Nell’attuale panorama lavorativo, l’adozione di computer moderni non è solo una questione estetica. Le aziende stanno abbracciando dispositivi dotati di tecnologia avanzata per costruire un futuro più sicuro e produttivo. Con l’approssimarsi della fine del supporto per Microsoft Windows 10 e l’arrivo del Mese della Consapevolezza sulla Sicurezza Informatica, è fondamentale comprendere come un approccio strategico al rinnovo dei PC possa rafforzare la sicurezza aziendale.
Il passaggio a modalità di lavoro ibride ha portato vantaggi significativi per i dipendenti, ma ha anche ampliato la superficie di attacco per i team IT. Oggi, i dispositivi non operano più all’interno di un firewall aziendale sicuro, ma si collegano a reti domestiche e Wi-Fi pubblici, rendendoli obiettivi privilegiati per i criminali informatici.
Garantire la sicurezza di tutti i dispositivi diventa quindi una priorità.
La crescente minaccia del crimine informatico
Le statistiche indicano un incremento allarmante delle violazioni di sicurezza. Secondo l’ultima indagine del governo britannico sulle violazioni informatiche, il 43% delle aziende ha subito un attacco o una violazione della sicurezza negli ultimi dodici mesi. Inoltre, una ricerca condotta nel Regno Unito con Intel ha rivelato che per quasi la metà dei decisori IT, le notizie riguardanti violazioni informatiche di alto profilo sono il principale incentivo per rinnovare la flotta di PC, superando persino le scadenze del sistema operativo.
Con l’evoluzione delle minacce, le aziende devono rivedere le loro decisioni IT attraverso una prospettiva orientata alla sicurezza. Un approccio strategico al ciclo di vita dei PC può trasformare un aggiornamento di routine in un’importante misura di sicurezza.
I rischi di mantenere dispositivi obsoleti
Tenere in uso dispositivi obsoleti può sembrare una scelta economica, ma comporta rischi significativi. Questi apparecchi non ricevono più aggiornamenti di sicurezza fondamentali, esponendo le aziende a vulnerabilità nei confronti di virus e attacchi informatici. Inoltre, molti di questi dispositivi non sono dotati di unità di elaborazione neurale (NPU) integrate, necessarie per gestire in modo sicuro i carichi di lavoro basati su intelligenza artificiale.
Le moderne soluzioni di PC AI elaborano i dati sensibili localmente, riducendo così la superficie di attacco, migliorando il controllo dei dati in conformità con normative come il GDPR e aumentando la resilienza contro le minacce mirate alle applicazioni basate su cloud.
Vantaggi di Windows 11 e delle nuove tecnologie hardware
Windows 11 è stato progettato con un focus sulla sicurezza, richiedendo hardware dotato di funzionalità come il Trusted Platform Module (TPM) 2.0. Questo chip consente funzioni di sicurezza hardware, come la creazione e la memorizzazione di chiavi crittografiche, risultando molto più sicuro rispetto alle soluzioni esclusivamente software. Tentare di eseguire software moderno su hardware legacy non solo riduce le prestazioni, ma genera anche lacune di sicurezza critiche.
Il futuro dell’AI decentralizzata
Il dibattito sull’intelligenza artificiale sta rapidamente evolvendo da modelli enormi e cloud-centrici a un approccio più decentralizzato. L’emergere di modelli linguistici piccoli (SLM) progettati per compiti specifici consente di eseguire intelligenza artificiale direttamente su un endpoint. Ciò consente alle aziende di implementare l’AI per operazioni sensibili come analisi finanziarie e revisione di documenti riservati senza che i dati lascino il dispositivo.
Questa transizione verso l’AI on-device non è una prospettiva lontana; è già in corso. Tuttavia, è fondamentale disporre dell’hardware adeguato. I PC con NPU dedicati sono progettati per gestire questi SLM, sostenendo una nuova classe di applicazioni AI sicure, private e a bassa latenza.
Rinnovamento come strategia di sicurezza
In un contesto in cui le minacce informatiche sono sempre più sofisticate, un PC AI moderno rappresenta una linea di difesa fondamentale in un mondo zero-trust. Le funzionalità di sicurezza basate su hardware e firmware operano al di sotto del sistema operativo, offrendo una protezione più resiliente contro gli attacchi mirati a compromettere le difese software.
Il passaggio a modalità di lavoro ibride ha portato vantaggi significativi per i dipendenti, ma ha anche ampliato la superficie di attacco per i team IT. Oggi, i dispositivi non operano più all’interno di un firewall aziendale sicuro, ma si collegano a reti domestiche e Wi-Fi pubblici, rendendoli obiettivi privilegiati per i criminali informatici. Garantire la sicurezza di tutti i dispositivi diventa quindi una priorità.0
