Maker Faire Rome, il più grande evento di innovazione spontanea

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Lo scorso marzo con la conferenza WorldWideRome siamo riusciti ad introdurre la parola Maker nel dizionario della lingua italiana.

Il Maker è quella figura di inventore del ventunesimo secolo che combina le nuove tecnologie, l’open source e la collaborazione online per creare nuovi prodotti o servizi.

I makers sono innovatori diversi da quelli a cui siamo stati abituati finora perché non sono dei geni solitari ed isolati ma fanno pieno uso di internet e delle piattaforme online per collaborare con altri makers in giro per il mondo.

L’utilizzo di piattaforme open source come Arduino permette loro di creare prodotti in maniera rapida, pur non avendo conoscenze di elettronica o software e sfruttando l’immensa quantità di conoscenze libere che si trovano in Rete.

I Makers hanno anche un forte aspetto sociale: anzichè stare chiusi in casa si vedono e collaborano dal vivo in vari contesti come i Makerspace, circoli dove ci si incontra per lavorare assieme su progetti, insegnarsi l’un l’altro come usare gli strumenti tecnologici o semplicemente completarsi trovando un collaboratore o collaboratrice che sia complementare.

L’altro luogo d’incontro fondamentale è la Maker Faire, organizzata dalla rivista Make che dà il nome a questo movimento.

La Maker Faire nasce come evento che celebra l’arte, l’artigianato, la tecnologia, le scienze e la mentalità Do-It-Yourself (DIY).

E’ un evento un po’ caotico ma altamente creativo che si svolge nell’arco di un fine settimana: permette ai makers di conoscersi, avviare collaborazioni, incontrare potenziali clienti ma soprattutto rendersi noti al pubblico.

La Maker Faire ha diversi componenti: una mostra, presentazioni, spettacoli, workshop, tante attività per i bambini ed il Maker Shed dov’è possibile acquistare gli “attrezzi del mestiere”.

Le Maggiori Maker Faire sono quelle di San Mateo in California (nel cuore della Silicon Valley) che ha visto 100.000 visitatori lo scorso maggio, e di New York dove ci sono stati circa 50.000 visitatori.

Esporre ad una di queste Maker Faire è una cosa incredibile, partecipano migliaia di persone che per due giorni martellano di domande e non si accontentano di una risposta veloce: vogliono vedere, capire, toccare e sperimentare.

All’ultima Maker Faire di New York Arduino ha chiesto alla comunità locale di darci una mano: siamo riusciti a mettere assieme un team di 18 persone che a rotazione hanno risposto alle domande dei Makers ma anche dei curiosi e delle famiglie con bambini e passeggini a rimorchio.

I bambini delle maker faire sono intensi e desiderosi di imparare

Capita anche di imbattersi nel ragazzino di 11 anni che ha appena realizzato la sua versione di Arduino e che spiega come mai, secondo lui, quella ufficiale non vale un soldo bucato (mi è successo di dire al padre “ok lei è ingegnere elettronico”. La sua risposta: “No figurati, io faccio il vino… ha fatto tutto mio figlio con internet”)

Come Arduino abbiamo discusso parecchie volte con la rivista Make della necessità di portare la Maker Faire in Europa rendendola un vero evento che abbracciasse tutti gli europei.

Finora le poche Maker Faire organizzate in Europa hanno sempre avuto un carattere “localistico”: erano, cioè, limitate ad un paese o ad una zona geografica precisa.

Son convinto che se il mercato dei Makers in Europa vuole crescere e diventare una forza innovativa deve lavorare su tutto il continente. Finché ogni Nazione continuerà a ragionare in maniera isolata, non si riuscirà mai a fornire un’alternativa credibile al mercato americano.

Se la Maker Faire vuole raggiungere tutta l’Europa, deve saper parlare almeno cinque lingue (Italiano, Francese, Tedesco, Spagnolo e Inglese) e deve lavorare con gruppi di makers locali che aiutino a selezionare il meglio di ogni comunità.

Forti del successo del WorldWideRome e della presenza a Roma di Dale Dougherty, io e Riccardo Luna abbiamo pensato che questa fosse l’occasione giusta per convincere gli editori di Make a lasciarci organizzare una Maker Faire Europea a Roma nella primavera del 2013.

Abbiamo avuto subito il supporto della Camera di Commercio di Roma e di Asset Camera.

Per fare le cose bene come al solito ci vuole tantissimo lavoro ma sappiamo che sarà ripagato. Gli utenti Arduino in giro per l’Europa sono già pronti ad aiutare.

Esausti e felici ci mettiamo al lavoro per mettere in piedi il più grande evento di innovazione spontanea d’Europa.

It’s going to be crazy.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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Scritto da chef

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