Crimini informatici: in Italia il rischio è ‘moderato’

Italia al 24esimo posto nella graduatoria stilata da NordVPN per i crimini informatici.

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Crimini informatici, in Italia al 24esimo posto

Crimini informatici, i residenti italiani hanno un rischio moderato di diventare vittime di reati informatici, secondo il nuovo Cyber Risk Index (Indice di Rischio Informatico) di NordVPN. L’Italia ha un’economia ad alto reddito, infrastrutture tecnologiche avanzate, urbanizzazione e digitalizzazione. Purtroppo, questi sono fattori che, paradossalmente, aumentano l’incidenza dei crimini informatici.

Il Cyber Risk Index di NordVPN prende in considerazione 50 paesi che comprendono il 70% della popolazione mondiale. L’Italia si classifica al 24esimo posto tra i paesi analizzati per vulnerabilità ai crimini informatici.

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NordVPN è il provider di servizi VPN più all’avanguardia al mondo, usato da oltre 12 milioni di utenti di Internet in tutto il pianeta. NordVPN fornisce una doppia crittografia VP: il blocco dei malware e un servizio “Onion Over VPN”.

Crimini informatici in Italia

Gli italiani rientrano in una fascia di rischio informatico moderato a causa di un’esposizione piuttosto significativa alle minacce informatiche: “I cybercriminali non cercano vittime, cercano opportunità, proprio come i borseggiatori nei luoghi affollati”, afferma Daniel Markuson, esperto di privacy digitale presso NordVPN. “Passa abbastanza tempo in un autobus pieno, e un borseggiatore ti urterà ‘per sbaglio’. Stesso discorso per la rete. Il rischio informatico al quale ti esponi aumenta ogni ora in più trascorsa online”.

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Il Cyber Risk Index di NordVPN mostra che l’Italia ha una densità di Wi-Fi pubblico estremamente elevata, la seconda più alta a livello globale. “Le connessioni Wi-Fi sono notoriamente insicure; pertanto, un paese con così tante reti Wi-Fi pubbliche ha un rischio molto più alto di criminalità informatica” continua Daniel Markuson. Oltretutto, l’Italia ha un livello moderato di criminalità generale.

Rispetto alla media mondiale, in Italia per esempio si registra un 74% di diffusione di internet (contro il 79), mentre è superiore la diffusione di smartphone pari al 71% (contro il 65 mondiale) così come la diffusione di Instagram che invece risulta pari al 35% (contro il 29 del resto del mondo).

Cosa riduce il rischio informatico in Italia

L’Italia si classifica al 25esimo posto nel Global CyberSecurity Index. Il Global CyberSecurity Index (Indice Globale di Sicurezza Informatica) è calcolato in base a fattori legali, tecnici, organizzativi e relativi alla capacity building (sviluppo delle capacità) a livello nazionale.

Tuttavia, l’infrastruttura della sicurezza informatica ha un impatto limitato sul crimine informatico. “La gestione del rischio informatico a livello nazionale è ovviamente importante, ma difficilmente fa miracoli da sola. La sicurezza online deve essere trattata individualmente. Comprendere ciò che aumenta il rischio informatico — ovvero considerare fattori importanti quali il tempo trascorso online e il reddito — è un passo fondamentale verso una vita digitale più sicura” afferma Daniel Markuson.

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Questo è un altro motivo per cui l’Italia non è in cima all’elenco dei paesi più vulnerabili. La maggior parte degli Italiani è attiva online, ma il tempo trascorso in rete è inferiore alla media. In aggiunta a questo, 7 Italiani su 10 vivono in città e usano Internet, un valore leggermente più basso rispetto ad altri paesi occidentali. Inoltre, gli Italiani in media viaggiano meno all’estero, e soltanto una piccola percentuale di loro guarda VoD.

Il Cyber Risk Index

NordVPN ha creato l’Indice in collaborazione con Statista, il principale provider di dati di business al mondo. L’Indice è stato creato in tre fasi. Prima di tutto, Statista ha raccolto i dati socio-economici, digitali, informatici e relativi alla criminalità dei 50 paesi selezionati. In seguito, NordVPN ha analizzato l’impatto positivo e negativo dei dati sul rischio informatico e ha calcolato la correlazione tra le prime tre serie di dati (socio-economici, digitali, informatici) e la quarta serie (criminalità).

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Infine, NordVPN ha circoscritto i dati ai 14 fattori più importanti, usandoli per creare l’Indice e classificando i 50 paesi in base al rischio informatico a cui sono sottoposti. Tra questi rientrano Popolazione urbana, diffusione giochi online, stipendio medio mensile, diffusione VoD, Turismo, disponibilità di Wi-Fi Pubblico, diffusione dei social media (Facebook, Twitter, Instagram).

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