#ReStartSud, il racconto (digitale) del Mezzogiorno positivo che c’è

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Un racconto a più voci, con più occhi, con diverse parole. Questo è #ReStartSud, un digital storytelling delle eccellenze che parte dalla Basilicata, per provare a raccontare meglio questo pezzo di Italia e per incoraggiarne la ripartenza. Si parte il 25 settembre da Potenza, si arriva, dopo due giorni, a Maratea, passando attraverso la terra “degli ulivi, del mal di luna, degli arcobaleni”, in un percorso di innovazione ed eccellenza tra enogastronomia, industria e artigianato. A viaggiare, su due auto ibride, saranno 6 eccellenze lucane che racconteranno attraverso i loro canali social questo Tour (tutte le info a breve su www.restartsud.it).

Racconteranno la Basilicata, terra di cerniera, pressata tra la grande Campania e la Puglia, al nord della Calabria ma profondamente al sud delle grandi trasformazioni positive della modernità.

Dentro la globalizzazione, subendone spesso gli effetti più negativi, ma fuori dal mondo, questa è l’immagine che si ha della terra dei due nomi, che ha dato natali importanti e generato positive tendenze in diversi settori. Ma è poco, troppo poco.

E poi c’è l’elemento umano, la lucanità pessimista, quella degli “scoraggiatori di professione”, per dirla con le parole di Franco Arminio, che deprimono, mortificano e spesso uccidono le idee ed il coraggio. Che fare? Invertire, cambiare paradigma, trovare un nuovo algoritmo e dare spazio di futuro a chi lo cerca. Ma soprattutto raccontare meglio il Sud, il suo profilo migliore, la sua carica di positività che c’è e non può essere mortificata, o peggio repressa.

Esiste un Mezzogiorno positivo, che chiede tempo e spazio, che offre quadri di opportunità per la crescita ed uno sviluppo diverso, nuovo, pienamente centrato sulla modernità.

Ed il racconto parte dal web, il luogo della memoria e dell’innovazione, lo spazio dove poter meglio lasciare traccia per il futuro e per costruire in maniera concretissima ed immediata un Mezzogiorno Digitale, che vada oltre la convegnistica ombelicale ed accademica, ma che produca azioni concrete per i più e non per i pochi.

Praticare innovazione vuol dire anche smetterla di predicarla, iniziando a fare e a correggere lì dove si sa sbagliando. Il Mezzogiorno non ha più bisogno di “costruttori di soffitte”, ha invece estrema urgenza di futuro, che non avanza, che non aspetta, che ha molta fretta e non dà terze opportunità.

Proviamo a farlo, facendo venire fuori il suo lato migliore, con metodo socratico, come la migliore tradizione della Magna Grecia ci impone.

Ma facciamolo subito, prima del prossimo convegno nella nuova sala multimediale con diretta streaming e libro in allegato.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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Scritto da chef

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