Intelligenza collettiva e Blockchain, un modello di Cultura 4.0

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Matera-Basilicata 2019, la grande scommessa sul cinema, la nuova programmazione dei fondi Europei, la definizione dei fondi PON per la realizzazione di progetti sul territorio, sono solo alcune delle opportunità che, se colte con la dovuta lungimiranza e dose di innovazione, potrebbero far vivere un nuovo rinascimento a tutto il Mezzogiorno. Negli ultimi due anni la Basilicata ha dato prova di essere terra di innovazione e di sperimentazione, in particolar modo nel campo del societing e del coinvolgimento dal basso per prendere decisioni, per raccontare, per condividere una visione di futuro aperta e positiva. Matera 2019, prima la candidatura e poi la nomina a Capitale Europea della Cultura, non è stata la vittoria si una persona o di un gruppo dirigente a di una intera comunità: quella lucana! Il webteam, come esempio di cultura e di stimolo di quella intelligenza collettiva che con la sua bellezza oggettiva potrà salvare il mondo dalle grinfie dell’individualismo e della concentrazione del potere.

INTELLIGENZA COLLETTIVA

E poi la straordinaria esperienza di Go On Basilicata (la grande giornata dedicata all’innovazione che ha coinvolto tutti i territorio lucani con l’organizzazione di oltre 150 momenti di trasferimento di competenze digitali), e i coderdojo e il lavoro sugli open data fatto nel comune di Matera, e la narrazione collettiva della straordinaria giornata mondiale dell’acqua con la menzione speciale delle Nazioni Unite e poi la più grande rete di comuni resilienti al mondo e l’inserimento come buona pratica nei lavori ONU dedicati a questo settore, e ancora il decollo del nostro territorio come set ideale per il cinema internazionale, il grande evento di Milano con Meet the Media Guru e il Maestro Coppola e potrei continuare con una serie davvero impressionante di esempi.

L’intelligenza è distribuita dovunque c’è umanità, dappertutto, e può essere valorizzata al massimo mediante le nuove tecniche, soprattutto mettendola in sinergia

Pierre Lévy afferma: “L’intelligenza è distribuita dovunque c’è umanità, dappertutto, e può essere valorizzata al massimo mediante le nuove tecniche, soprattutto mettendola in sinergia. Oggi, se due persone distanti sanno due cose complementari, per il tramite delle nuove tecnologie, possono davvero entrare in comunicazione l’una con l’altra, scambiare il loro sapere, cooperare. Detto in modo assai generale, per grandi linee, è questa in fondo l’intelligenza collettiva”.

Quello che voglio dire è che, se davvero in Basilicata siamo in terra di sperimentazione (e numeri e conformazione territoriale confermano in qualche modo l’attitudine a poter osare in questo senso), allora dobbiamo fino in fondo confermare questa attitudine, lanciando per la prima volta in Italia un nuovo modello di governance del settore culturale, artistico, turistico, basato sulla definizione di politiche strategiche ed operative a partire dalle decisioni dell’intelligenza collettiva, che potrà dare, e ne sono convinto, un contributo incisivo alla buona riuscita delle attività che verranno pianificate ed attivate.

BLOCKCHAIN E NUOVI METODI

Strumenti come le analisi netnografiche, l’applicazione di metodi statistici non intrusivi, la raccolta ed il campionamento dei dati del territorio (naturali ed atropici), la riconsiderazione dei metodi e modi per prendere le decisioni, allargando la base di riferimento per la raccolta delle variabili e concentrando l’attenzione sul bene comune, la necessaria contaminazione con le sensibilità presenti sui territori, l’armonizzazione con le politiche europee in materia di progettazione dal basso, sono solo alcune delle dinamiche con cui potranno essere prese le decisioni manageriali migliori per lo sviluppo ed il progresso dell’intero bacino del mediterraneo.

Applicare il sistema Blockchain, la macchina perfetta, l’algoritmo inattaccabile, che genera e garantisce fiducia tra le persone in una comunità, alla gestione del patrimonio artistico, culturale e turistico

La proposta è questa: applicare il sistema Blockchain, la macchina perfetta, l’algoritmo inattaccabile, che genera e garantisce fiducia tra le persone in una comunità, alla gestione del patrimonio artistico, culturale e turistico. E lo possiamo fare in via sperimentale, generando e gestendo la fiducia della comunità allargata, con un nuovo modello gestionale sperimentale che, se dovesse funzionare, potrebbe essere prestato alla ridefinizione della gestione dell’interno patrimonio Italiano. Come nella manifattura si vuole ripartire da “Fabbrica4.0” così si deve organizzare ricerca sviluppo e velocità di azione in un grande, ambizioso programma “Cultura4.0”.

L’AFFIDABILITA’ DEL MODELLO

A conferma della bontà di questa intuizione e dell’urgenza di applicare questo modello alla definizione di una catena di valore da poter utilizzare per “certificare” la bontà di un sistema produttivo tanto importante per il nostro Paese, ci sono gli investimenti di un colosso come Airbnb che sta sperimentando l’utilizzo della Blockchain nel motore di ricerca e prenotazione del sito web, con la finalità di garantire l’identità e la reputazione di chi sta partecipando alla transazione. Il problema irrisolto delle nuove frontiere dei sistemi di gestione turistica “deitermediata” è infatti consentire transazioni tra perfetti sconosciuti. Blockchain in questo caso garantirebbe l’affidabilità di una transazione e contemporaneamente il suo anonimato.

La cosa interessante sarebbe sperimentare questo metodo su piccoli sistemi che possano riprodurre la complessità di universi complessi

Come in tutte le rivoluzioni, però, il coraggio è l’ingrediente principale. La cosa interessante sarebbe sperimentare questo metodo su piccoli sistemi che possano riprodurre la complessità di universi complessi. Attraverso queste prototipazioni si genererebbero le condizioni ideali per la definizione di nuovi standard di settore per confermare l’identità digitale degli utenti e a quel punto il metodo potrebbe diffondersi a tutte le altre piattaforme basate sulla reputazione dei propri partecipanti. Un sistema turistico e dell’accoglienza certificato e affidabile, pronto a raccogliere le sfide del mercato e le nuove esigenze esperienziali delle tribù online.

MICHELE CIGNARALE

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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