Web Summit Dublin ; Startupper, siete pronti a stupire il mondo?

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Un po’ come il “Cile chi l’avrebbe mai detto“, qui devo ripeterlo per Dublino. Ero stato a molti eventi in Europa a Londra, Berlino, Parigi… ma sul Web Summit di Dublino, ero un po’ perplesso.

Ci avevano invitato come una tra le startup selezionate nel sub-evento “Start“, e fino all’ultimo non sapevo cosa aspettarmi. Il fondatore Paddy Cosgrove, 28 anni dublinese, invece è riuscito a farlo diventare un evento incredibile: il piu’ grosso d’Europa e uno dei migliori eventi tech per networking a cui sia stato.

Perché? Secondo me perché questo evento non è (ancora) snob come LeWeb e ha attratto molti esperti famosi del settore che sono proprio venuti a vedere com’era l’evento, e venendo hanno creato proprio l’effetto sperato: cioè un crowd di qualità.

In aggiunta Dublino non è così centrale e scontata come Londra: per questo, la gente che era all’evento era molto motivata in quanto è proprio venuta apposta in Irlanda che, pur rappresentando in Europa le più grosse corporations del mondo, ugualmente rimane un posto (relativamente) nuovo per la parte digital e web.

Il meglio di EU e US messi insieme. Top quality speakers and attendees. Ieri ero alla cena di gala degli speakers insieme alle sole startup selezionate: al mio tavolo ero seduto con il founder di ICQ (e ora top investor in Israele, founder di 9Gag, VP di Foursquare), Ben Parr, un caro amico di Martin Sorrell (il founder di Skype): due amici che hanno venduto la loro startup per due miliardi di dollari.

Negli altri tavoli c’erano altri nomi noti. Incredibile come la serendipity sempre aiuta a creare connessioni e trovarsi al posto giusto al momento giusto.

Sono stato poi invitato da Mike Butcher di TechCrunch ad un party eslcusivo post cena sopra un rooftop Dublinese organizzato da Google Ventures. Piu’ di 200 biglietti da visita, con il piacere di condivedere i contatti fatti con le altre startup italiane all’evento.

Si e’ creato un bel feeling tra le startup Italiane presenti all’evento: venivamo sempre a trovarci ai rispettivi booth, e aiutandoci quando serviva, dovremmo farlo più spesso, fare gruppo, compatti, andare all’estero e farci conoscere, dirompere. E poi è anche un proverbio: “l’unione fa la forza”. C’erano (e ci vedete tutti in foto) AdEspresso (con Massimo Chieruzzi e Giancarlo Vinci), Atooma (con Francesca Romano e Gioia Pistola), Miriam Bertoli, Pick1 (con me e Armando Biondi), Story Bricks (con Rodolfo Rosini), Vivocha (con Gianluca Ferranti e Mattia Soragni)

Consiglio per tutte le startup Italiane: muovetevi il più possibile.

Andate agli eventi in giro per l’Europa e USA. Fatevi conoscere, parlate, “shake the world“, contattate giornalisti, sbalordite, fate presentazioni non noiose e inusuali, fatevi riconoscere e fate networking.

Va benissimo tornare in Italia, ma se non create i ponti e dei modi per farvi conoscere fuori dai confini nazionali, chi pensate che vi venga a scovare?

Siete voi che dovete andare negli “hub” dell’innovazione e farvi conoscere. È difficile, ci vuole pazienza, tempo ed energia: ma se così non fosse, sarebbe tutto scontato noioso e troppo semplice. Quindi toglietevi le pantofole, rimboccatevi le maniche, e andate in aeroporto! Never Give Up!

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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Scritto da chef

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