In un mercato in trasformazione, trainato dalla necessità di efficienza, trasparenza e sostenibilità, il settore dell’Enterprise Content Management e del Business Process Outsourcing sta vivendo una fase disruptive. Secondo recenti analisi condotte da MarketsandMarkets e Statista, il comparto ECM globale è destinato a superare i 90 miliardi di dollari entro il 2028, sospinto da una domanda crescente di soluzioni digitali intelligenti per la gestione dei documenti, l’automazione dei processi e la conformità normativa. Allo stesso modo, secondo Gartner e Grand View Research, il mercato del BPO continua a crescere, con un ruolo sempre più rilevante dell’IT outsourcing e delle piattaforme cloud.
In questo scenario, l’Italia esprime grandi protagonisti. Tra questi, Siav che si distingue come un’eccellenza capace di coniugare visione strategica e capacità di innovazione tecnologica.
Con oltre trent’anni di esperienza, l’azienda si è affermata come uno dei principali attori nazionali nel settore dell’ECM e nella digitalizzazione dei processi documentali, rivolgendosi sia al mondo enterprise che alla pubblica amministrazione.
Il cuore pulsante dell’innovazione firmata Siav è la nuova versione della piattaforma Archiflow, ribattezzata Archiflow Nova. Non si tratta di un semplice aggiornamento, ma di una profonda revisione architetturale che ha introdotto in modo nativo funzionalità basate sull’intelligenza artificiale, pensate per ottimizzare il lavoro quotidiano degli utenti. Nasce così il software avanzato per la gestione digitale dei documenti, progettato da Siav per rivoluzionare il modo in cui le aziende e le pubbliche amministrazioni gestiscono informazioni, contenuti e processi di business. Grazie alla sua flessibilità e alla perfetta integrazione con l’ecosistema informatico aziendale, Archiflow Nova consente di migliorare l’efficienza e la produttività, offrendo un accesso sicuro e trasparente ai dati, nel pieno rispetto delle normative sulla privacy.
Con la capacità di automatizzare i flussi di lavoro, elimina la duplicazione e la dispersione delle informazioni, semplificando la complessità legata alla gestione dei contenuti digitali.
«Non abbiamo semplicemente inserito qualche funzione di AI per stare al passo coi tempi – spiega Nicola Voltan, amministratore delegato di Siav – ma abbiamo ripensato il prodotto integrando l’intelligenza artificiale nel flusso operativo, in modo che l’utente possa beneficiare concretamente di un supporto intelligente, senza doversi adattare a tecnologie esterne o complesse».
Un approccio che si traduce in maggiore efficienza, riduzione degli errori, automazione dei task ripetitivi e valorizzazione del capitale umano. «Credo che nel nostro settore questa sia una svolta – prosegue Voltan – perché apre la strada a un utilizzo esteso e trasversale delle tecnologie intelligenti all’interno di tutte le funzioni aziendali.
Non si tratta più solo di strumenti per reparti tecnici, ma di soluzioni realmente pervasive».
Il successo di Siav non nasce per caso. Alla base c’è un modello di sviluppo che prevede, accanto alla “fabbrica” del software, un team dedicato all’innovazione pura. «Lavoriamo da anni su tecnologie emergenti. A volte non trovano applicazione nel nostro contesto, come accaduto con la blockchain, ma altre volte, come per l’intelligenza artificiale, si rivelano rivoluzionarie. L’importante è studiare a fondo, sperimentare e sapere quando e come implementare», sottolinea Voltan. Una delle chiavi dell’approccio Siav è la capacità di sviluppare soluzioni su misura, basate su Large Language Models e tecnologie RAG (Retrieval-Augmented Generation), che permettono di adattare l’AI ai bisogni specifici di clienti e settori.
Accanto ad Archiflow Nova, l’altro pilastro dell’offerta è Connect, la nuova piattaforma cloud-native di Siav, concepita per aprire nuovi mercati e modelli di business. «Connect ci consente di operare anche con partner esterni e di muoverci più agevolmente sui mercati internazionali. Abbiamo già stretto accordi di distribuzione in Medio Oriente e stiamo costituendo una società dedicata in quell’area», racconta Voltan. La piattaforma è già stata adottata da importanti istituzioni pubbliche italiane – tra cui tre grandi enti centrali – segno di una maturità tecnologica e di una solidità progettuale riconosciute anche nei contesti più complessi.
Un’altra sfida affrontata da Siav è quella di accompagnare la pubblica amministrazione nel suo percorso di digitalizzazione. Un compito reso complesso dalla lentezza di alcuni processi, come quelli legati all’utilizzo dei fondi del PNRR. «Purtroppo – osserva Voltan – la messa a terra dei progetti finanziati è ancora molto lenta, e il tempo stringe. Ci sono opportunità straordinarie, ma rischiano di andare perse».
Ciononostante, l’Italia si posiziona meglio di quanto spesso si pensi: «Sul fronte della gestione documentale, la PA italiana è più avanti di molte controparti europee. In Germania, ad esempio, si utilizza ancora molta carta, anche nel privato», spiega l’AD di Siav. «In questo, possiamo essere noi a dare l’esempio».
Guardando al futuro, l’espansione all’estero resta una priorità. «Puntiamo su mercati meno saturi ma in forte crescita, dove la nostra expertise può fare la differenza, come il Medio Oriente. Lì, ad esempio, si stanno preparando all’introduzione della fatturazione elettronica: noi, su questo, abbiamo molto da insegnare», afferma Voltan.
Un’opportunità che si intreccia anche con i cambiamenti geopolitici in corso. «In uno scenario in cui si cerca di svincolarsi dalla dipendenza dalle big tech americane, può esserci spazio per una rivalutazione del software europeo e, perché no, anche di quello italiano. Il made in Italy non è solo moda e cibo. È tempo di riconoscere il valore del nostro know-how anche nella tecnologia».