Twitter, grande fuga: ultimatum di Musk scatena un’ondata di dimissioni

L’ultimatum di Elon Musk ha scatenato una forte reazione da parte dei dipendenti di Twitter e si è scatenata una vera e propria ondata di dimissioni.

Elon Musk

L’ultimatum di Elon Musk ha scatenato una forte reazione da parte dei dipendenti di Twitter e si è scatenata una vera e propria ondata di dimissioni. La piattaforma sembra essere sempre più in crisi.

La grande fuga da Twitter: i dipendenti si dimettono dopo l’ultimatum di Elon Musk

L’ultimatum di Elon Musk ha provocato una forte reazione nei dipendenti di Twitter, ma non quella che si aspettava il miliardario. Secondo quanto riportato da Reuters e Washington Post, molti dipendenti avrebbero deciso di rifiutare le sue condizioni per rimanere nell’azienda, scatenando un vero e proprio esodo dei lavoratori dalla piattaforma social. I dipendenti di Twitter rimasti in azienda dopo i licenziamenti di inizio novembre avevano tempo fino alle 17 di giovedì per decidere se impegnarsi a lavorare in modo “estremamente duro”, come ha dichiarato l’uomo più ricco del mondo, oppure decidere di andarsene.

Già nel pomeriggio di giovedì, come ha riportato la Cnn, un grande numero di dipendenti di Twitter ha iniziato a postare l’emoji del saluto nella chat interna su Slack. Si tratta di un segnale che annuncia l’uscita dall’azienda. Elon Musk sta perdendo gran parte dei dipendenti della piattaforma, che hanno reagito al suo ultimatum dimettendosi. 

I dipendenti hanno dato alcune stime sul numero di persone rimaste in azienda, che sarebbero tra le 2.000 e le 2.500, in calo rispetto ai 3.500 che si pensava fossero rimasti dopo i licenziamenti. Secondo Reuters, tra coloro che hanno deciso di rifiutare l’ultimatum ci sarebbe metà del team che si occupa della sicurezza, tra cui la maggior parte di coloro che gestiscono la disinformazione, lo spam e gli account falsi.

Secondo quanto riportato dalla Cnn, giovedì sera i dipendenti rimasti in azienda hanno ricevuto una mail che li avvertiva che gli uffici sarebbero rimasti temporaneamente chiusi e che l’accesso con badge sarebbe stato limitato fino a oggi, 21 novembre. Il team di Elon Musk aveva già chiuso gli uffici durante la fase di licenziamenti di massa, per motivi di sicurezza e per paura che i dipendenti licenziati potessero sabotare l’azienda.

L’esodo da Twitter e l’hashtag diventato virale

Secondo i dati diffusi da Reuters, oltre 110 dipendenti di Twitter hanno annunciato le loro dimissioni tramite messaggi pubblici sulla piattaforma, anche se non è stato possibile verificare se poi si sono realmente licenziati. Secondo una fonte interna, oltre 500 dipendenti giovedì hanno comunicato la decisione di lasciare la piattaforma nella chat aziendale.

La decisione di lasciare l’azienda non è sicuramente semplice per tutti. L’ultimatum è arrivato in un periodo difficile per l’industria tecnologica, dopo gli annunci di licenziamenti di massa e di blocco delle assunzioni in molte grandi aziende, come Meta, Amazon, Lyft e altre. I dipendenti che lavorano negli Stati Uniti da altri Paesi potrebbero rischiare di perdere anche il loro visto. Mentre la notizia delle dimissioni si è diffusa sui social network, gli utenti hanno iniziato a temere il peggio, pubblicando potenziali post di addio nel caso in cui la piattaforma dovesse essere chiusa definitivamente. L’hashtag #RIPTwitter è diventato virale negli Stati Uniti, seguita dai nomi di social network alternativi, come Tumblr, Discord e Mastodon.

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

What do you think?

Scritto da Chiara Nava

ban

Ban e Open Seed Tour, 10 anni di Startup Act: l’evento del 23 novembre

Amadori

Amadori assume 700 persone: obiettivo di 2 miliardi di fatturato