Il botto di Capodanno lo fa Mangatar: ” Giocherete con noi!”

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Mangatar ha raccolto il suo primo round di venture capital: un investimento seed sottoscritto da Digital Investments. Come dpixel abbiamo fatto da advisor dell’operazione.

Questo il team di Mangatar: Andrea Postiglione (CEO), Raffaele Gaito, Enrico Rossomando, Alfredo Postiglione e Michele Criscuolo, Insieme formano una squadra rodata da anni di collaborazione.

Un team – come direbbe un discografico – che se la suona e se la canta, nel senso che progettano e realizzano la gaming experience, sviluppano grafica, scrivono il codice; tutto in casa.

Un team completo, direbbe un venture capitalist.

The Dengen Chronicles è il primo social game di Mangatar: è in beta e si può giocare gratuitamente sul sito di Mangatar. Si tratta di un trading card game online (per quelli della mia generazione l’equivalente dei giochi con le figurine Panini) ambientato nel mondo del Manga giapponesi, una cultura trasversale che taglia in modo orizzontale giovani di tutto il mondo.

E’ prodotto da un team nato e cresciuto in quella fucina di social media e gaming che è la Campania e che, grazie all’investimento, affianca alla sede di Salerno una base a Milano.

“Lavoriamo insieme da molti anni – racconta Andrea Postiglione, Amministratore Delegato di Mangatar. Alcuni di noi-continua- erano ancora all’Università quando abbiamo iniziato. Io, invece, lavoravo per una grigia azienda informatica. Ci occupavamo di piccole soluzioni web, per tenerci a galla e testavamo applicazioni mobili nei ritagli di tempo.

Ci univano una gran voglia di fare, il buon software, un certo gusto estetico, le serie tv, i manga ed i videogames.

Pensare di portare le nostre passioni nel lavoro è stato naturale. Avere il coraggio di lasciare tutto per creare Mangatar è stato più complesso, ma enormemente appagante.

Oggi, guardando a quel periodo, mi sembra che ogni esperienza fatta sia un pezzetto del puzzle che stiamo componendo adesso.”

Quella dei videogames è diventata in questi anni un’industria più grande di quella cinematografica.

Attualmente è un settore fortemente trainato dall’ online e da meccanismi di monetizzazione nuovi, come l’acquisto di beni virtuali. Il segmento dei social game (300 milioni di giocatori mensili) genera oltre il 60% dei ricavi dalla vendita di beni virtuali. Un mercato da 4 miliardi di dollari che potrebbe quasi quadruplicare entro 3 anni.

Il team di Mangatar decide di buttarsi. Comincia a rifiutare altri lavoretti e inizia a stringere la cinghia. Ma serve tempo per sperimentare e servono notti di lavoro per produrre la piattaforma, la grafica, le interfacce.

Cominciano a scrivere il business plan e partecipano alla community delle startup.

E si fanno decisamente notare, vincendo quasi tutte le principali business plan competition Italiane, ultima, in ordine cronologico, il Premio Nazionale dell’Innovazione 2012.

“Noi abbiamo imparato cosa vuol dire essere una startup grazie alle competizioni – continua Andrea. In un contesto come quello Italiano, così frammentato, questo tipo di eventi ci ha permesso far crescere il progetto, di costruire relazioni, di confrontarci con altre esperienze e, soprattutto, ci ha insegnato come si presenta ad un pubblico d’investitori.

Con i premi e le manifestazioni abbiamo acquisito visibilità ed abbiamo capito che per catturare l’attenzione degli investitori è necessario presentare bene le qualità del team e dimostrare la capacità di costruire un prodotto.

L’esecuzione è la chiave. E’ un tipo di esperienza che consiglio a chi vuole iniziare, anche per superare paure e false convinzioni che si possono avere all’inizio del proprio percorso. Spesso si tende a mantenere il segreto su dettagli inutili del proprio progetto oppure s’insiste su aspetti tecnici che non influenzeranno minimamente il business.

Una buona idea chiusa in un cassetto vale zero, un’idea discreta condivisa con uno o più soci ed il grande pubblico può valere una fortuna.

Mangatar è ormai partita e il team ha mollato gli ormeggi. Le cose procedono e forse si potrebbe tentare di farcela da soli, ma ad un certo punto appare chiaro che occorrono degli investimenti per far fare un salto al progetto.

“Sulle prime provavamo a spedire inutili business plan a persone che non ci conoscevano. Ad un certo punto siamo entrati in contatto con dpixel.

Prima di iniziare qualsiasi negoziazione ogni membro del team doveva condividere profondamente che questo percorso lo avremmo voluto fare con loro. Per il resto c’è stata molta sintonia ed è stato entusiasmante confrontarci dal primo incontro fino al closing.

Nel corso dell’ultimo pitch prima di chiudere, mi sono trovato davanti persone che conoscevano internet dalla A alla Z. In questo tipo di situazione non hai margine d’errore. Devi essere preciso, devi conoscere ogni aspetto del tuo prodotto, devi trasmettere nel poco tempo a tua disposizione quanto è stato importante il lavoro fatto in due anni e cosa hai in mente per il futuro.

Quella dinnanzi a dpixel è stata sicuramente la presentazione più importante della mia vita”.

Adesso Mangatar è pronta per affrontare una nuova fase del proprio progetto. Con le risorse per accelerare lo sviluppo e l’ingresso sul mercato. Sta già lavorando al nuovo titolo dei “Dengen Chronicles” che sarà un’evoluzione significativa in termini sia di grafica sia di giocabilità.

“Credo che renderemo contenti molti di quelli che si aspettavano da noi questo tipo di gioco fin dall’inizio, ma anche un pubblico molto più vasto che troverà nuovi amici e ore ed ore di divertimento su Mangatar.net, su Facebook, iPad e Android dove saremo presenti a breve. Ma è solo il primo passo.

Abbiamo già in mente nuovi giochi per target un po’ differenti da quelli abituali. Li metteremo in cantiere nell’arco del prossimo anno insieme ad un importante sforzo di internazionalizzazione. Preparatevi, domani si gioca made in Italy.”

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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Scritto da chef

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