La nuova caratteristica richiesta ai leader nell’era dell’isolamento

Siamo nell’era dell’isolamento, dove si lavora spesso distanti e da remoto. Per questo i leader devono imparare ad unire e tenere collegato il team.

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Siamo nell’era dell’isolamento, dove si lavora spesso distanti e da remoto. Per questo i leader devono imparare ad unire e tenere collegata la propria squadra. 

Essere un leader nell’era dell’isolamento

Da due anni a questa parte siamo nell’era dell’isolamento. Milioni di lavoratori stanno lasciando il lavoro, oppure stanno lavorando da remoto. Un forte cambiamento della normalità che sta portando le persone alla solitudine. Il 72% dei lavoratori ha affermato di vivere la solitudine nella propria quotidianità, come svelato da una ricerca che ha intervistato 2.000 persone. La solitudine continua a crescere e il posto di lavoro potrebbe essere l’unico luogo in cui sentirsi meno soli. I leader devono essere consapevoli di questo problema e ideare delle strategie per collegare il loro team costantemente.

Il suo compito è quello di ridurre la solitudine.

La solitudine deve essere affrontata 

La solitudine è aumentata e ha un impatto negativo sulla salute fisica e mentale. I lavoratori soli hanno 7 volte meno probabilità di essere coinvolti al lavoro, 5 volte più probabilità di perderlo e 2 volte più probabilità di pensare di abbandonarlo. L’esclusione, la delusione e la solitudine sono percepite anche fisicamente, oltre che mentalmente. Soffrendo di solitudine, i dipendenti non riescono a dare il massimo. La maggior parte delle volte sono distratti e giù di morale. I bisogni emotivi sul lavoro devono essere affrontati e non nascosti. È importante affrontare questi problemi proprio per riuscire a collaborare meglio e avere un team concentrato e dedicato. Il posto migliore per combattere la solitudine è proprio il luogo di lavoro, che potrebbe rivelarsi una vera salvezza.

Sul lavoro le persone possono connettersi, avere scopi comuni, imparare insieme e creare delle relazioni. I leader devono pensare anche ai bisogni emotivi e aiutare i dipendenti ad unirsi, per ottenere un team davvero eccellente. 

I leader devono affrontare la solitudine 

Quando i dipendenti entrano a far parte di una squadra, il loro benessere psicofisico riguarda anche il leader, che deve controllare se il suo team è sempre sicuro, impegnato e concentrato. Come vengono trattati i dipendenti può, inoltre, influire su come si comportano quando sono fuori dal lavoro. I leader non devono trasformarsi in psicologi, ma devono valutare eventuali segnali di solitudine e malessere, in modo da creare un ambiente migliore e unire i dipendenti. Assicurare il benessere del team è importante.

Le organizzazioni che stanno bene sono inevitabilmente più produttive. Trovare un equilibrio è fondamentale e se la solitudine all’interno del team viene ridotta aumenta l’eccellenza organizzativa. È il momento di affrontare la solitudine. C’è bisogno di più leader che intervengano sul benessere dell’intera squadra.

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Scritto da Chiara Nava

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