A queste spese vanno aggiunte quelle per il consulente, il commercialista e le spese di marketing e di creazione e pubblicità del brand.

Credits: Arpad Szilard

Unsplash

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Scritto da Chiara Cichero

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