Le visioni contemporanee del Paris Photo Prize

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Parigi si trasforma per un mese nella capitale della fotografia contemporanea, grazie al “Mois de la Photo“, evento biennale che porta all’ombra della Tour Eiffel una serie di mostre, manifestazioni, incontri e presentazioni.

Tra i tanti eventi in programma, spicca il Paris Photo Prize, che raccoglie ogni anno, da tutto il mondo, un centinaio di gallerie, riviste e case editrici specializzate, presentando un ricco campionario delle più avanzate tendenze del settore

L’attenzione si è concentrata quest’anno, in occasione della quattordicesima edizione dell’evento, sulla più attuale produzione artistica dell’Europa centrale e dell’est, coinvolgendo una novantina di artisti provenienti dalla Repubblica Ceca, dalla Slovacchia, dall’Ungheria e dalla Polonia. In scena un’eccezionale rassegna del panorama artistico e culturale di questa parte d’Europa, dalle avanguardie storiche degli anni Venti e Trenta fino alle produzioni più recenti.

Del resto, fin dall’inizio del secolo scorso, Bratislava, Budapest, Varsavia e Praga hanno visto affermarsi movimenti culturali che promuovevano una nuova idea della funzione della fotografia moderna. Personaggi fondamentali come André Kertész e Moholy-Nagy, per arrivare fino a Robert Capa, hanno rivoluzionato la storia di questa forma di espressione.

Oggi la fotografia occupa un ruolo fondamentale nella cultura dell’Europa dell’est, alleandosi con un’ampia gamma di espressioni, dal video alle performance, dalle arti visuali ai reportage e ai documentari.

Un ruolo fondamentale, confermato dalla scelta del vincitore del BMW Paris Photo Prize, riconoscimento nato nel 2004 per sostenere la creatività contemporanea, diventato oggi un punto di riferimento internazionale per il mondo della fotografia.

Tema di questa edizione la Vision électrique, ispirato alla prima creatura di casa BMW totalmente elettrica, la Concept Active E.

Un tributo all’elettricità come elemento cruciale per lo sviluppo delle tecnologie del futuro prossimo, in grado di trasformare la nostra visione del mondo.

Il lavoro più apprezzato dalla giuria è risultato “Permanent Daylight”, un’opera composta da quattro fotogrammi, presentata dall’ungherese Gábor Osz. Attualmente di stanza ad Amsterdam, il fotografo è rappresentato a Parigi dalla Loevenbruck Gallery e lavora soprattutto sul rapporto tra uomo e spazio. Una menzione speciale per il neozelandese Carlos Van de Roer, rappresentato dalla galleria M+B di Los Angeles, per un ritratto realizzato con un uso particolare della Polaroid.

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Scritto da luxu

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