David Meerman Scott: Il futuro delle agenzia 2.0 e del mobile

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David Meerman Scott è stato uno dei primi autori ad avere una visione lucida dell’impatto che il Web avrebbe avuto nel marketing e nella comunicazione. Il suo “The New Rules of Marketing and PR” del 2007 ha dato forma a una materia che allora si poteva solo intravedere. Da allora David scrive frequenti nuove edizioni del suo libro (“Sogno una edizione parallela per iPad con aggiornamenti costanti” ,ci confessa), nuovi testi sulle nuove sfide del digitale (Real Time, Mobile) e viaggia il mondo a ricordarci le semplici, ma fondamentali verità del Digital Marketing. Con Che Futuro! lo abbiamo incontrato a Milano, dove ha tenuto un seminario a porte chiuse (8 maggio) e una MasterClass (9 maggio). David è stato così gentile da chiedermi di prender parte al seminario dell’8 e ho potuto fargli un po’ di domande senza filtri.

David, tu dici sempre: “Sul web siamo quello che pubblichiamo”, anche le aziende, dunque, diventeranno tutte editrici? E le agenzie, avranno ancora un senso e un ruolo?

“Da anni, ormai, vado ripetendo che siamo di fronte alla più grande rivoluzione dell’informazione nella storia dell’uomo. Più grande dell’invenzione della stampa o della rivoluzione industriale. Ne siamo appena all’inizio ed è difficile vederne ancora tutti gli sviluppi. È certo che il ruolo che le aziende avranno sarà diverso e richiederà la capacità di produrre contenuti. di fare Story-Telling e di dialogare e coinvolgere.

Per fare questo le aziende si dovranno sicuramente far aiutare e i due soggetti più idonei sono proprio le agenzie, assieme ai giornalisti. Mentre scrivevo il mio primo libro, “The New Rules of Marketing and PR”, le agenzie svolgevano sostanzialmente tre funzioni:

– gestire le relazioni con i giornalisti

– fare siti e ottimizzazione SEO

– comperare e creare dei buoni annunci pubblicitari

Oggi le agenzie possono essere delle risorse fondamentali per la creazione di contenuti.

E in questo c’è anche una grande opportunità per i giornalisti”.

Quali pensi siano e saranno gli strumenti più importanti per essere online publisher?

“Credo che siano ancora i Blog e i motori di ricerca. Di sicuro i Social Network ci aiutano a stare in contato e a diffondere i contenuti, ma i Blog e i motori di ricerca sono i veicoli principali per l’online publishing e lo saranno a lungo. Anche il testo continuerà a essere centrale, assieme alle immagini”.

In questi mesi non si fa che parlare di mobile. Una industry che cambierà nuovamente le regole del gioco, introducendo nuovi fattori quali la geolocalizzazione, il rapporto intimo con il media e la rilevanza dei momenti della giornata in cui ci si collega.Qual è il tuo punto di vista sul mobile?

Grazie alla diffusione dei device mobili ci saranno molte più persone online.

Specialmente nei paesi in via di sviluppo. È incredibile la storia del villaggio Panamense di Cangandì, un villaggio agricolo che per secoli è stato lungo un fiume e che ha deciso di trasferirsi in cima alla collina pur di avere ricezione per i telefoni e tablet. Facendo così hanno perso l’acqua corrente e la rete elettrica, dovendo ricorrere a cellule fotovoltaiche, ma sono tutti più felici, hanno più lavoro e l’economia del villaggio è migliorata.

Il numero di smartphone collegati al web ha ormai superato quello dei PC, ma in certi paesi è superiori al numero dei WC. La connessione sta diventando un bisogno primario. e la diffusione del mobile sta accelerando la rivoluzione dei Social Media. E l’importanza del contesto. Pensiamo a quanto successo nella primavera Araba, dove i telefonini hanno avuto un ruolo centrale nel far cadere molti governi”.

David, tu viaggi molto: quail ti sono sembrati i paesi più progrediti sul digitale?

Alcuni paesi dell’Est Europa. In particolare Polonia, Bulgaria, Estonia e Lituania. Sono paesi molto proattivi, forse per effetto della recente liberazione dai regimi comunisti, con infrastrutture nuove e mentalità aperta.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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Scritto da chef

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