Venezia, il Fai riapre il negozio Olivetti

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Non c’è occasione migliore della Giornata della Terra per aprire la prima sede del Fai, il Fondo Ambiente Italiano, a Venezia. Un evento che riconsegna alla città lagunare uno dei suoi tesori: il negozio Olivetti di Piazza San Marco. Un capolavoro dell’architettura moderna italiana, progettato da Carlo Scarpa nel 1958 per Adriano Olivetti. Nel ’97 l’azienda di Ivrea lo aveva chiuso e i locali erano stati adibiti a vendita di souvenir. Un destino che non rendeva giustizia a uno spazio che è un’opera d’arte.

Il negozio è stato completamente restaurato, ad opera delle Assicurazioni Generali, proprietarie dell’immobile, che lo hanno dato in comodato al Fai. I lavori sono durati un anno, diretti da Gretchen Alexander Gussalli Beretta, in stretta collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna.

E il Fai si è impegato a tutelare lo spazio, tornato al suo aspetto originario e aperto al pubblico.

E non è tutto: Olivetti ha donato al Fai una collezione di macchine da scrivere e di calcolo storiche. I vistatori potranno così ammirare la mitica Lettera 22 con cui scriveva Indro Montanelli, esposta al Moma di New York, ma anche la Lexicon 80 del 1948, oppure la macchina da calcolo Divisumma 24 del 1954.

Testimonianze preziose della storia economica, sociale e culturale del paese, esposte nella loro cornice ideale. Prima che Scarpa ci mettesse le mani, il locale era piuttosto angusto, stretto e lungo, poco illuminato, diviso in due vani da una parete che l’architetto ha eliminato. La lunghezza è stata sfruttata per inserire due lunghi ballatoi, e al centro l’elemento in assoluto più prezioso, una scala in pietra d’Aurisina, il perno visivo dell’ambiente.

Celebre il commento dello stesso Scarpa: «è costosissima. Però Olivetti può permettersela, per il re si può fare un palazzo reale». E poi ancora, una scultura, “Nudo al sole” di Alberto Viani, su una base di marmo nero del Belgio, coperta da un velo d’acqua in leggero movimento. E il pavimento, un mosaico di tessere in vetro di varie dimensioni e colori, omaggio al linguaggio espressivo della città lagunare.

Il negozio da oggi è aperto al pubblico, e si possono organizzare visite guidate. In vista, il Fai ha altre novità in questo 150esimo anno dell’Unità d’Italia: a giugno aprirà la cinquecentesca Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia, sui Colli Euganei, in provincia di Padova, e in novembre sarà la volta del Bosco di san Francesco di Assisi, 60 ettari a cui si accede dalla Piazza della Basilica Superiore, con l’opera il “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto.

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Scritto da luxu

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