Pubblica amministrazione sempre più digitale

Servizi e pagamenti 4.0 al servizio dei cittadini, grazie alla crescita di spid, PagoPa e appIO. Il ruolo di Siav.

nicola voltan 1

Nel 2023 le identità digitali Spid hanno raggiunto quota 36,8 milioni, con un aumento del 10% rispetto all’inizio dell’anno, mentre le Carte d’identità elettroniche sono 41,2 milioni, in crescita del 26%. È il quadro che emerge dall’ultimo Barometro PA, indagine annuale promossa dall’Istituto Piepoli e Fpa. Aumenta anche il ricorso a piattaforme come PagoPa e appIO. Lo scorso anno, PagoPA ha registrato 386,3 milioni di transazioni, per un valore di 83,5 miliardi di euro, +16% rispetto al 2022. Mentre l’app IO ha raggiunto 36,5 milioni di download, +13% rispetto al 2022.
Il trend è in linea con gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che vede tra i suoi pilastri proprio la digitalizzazione della PA: su oltre 22.300 potenziali beneficiari, ad oggi circa 17 mila amministrazioni hanno ottenuto fondi per circa 2,4 miliardi di euro.

Alla trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione contribuiscono molte eccellenze italiane. È il caso, ad esempio, di Siav, società Benefit leader in Italia nel settore dell’Enterprise Content Management, che recentemente si è aggiudicata, nell’ambito di un RTI (raggruppamento temporaneo di imprese) costituito da Engineering Ingegneria Informatica, Inmatica, Postel, Fujifilm, Artexe, Consorzio Consis (che include la stessa SIAV come socio rilevante), Consorzio Reply Public Sector e Leonardo, quattro lotti (2 dei quali al primo posto, mentre i rimanenti 2 al terzo posto) all’interno della Gara Sanità Digitale 3 – collegata ai Sistemi Informativi Gestionali.
La gara si inserisce nel contesto di una procedura aperta bandita da Consip per l’affidamento di servizi applicativi e di supporto in ambito di “Sanità digitale – Sistemi informativi gestionali” per le Pubbliche Amministrazioni del SSN (ID Sigef 2366), la cui aggiudicazione è avvenuta per un importo totale di circa 800 milioni di Euro, di cui Euro 8/10 milioni di competenza diretta di SIAV.

L’Accordo quadro ha durata di 24 mesi, con possibilità di proroga fino a un massimo di ulteriori 12 mesi senza superare i massimali dell’aggiudicazione iniziale. I singoli contratti attuativi avranno una durata massima di 48 mesi dalla data di stipula.

“La pubblica amministrazione, contrariamente a quanto si tende a pensare, non è così indietro nella digitalizzazione dei processi – spiega Nicola Voltan, amministratore delegato di Siav -. Diverse aziende pubbliche hanno ormai dematerializzato gran parte dei loro processi. La transizione digitale è una vera e propria trasformazione culturale, Siav opera in questo campo da 34 anni, siamo nati come software house e oggi dialoghiamo con aziende private e Pubblica Amministrazione sia centrale che in ambito Sanità. Consapevoli della portata di questa trasformazione ci siamo dotati di un comitato scientifico, composto da esperti nazionali e internazionali, per accompagnare i nostri clienti in questa rivoluzione”.

Le gare indette attraverso Consip sono uno degli strumenti che sta consentendo alla Pubblica Amministrazione di procedere a passo spedito verso il futuro. Strumenti che consentono alle PMI di valorizzare la propria offerta anche in contesti molto sfidanti, che vedono la competizione di grandi player internazionali. “Circa cinque anni fa abbiamo vinto la prima gara Consip – commenta Voltan -, in ambito Sanità. Oggi siamo molto presenti al Nord: Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige e anche Lazio. Stiamo crescendo anche in altri ambiti, come quello cloud per l’amministrazione centrale e abbiamo partecipato a una gara per la pubblica amministrazione locale. Il nostro comitato scientifico è motivo di orgoglio, così come la nostra esperienza. Stiamo mettendo a frutto questo valore aggiunto avviando anche un’importante attività di consulenza a Enti molto importanti, come l’Inail”.

La transizione digitale della pubblica amministrazione procede nell’ambito della cornice dettata dalle linee guida e dalla normativa. In Europa, l’Italia fa scuola sul fronte della fatturazione elettronica. “Non solo sul fronte pubblico – aggiunge Voltan -. Siamo stati i primi in Europa ad adottarla anche per i privati, gli altri Paesi sono molto indietro. La nostra esperienza, ancora una volta, ci consente di essere al fianco delle aziende nella gestione dei processi, svolgendo un ruolo importante anche sui temi della sicurezza dei dati. Sul quest’ultimo punto c’è molto da fare, non è solo un tema di tecnologia ma anche di formazione alla sicurezza”.

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Scritto da Redazione Think

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