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Sandbox: dall’informatica al Metaverso

Come nasce il token di Sandbox, cos’è, come funziona e quali sono gli ambiti di applicazioni e quali opportunità tecnologiche offre.

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L’origine del nome

Il nome un po’ bizzarro indica un recinto di sabbia, ma in origine la sandbox non aveva nulla a che fare con il mondo dei giochi. Il termine nasce dal mondo informatico – si parla di sandbox oppure di sandboxing – e indica un ambiente isolato (recintato) all’interno di un sistema operativo nel quale è possibile compiere determinate azioni senza causare danni all’hardware. Può, ad esempio essere utilizzato per provare un determinato programma, schermando il sistema operativo con un codice errato o un malware. Da questo uso abbastanza tecnico del nome si è passati oggi a un utilizzo molto più ampio, sfociando nel settore della blockchain e delle criptovalute. Oggi The Sandbox infatti è un metaverso decentralizzato, uno spazio virtuale nel quale si può giocare ma allo stesso tempo si possono fare alcune compravendite.

Sandbox (Sand) la storia

Lanciato nel 2011 da Pixowl, The Sandbox è un mondo virtuale basato su blockchain che consente agli utenti di creare, costruire, acquistare e vendere risorse digitali sotto forma di gioco. Grazie al suo successo negli ultimi dieci anni, la blockchain ha conquistato grande importanza anche nel settore dei giochi tradizionali, combinando i poteri delle organizzazioni autonome decentralizzate (DAO) e dei token non fungibili ( NFT). A questo punto è normale chiedersi come si usa The Sandbox. La piattaforma sfrutta il modello creativo “play-to-earn”, che consente agli utenti di essere sia creatori sia giocatori e sfrutta i poteri della tecnologia blockchain, introducendo il token di utilità Sand per le transazioni sulla piattaforma.

Sandbox e il metaverso

Per semplificare è un universo parallelo virtuale nel quale si acquistano blocchi all’interno della blockchain. Un modello unico nel suo genere che offre a chi lo utilizza un’infinità di possibilità di gioco ma anche di compravendita. All’interno di Sandbox, infatti, ci sono oggetti unici che vengono utilizzati all’interno dell’esperienza di gioco e che, come elementi irripetibili hanno un valore intrinseco e possono essere utilizzati per creare, vendere e acquistare. Sandbox crea un Metaverso attraverso i propri avatar (gamers), ha un marketplace nel quale gli artisti vendono le loro creazioni sfruttando la tecnologia blockchain e permette anche di creare oggetti unici con VoxEdit (convertiti in Nft Sand).

Il token SAND

Sand è un token ERC-20 basato su blockchain Ethereum perciò permette agli utenti di condividere le loro idee sul progetto, basandosi su una governance decentralizzata. Per quanto riguarda gli asset, Sand permette di acquistare oggetti virtuali ma anche esperienza all’interno del metaverso. Ci sono molti aneddoti di acquisti milionari in Sandbox, ​​come il Metaflower Super Mega Yacht comprato da un anonimo utente per ben 650 mila dollari. Senza arrivare a queste cifre gli Nft Sand sono considerati un asset digitale al pari delle criptovalute. Ma The Sandbox ha anche la valuta digitale (SAND) che può essere acquistata, così come il bitcoin e le altre monete virtuali, su diverse piattaforme di crypto.

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Scritto da Redazione Think