L’intelligenza artificiale minaccia l’occupazione: Ibm sospende quasi 8.000 assunzioni

L’intelligenza artificiale inizia a minacciare l’occupazione e potrebbe prendere il posto di milioni di lavoratori.

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L’intelligenza artificiale inizia a minacciare l’occupazione e potrebbe prendere il posto di milioni di lavoratori. Ibm ha già iniziato a sospendere le assunzioni per i ruoli che possono essere svolti dall’intelligenza artificiale.

Ibm sospende le assunzioni per l’intelligenza artificiale

Gli esperti avevano già avvisato il mondo intero sul fatto che l’intelligenza artificiale potrebbe prendere il posto di milioni di lavoratori. Ibm è una delle prima grandi aziende che sta iniziando ad agire proprio in questo modo. Come spiegato dal ceo Arvind Krishna a Bloomberg, il colosso dell’informatica prevede di sospendere le assunzioni per tutti quei ruoli che potrebbero essere sostituiti dall’intelligenza artificiale nei prossimi anni. Krishna ha dichiarato che il ritmo delle assunzioni inizierà a rallentare e poi verrà sospeso nei ruoli back-office come le risorse umane.

Il ceo di Ibm ha sottolineato che il 30% di queste professionalità che non sono a contatto con i clienti potrebbero essere sostituite dall’intelligenza artificiale nel giro di cinque anni. Si tratta di circa 26.000 lavoratori e questo comporterebbe il taglio di circa 7.800 posti di lavoro.

Ibm al momento impiega 260.000 lavoratori e continua ad assumere per lo sviluppo del software e nei ruoli a contatto con i clienti. All’inizio dell’anno l’azienda ha annunciato un piano di licenziamenti che potrebbe già portare ad un taglio di 5.000 lavoratori, equilibrando con altre assunzioni. Come spiegato da Bloomberg, l’azienda ha deciso di puntare l’attenzione dell’attività su software e cloud. Dal 2020, anno della nomina di Krishna come Ceo, Ibm ha ceduto attività a basso tasso di crescita come l’unità di infrastrutture Kyndryl e parte dell’attività di Watson Healt.

L’azienda sta anche valutando la possibilità di vendere l’unità meteorologica.

Intelligenza artificiale: arriva il divieto di Samsung

Mentre Ibm trova il modo per sfruttare l’intelligenza artificiale, Samsung ha deciso di fare l’esatto opposto. I suoi dipendenti non potranno usare servizi legati all’IA generativa. Niente più ChatGpt, Google Bard e Bing di Microsoft. Come si legge su Bloomberg, la decisione è arrivata dopo una riflessione dell’azienda sui rischi per la sicurezza derivanti dall’uso dell’intelligenza artificiale. Samsung ha effettuato un sondaggio, scoprendo che il 65% degli intervistati ritiene che questi strumenti siano un rischio per la sicurezza. Il divieto interessa solo i dispositivi usati dai dipendenti della società, non i prodotti commercializzati. Ai dipendenti è stato anche chiesto di non usare dispositivi personali per caricare informazioni dell’azienda sui programmi di intelligenza artificiale.

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Scritto da Chiara Nava

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