Il contesto della nuova legge sulla cittadinanza
Recentemente, la Camera dei Deputati ha approvato un decreto legislativo che modifica profondamente le modalità di acquisizione della cittadinanza italiana, in particolare per quanto riguarda il principio dello ius sanguinis. Questo termine latino, che significa “diritto di sangue”, consente a un individuo di essere riconosciuto come cittadino italiano se discendente di un cittadino o di una cittadina italiana. La legge precedente, risalente al 1992, permetteva l’ottenimento della cittadinanza a chi avesse almeno un genitore italiano o un antenato italiano vivo al momento della proclamazione del Regno d’Italia nel 1861.
Le novità introdotte dalla legge
Con la nuova normativa, le persone nate all’estero con un genitore, un nonno o una nonna nati in Italia, o che possedevano la cittadinanza italiana al momento della loro morte, otterranno automaticamente la cittadinanza italiana.
Inoltre, i bambini nati in Italia da genitori già cittadini italiani che abbiano vissuto nel paese per almeno due anni consecutivi acquisiranno anch’essi la cittadinanza in modo automatico. Questo rappresenta un cambiamento significativo rispetto alla legislazione precedente, che non garantiva tali diritti in modo così esteso.
Limitazioni e condizioni per l’acquisizione della cittadinanza
È importante notare che la nuova legge introduce anche alcune limitazioni. Ad esempio, la cittadinanza non sarà trasmessa automaticamente ai nati all’estero già in possesso di un’altra cittadinanza. Inoltre, il riconoscimento della cittadinanza sarà escluso per i nati fuori dall’Italia prima dell’entrata in vigore della legge, a meno che non ricorrano specifiche condizioni. Tra queste, è previsto che i figli adottati da cittadini italiani possano continuare a ricevere la cittadinanza, a condizione che l’adottante abbia risieduto in Italia per almeno due anni prima dell’adozione.
Obiettivi della riforma
La riforma è stata concepita per contrastare gli abusi che hanno permesso a molte persone straniere con antenati italiani di ottenere la cittadinanza senza avere legami reali con l’Italia. L’obiettivo è quello di garantire che la trasmissione della cittadinanza sia connessa a un legame effettivo con il paese, sia per quanto riguarda gli antenati cittadini che per i discendenti. Questo allineamento con le normative di altri paesi europei mira a garantire la libera circolazione all’interno dell’Unione Europea solo per coloro che mantengono un legame con il paese d’origine.