Report ; Ravenna Future Lessons ; Un evento totalmente diverso

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Forse a causa del clima che rende più sopportabile la permanenza in una sala affollata, l’ autunno è sempre un periodo favorevole per partecipare ai convegni.

Parafrasando i miei vecchi amici di Clarence che tenevano una magnifica rubrica dal titolo “CheNoiaPortale”, ormai siamo nell’ era del convegno “CheNoiaStartup”, dove gli organizzatori si affannano a vestire di carta patinata idee viste e riviste, con brillanti sponsor spesso disorientati.

In questo sconfortante panorama, però, spiccano anche delle piacevoli eccezioni che a volte. da bravo ragazzo fortunato quale sono, riesco ad intercettare.Mi è capitato di partecipare, la scorsa settimana, all’evento Ravenna Future Lessons. Ho parlato, come al solito, principalmente di me stesso, ma ho seguito degli interventi veramente notevoli, che mi hanno arricchito.La prima conferma che stavo andando nel posto giusto l’ho avuta sul trenino regionale che mi portava a Ravenna da Bologna, dove ero sbarcato da un lussuoso frecciarossa.I miei compagni di viaggio, due bimbi magrebini, Fatima di 10 anni e Ahmed di 8, accompagnati dalla mamma, mi spiegano che l’ uso che sto facendo del mio iPad (io sto leggendo e rispondendo a dei messaggi di posta elettronica) è veramente noioso, anzi sbagliato.

Mi spiegano che se non posso fare a meno di consultare la posta, potrei farlo comodamente dal mio telefono e lasciare che loro giochino con il mio tablet!La mamma appare imbarazzata e si scusa della sfacciataggine dei bambini ma io ne sono sedotto e mi presto di buon grado alle loro richieste e guadagno due bellissimi disegni.Arrivato alla stazione di Ravenna mi rendo conto decido di affidarmi alle mappe di Apple che mi conducono con una breve passeggiata al luogo del convegno.Arrivo in sala giusto in tempo per assistere alla lezione magistrale “Cervelli che vanno e cervelli che restano” di Andrea Lipparini, Professore Ordinario di Gestione della Tecnologia presso l’ Università di Bologna. Trascorro due ore molto piacevoli ad ascoltarlo ed imparo che i cervelli che fuggono costituiscono un peso per l’ economia italiana mentre i cervelli che restano contribuiscono in misura rilevante al benessere del Paese.Andrea mi regala un racconto franco ed appassionato, in prima persona, proprio come piace a me! Alla fine dell’ intervento di Lipparini la giornata continua con un laboratorio sul progetto “I quaderni della Felicità” nato da una proposta del Prof.

Schianchi del Politecnico di Milano che, oltre ad avere dei magnifici farfallini, ha delle bellissime idee.Approfitto del tempo che mi separa da una cena che certamente non mi deluderà mi dedico all’ esplorazione della movida ravennate e , grazie alla sapiente guida della mia amica Tiziana, apprezzo l’ aperitivo alla moda romagnola.Supero senza problemi la cena a base di piadina, squacquerone, salsiccia, cappelletti ed amenità varie e, dopo un sonno profondo e ristoratore, eccomi pronto per la seconda giornata.Il mio intervento è stato inserito in una sezione che si intitola “Cultura Digitale e Creatività”, insieme a dei prestigiosi relatori come il mio amico Giovanni Boccia Artieri, che si diverte ad insegnare Sociologia dei Nuovi Media all’ Università di Urbino, a Luisa Carrada consulente di comunicazione, docente di scrittura professionale, blogger e ideatrice de “Il mestiere di scrivere” ed a Alessandra Farabegoli, blogger ed autrice di “Sopravvivere alle informazioni su Internet”, pubblicato con successo dai tipi di Apogeo.Boccia Artieri apre la mattinata conducendo sapientemente la platea, arricchitasi di un nutrito gruppo di studenti delle superiori, ai misteri dell’ interpretazione della rete.A questo punto è il turno di Luisa Carrada, il cui ultimo libro dal titolo “Lavoro, dunque scrivo! – Creare testi che funzionano per carta e schermi” comincia citando Jovanotti : “Che cosa fai? Vivo.

Quando sei in forma? Scrivo” e continua così.“Raccogliere cocci o creare cristalli?”

Non avevo mai avuto il piacere di incontrare Luisa di persona e rimango stregato dal suo intervento, un piccolo tesoro da portarmi a casa ed una ottima idea regalo per la mia figliola, giornalista in erba nella rivista studentesca del suo liceo.

Dopo Luisa Carrada è il turno di Alessandra Farabegoli che predicando l’ uso dei filtri ed il silenziamento dei flussi informativi della rete, data la mia nota infobulimia, si configura come la mia nemesi !

E’ arrivato il mio turno, sono l’ unico ostacolo tra la platea ed il pranzo e sono un pochino preoccupato perchè ieri ho letto un tweet di Lidia Marongiu, uno degli organizzatori, nel quale scriveva che non sopporta più i relatori che dicono sempre le stesse cose ed io, con i miei interventi nei quali parlo sempre di me elevandomi ad esempio virtuoso di utilizzo della rete, mi sento chiamato in causa. Forse per stanchezza, forse per la voglia di andare a pranzo anche il mio intervento riceve la sua dose di applausi e via! Si parte per il pranzo

Al rientro in sala è il turno di Mario Mariani, che ha incarnato con passione il paradigma secondo il quale l’ innovazione tecnologica genera impresa, essendo stato prima cofondatore di Tiscali e poi fondatore di Net Value, e che ha partecipato alla Task Force istituita dal ministro Corrado Passera che ha generato il rapporto “Restart Italia”, del quale Mario ci racconta i punti salienti.

Dopo Mario, prende la parola l’ ottimo Michele Vianello, che ho avuto il piacere e la meraviglia di conoscere quando ancora vestiva i panni da vicesindaco di Venezia, ruolo nel quale lo ho visto come uno straordinario innovatore all’ interno della Pubblica Amministrazione. Oggi Michele ricopre il ruolo di direttore di VEGA,il Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia, del quale ha illustrato con estrema chiarezza potenzialità e problemi, aprendoci una finestra su un futuro possibile.

Prende finalmente la parola il giovane Marco De Rossi, fondatore a 17 anni di OilProject, uno straordinario esperimento in continuo divenire di Università online, che ci parla con entusiasmo della scuola che vive e della scuola che vorrebbe, non dimenticando di citare l’ esperienza di Impara Digitale, alla quale mi onoro di prendere parte. Purtroppo, a questo punto devo rientrare a Milano, ma il racconto continua: in live streaming! Durante la mattina del terzo giorno si parla di Turismo e Web, con gli interventi di Rodolfo Baggio, docente di Computer Science all’Università Bocconi di Milano e al Master in Economia e Turismo, seguito da Giancarlo Giannini, manager alberghiero e fondatore dell’ evento che in pochi anni è diventato il punto di riferimento per il Web2.0 applicato al mondo del turismo, il mitico BTO-Buy Tourism Online. Dopo Giancarlo è il turno di Mikaela Bandini, urban blogger, imprenditrice, esperta di marketing digitale, founder di Viaggi di Architettura e ideatrice di Digital Diary Basilicata, seguita dal vulcanico Fabio Lalli, web strategist, fondatore e amministratore delegato di IQUII srl, nonchè fondatore e presidente dell’Associazione Indigeni Digitali.Mi preme spendere qualche parola per descrivere l’ intervento di Robi Veltroni, consulente di Social Media ed Hotel Management e fondatore di Officina Turistica , che ho potuto seguire in live streaming e che, secondo me, è una delle voci più autorevoli e meno convenzionali in questo mondo affollato da sedicenti guru, una persona che coniuga una grande esperienza nella ospitalità alberghiera con una ottima conoscenza dei nuovi media. Da seguire!La vera ciliegina sulla torta è la lettura da parte dell’ attore Ivano Marescotti della “Lettera al Turista” di Robi Veltroni, che vi consiglio di cercare in rete, insieme alle numerose altre tracce che Robi lascia di sè in rete.L’ evento si chiude nel pomeriggio con una sessione interamente dedicata a “L’Intelligenza delle Smart City” con Luca De Biase, giornalista e innovation editor de Il Sole 24 Ore, Paolo Bonaretti, direttore generale di Aster, Valentino Sevino dell’ AMAT di Milano, Martina Toffolo, assessore all’ urbanistica del comune di Pordenone che, assieme a Sergio Maistrello, spiega il progetto “Pordenone più facile”.Marianna Panebarco e Nadia Carboni, infine, parlano del progetto Ravenna 2019 con cui Ravenna viene coraggiosamente candidata a capitale europea della cultura.Insomma, è stato davvero un evento ricco di contenuti, affollato di giovani, parte di una storia che continua. Ce ne vorrebbero di più!Complimenti agli organizzatori e grazie per avemi reso parte della storia.Milano, 1 novembre 2012Marco Zamperini

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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