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Cancellazioni e disinformazione: il caso del Center for Countering Digital Hate

L'aumento dell'incitamento all'odio e la disinformazione sui social media preoccupano le organizzazioni di monitoraggio.

Immagine che rappresenta la disinformazione online
Esplora il ruolo del Center for Countering Digital Hate nella lotta alla disinformazione.

Il contesto della chiusura dell’account del CCDH

Il Center for Countering Digital Hate (CCDH) ha recentemente deciso di chiudere il proprio account su X, il social network precedentemente noto come Twitter. Questa decisione è stata presa in risposta ai nuovi termini di servizio imposti dalla piattaforma, che hanno sollevato preoccupazioni tra le organizzazioni che monitorano l’incitamento all’odio e la disinformazione online. Il CCDH ha evidenziato come, dopo l’acquisizione da parte di Elon Musk, X sia diventato un vero e proprio inferno per la diffusione di contenuti tossici e pericolosi.

Aumento dell’incitamento all’odio e delle teorie cospirazioniste

Le ricerche condotte dal CCDH hanno rivelato un incremento significativo dei contenuti di incitamento all’odio, in particolare contro le minoranze etniche e le persone di colore.

Le teorie cospirazioniste hanno trovato terreno fertile su questa piattaforma, alimentando un clima di disinformazione e polarizzazione. In questo contesto, Reporters Without Borders (RSF) ha denunciato X per la sua complicità nella diffusione di false informazioni, sottolineando come la piattaforma non stia facendo abbastanza per proteggere gli utenti da contenuti dannosi.

Le controversie legali e le nuove regole di X

In seguito alla chiusura dell’account, X ha intentato una causa contro il CCDH, accusandolo di violare i termini di servizio. Tuttavia, un giudice federale ha respinto la causa, mentre X ha già annunciato l’intenzione di presentare appello. I nuovi termini di servizio stabiliscono che tutte le controversie legali dovranno essere risolte esclusivamente in tribunali del Texas, dove i giudici sono considerati amici della piattaforma, aumentando ulteriormente le preoccupazioni riguardo alla giustizia e all’equità nel trattamento delle denunce.

Il ruolo delle organizzazioni di monitoraggio

Il CCDH ha avvisato altre organizzazioni che criticano il funzionamento di X e le decisioni autoritarie di Musk, suggerendo di seguire il proprio esempio e di chiudere i propri account. La libertà di parola, che X prometteva di garantire, sembra essere riservata solo a coloro che sostengono le idee del suo fondatore. Questo ha portato a un clima di sfiducia tra gli utenti e le organizzazioni che si battono per la verità e la giustizia.

La denuncia di RSF e le implicazioni future

RSF ha presentato una denuncia in Francia contro X, evidenziando l’inefficacia dei sistemi di moderazione e la natura ingannevole della spunta blu, che viene assegnata agli abbonati. Inoltre, è stato avviato un procedimento formale per possibili violazioni del Digital Services Act, che potrebbe avere ripercussioni significative per il futuro della piattaforma.

La situazione attuale solleva interrogativi cruciali sulla responsabilità delle piattaforme social nella gestione dei contenuti e sulla protezione degli utenti da informazioni false e dannose.

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