Oltre la retorica, diamo ai giovani gli strumenti per cambiare davvero tutto al Sud

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Sul tema “Sud e Futuro”, e tutto ciò che ci ruota intorno, il rischio dei luoghi comuni è altissimo. L’iniziativa #ilsudsiamonoi è però un’occasione da non perdere per mettere in luce il più grande spazio di futuro che abbiamo: il Sud.Metterlo in luce innanzitutto qua è già di per se importante, perché talvolta sembriamo non avere noi stessi la percezione di quel che accade di positivo e forte nel Mezzogiorno, nella distrazione generale e distante dal dibattito mediatico. Utilissimo quindi un luogo come questo, aperto e raggiungibile da tutti, dove “guardare” dentro quel che per alcuni è solo un buco nero ed invece può essere la leva da utilizzare per ripartire.

I dati Svimez di qualche settimana fa sono durissimi. Nasconderli o limitarsi a commenti disfattisti significherebbe continuare a fare come negli ultimi 20 anni: chiacchiere di commento e nessuna politica di prospettiva.

L’interessante riflessione di Riccardo Luna, che ha dato il via a questo dibattito, va in un’altra direzione e “ci obbliga”, non al compitino con il semplice elenco di ciò che funziona e rappresenta un esempio positivo in questa porzione di Italia ma a vedere, accanto ad ogni singola buona notizia o questione, anche la prospettiva con cui si realizza e la “forza” di innovazione e coinvolgimento che è capace di determinare. Non saranno singoli eventi a cambiare il contesto generale negativo del Sud ma fatti e iniziative che oltre ad essere utili e belle da raccontare, siano anche capaci di incidere su “scala larga”.

Per raggiungere questo obiettivo, appunto su larga scala, il più grande contenitore a cui guardare e fare riferimento in termini di innovazione sociale e di cambiamento, è quello generazionale che ha caratteristiche specifiche che sono (solo) proprie di chi è più giovane: apertura mentale, sguardo lungo, dimensione globale.

Elementi questi oggi amplificati e più forti che in passato, considerato proprio il “vantaggio generazionale” di conoscenza e connessione con strumenti, possibilità e meccanismi che altre generazioni non hanno potuto avere.

Per i giovani del Sud, il tema non è quello della formazione ma quello dell’occasione e possibilità di essere messi in campo, alla prova.

Di saper cercare la loro occasione e di aver contezza che, chi oggi ha la responsabilità politica, ha anche l’intenzione e l’interesse a puntare su loro. I dati Unioncamere di qualche settimana fa, con un netto segno “+” rispetto la nascita di nuove imprese di under 35 e con una spinta notevole a questo dato nel Mezzogiorno (4 su 100 nate a Sud), raccontano di un giacimento di idee, proposte, voglia di fare e capacità di realizzare che ha una forza non comune e diffusa.

Che va coltivata e sostenuta.

L’Agenzia Nazionale per i Giovani da il suo contributo al raggiungimento di questi risultati, non perché sono propri (ci mancherebbe!) ma come istituzione capace di aiutare e sostenere i giovani nel loro percorso. Oggi Ang è di fatto, per le nuove generazioni, il più grande diffusore in Italia di “cultura europea” e strumento per coltivare le passioni. Il programma “Erasmus+” nel capitolo Gioventù, permette di realizzare progetti (dal tema della mobilità a quello della cooperazione, dal dialogo strutturato ad autoimprenditorialità e spirito di iniziativa) “obbligando” i più giovani a confrontarsi con la dimensione continentale. Con misure e percorsi che sono europei, con strumenti e risorse europee che vanno utilizzate bene e nelle modalità che sono le stesse da Gela a Helsinki. “Obbliga” i più giovani – e tra questi quelli del Sud – a “stare” in Europa, non solo come enunciazione ma nella pratica concreta, fatto questo che sta contribuendo in modo notevole a far maturare una consapevolezza ed una responsabilizzazione che nei territori sotto Roma erano negli anni passati molto blande. Tale cambio di passo, sta portando “scala diffusa” a quei risultati importanti nel campo dell’imprenditoria ma anche nella formazione e nell’impegno civico.

Erasmus+ e altri strumenti europei dimostrano come tra i giovani ci sia grande fermento, voglia di condividere esperienze, fare rete, stimolare buone prassi e sviluppare competenze che possono esser spese nel mondo del lavoro, ed è un orgoglio poter raccontare che a fronte di una spesa del 99% realizzata dall’Agenzia nell’utilizzo di fondi europei, sono numerosi i progetti che tra il 2014/2015 sono stati finanziati nel Sud Italia con l’obiettivo di promuovere partecipazione attiva, innovazione, cittadinanza, mobilità, scambio di buone prassi ed acquisizione di competenze. Tutti elementi che hanno arricchito singoli curriculum preparando i ragazzi alla “corsa della vita” che li aspetta.

Un impatto forte e diffuso quindi, sia dal punto di vista territoriale sia dal punto di vista generazionale.

Accanto a questo processo, “Erasmus+” aiuta i giovani anche a promuovere l’autoimprenditorialità ma soprattutto lo spirito di iniziativa e la capacità di promuovere idee innovative e di sviluppo in grado di incoraggiare la crescita dei territori. Con questo spirito e con l’obiettivo di mettere in rete le esperienze dei tanti giovani italiani, dando anche la possibilità di creare uno spazio di confronto del Sud con il Nord Italia, è nata l’iniziativa dell’Ang “Gioventù italiana, la scommessa sei tu” che si terrà a Roma il 21/22 ottobre. Due giorni per capire insieme a istituzioni, privati, esperti, come e cosa si può fare di più e meglio.

Non un convegno ma un confronto che spinga ancor di più sul percorso avviato. Insieme ai giovani che riterranno di esserci ed ai differenti relatori, al tempo stesso abbiamo avviato una call pubblica rivolta a soggetti pubblici e privati che abbiano intenzione di supportare i giovani nella realizzazione di loro idee, con l’obiettivo, da un lato di creare sinergie tra istituzioni, privati e nuove generazioni, da un lato mettendo in connessione queste ultime con i ruoli decisionali delle istituzioni, e dall’altro di supportare e valorizzare spirito d’iniziativa e talento dei giovani italiani. Occasione concreta non solo per dire #ilsudsiamonoi ma anche per fare: #ilSudlofacciamoNoi.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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