Perché la finanza sociale è davvero rivoluzionaria

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L’Italia possiede un tessuto estremamente ricco di organizzazioni sociali, un vero e proprio patrimonio di competenze, saperi, energie civili. Parliamo di 67 miliardi di euro, oltre il 4,5% del PIL, 235 mila organizzazioni no profit, 488 mila lavoratori, oltre 4 milioni di volontari.

Uno dei pochi settori in crescita per numero di occupati, nonostante la crisi. Il terzo settore è l’asset fondamentale per garantire la coesione sociale del Paese. In un momento così difficile, è indispensabile percorrere le strade dell’innovazione, in tal senso, come Human, siamo persuasi che la formazione sia determinante per favorire questo processo. Abbiamo, così, costruito un’offerta formativa legata ai temi dell’innovazione sociale. Il percorso formativo prevede 6 seminari di approfondimento sui temi dell’impresa sociale, del microcredito, della microassicurazione, dell’impact investing, dei social impact bonds, e delle nuove forme di misurazione dell’impatto sociale.

Siamo ad un bivio che ricorda le difficoltà del capitalismo a fine ottocento, quando esplosero le contraddizioni tra l’accumulazione della ricchezza e le condizioni di vita dei lavoratori. Allora l’Italia fu pioniere nella costruzione di strumenti nuovi, con le prime esperienze ottocentesche delle società operaie e contadine di mutuo soccorso e delle casse rurali. Oggi è il momento del microcredito, delle banche etiche, dell’impact investing e della venture philanthropy. I moderni strumenti della finanza sociale che creano un ponte tra risorse e necessità, per rispondere alle emergenze sociali, incorporando i principi del rendimento economico.

Per il ciclo dei seminari Human sull’Innovazione sociale sono previsti tre appuntamenti di due giorni l’uno. Il 25 marzo parleremo delle forme di impresa sociale e del peso che esse hanno nel nostro tessuto sociale e all’estero, il 26 marzo approfondiremo il microcredito, la prima forma di finanza inclusiva.

Il 7 aprile tratteremo il tema della micro-assicurazione, uno strumento che permette l’accesso ai prodotti assicurativi anche per le fasce più vulnerabili della popolazione.

Mentre l’8 aprile approfondiremo un tema trasversale che è quello della misurazione dell’impatto sociale, introducendo la metodologia del Social Return on Investiment. La necessità di misurare l’impatto sociale prodotto è una delle principali componenti della finanza sociale e del bisogno di monitorare l’efficacia degli investimenti sociali. SROI (Social Return on Investment) è una metodologica innovativa, nata in UK, che, attraverso il coinvolgimento di tutti gli stakeholders nel processo di monitoraggio, riesce ad assegnare al valore sociale dalle attività di progetto un valore economico quantificato.

Infine il 12 e il 13 maggio parleremo dell’impact investing e dei social impact bonds.

L’Impact, per la sua capacità di catalizzare l’innovazione ed intercettare nuove fonti di capitale, ha dimostrato come urgenze di carattere sociale possano essere risolte da modelli di business orientati al profitto. Il seminario racconterà la nascita e lo sviluppo degli investimenti ad impatto che dal 2007 ad oggi hanno raggiunto un mercato pari a 36 miliardi di dollari, con previsione di arrivare fino ad oltre 500 miliardi di dollari per il 2020.

Il Social Impact Bond (SIB) è uno strumento finanziario innovativo finalizzato alla raccolta di finanziamenti privati per la fornitura di servizi sociali pubblici, attraverso la partnership tra diversi attori. Nei SIB la remunerazione del capitale investito è legata al raggiungimento di un determinato risultato sociale ed il rischio finanziario viene ripartito tra pubblico e privato.

Roma, 23 marzo 2014Giovanna Melandri

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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