Le nuove eminenze grigie vivono in Silicon Valley

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Nel 1941 Aldous Huxley pubblicò “L’eminenza grigia: uno studio tra religione e politica”. Era la biografia di François Leclerc du Tremblay. Questo frate cappuccino francese era anche conosciuto come l’éminence grise a causa della veste che era solito indossare e perché, anche se non era un cardinale, era influente come se lo fosse, nel suo ruolo di consigliere di Sua Eminenza il Cardinale de Richelieu. Due volte rimosso dalla fonte ufficiale del potere – Richelieu era a sua volta primo ministro del re Luigi XIII – du Tremblay segnò profondamente la politica francese ed europea nonché il corso della Guerra dei Trent’anni: uno dei conflitti più lunghi e distruttivi della storia europea, definibile come la Guerra Mondiale numero Zero. Il frate du Tremblay aveva una tale capacità di controllare gli eventi e il comportamento delle persone, influenzando gli influencers, dietro le quinte, che ho lui in mente nel coniare l’espressione “potere grigio”.

CINQUANTA SFUMATURE DI (POTERE) GRIGIO

C’è potere grigio in ogni società, e le società e il potere grigio cambiano insieme, come concause. L’intero processo può essere a volte drammatico, anche rivoluzionario, ma non è mai lineare né ha un ritmo regolare. Pensate a come lentamente sono cambiate le società europee e i loro rispettivi poteri grigi a causa delle complesse interazioni tra il mercantilismo, il colonialismo, e l’emergere del cosiddetto sistema westfaliano degli Stati sovrani. O come rapidamente gli Stati Uniti sono stati trasformati nel corso dell’Età dell’Oro, dal 1870 al 1900, e il potere grigio esercitato in quel periodo da ricchi industriali e finanzieri, come Andrew Carnegie, Andrew W. Mellon, JP Morgan e John D. Rockefeller. I cambiamenti nella società e nel potere grigio all’interno di essa non seguono uno schema ad effetto domino; sono più come un complicato valzer nella sala da ballo della storia, dove la società e il potere grigio danzano insieme, a volte rivisitando alcuni angoli, si muovono a ritmo alternato, e alternandosi tra chi guida le danze.

Questa lunga premessa è necessaria per chiarire che chiedere come il potere grigio si sia evoluto in modo da adattarsi alle nostre società attuali è una domanda pressante nonché una potenziale trappola. E’ pressante, perché il potere grigio non è lo stesso all’interno delle società dell’informazione mature come in quelle industriali, dei mass-media o ecclesiocratiche. Se non proviamo a comprendere meglio come la natura e l’esercizio del potere grigio – brevemente, la sua morfologia – si è modificata oggi troveremmo lo sviluppo di una società migliore molto più impegnativo di quanto dovrebbe essere. Abbiamo bisogno di sapere ciò che vogliamo migliorare. Al contempo, la domanda può trasformarsi in una trappola se non siamo attenti a evitare semplificazioni superficiali.

Il potere è grigio come l’edera: cresce sulla parete di potere ufficiale e fiorisce in piena ombra.

MORFOLOGIA E FENOMENOLOGIA DELLE EMINENZE GRIGIE

In un periodo di grandi trasformazioni sociali e conflitti diffusi siamo tentati di individuare in alcuni titoli ad effetto il fattore trainante delle trasformazioni nella morfologia del potere grigio odierno. Questa è la trappola da evitare. L’immigrazione e il terrorismo, la globalizzazione e i mercati finanziari, la bolla immobiliare e la riforma del sistema bancario, l’inflazione e la deflazione, l’hacktivism e lo slacktivism, la guerra cibernetica e la Seconda Guerra Fredda, l’euro e l’Unione europea, le multinazionali e il colonialismo culturale americano, la Primavera araba e le “rivoluzioni colorate” (la rivoluzione arancione, quella rossa, ecc., ndr), il PIL della Cina e la crisi greca… l’elenco è lungo, ma può essere fonte di distrazione perché ci concentreremmo su potenziali fenomeni storici che non riescono a identificare il profondo cambiamento nel mezzo attraverso il quale sono controllati o influenzati gli eventi e comportamenti delle persone, perché impostati e messi in relazione a tali fenomeni storici all’interno delle società dell’informazione mature. Usando un’analogia diversa, queste sono le onde superficiali della storia. Non importa quanto siano gigantesche e anche pericolose, dobbiamo concentrarci sulle correnti che saranno ancora lì quando la tempesta sarà finita. Abbiamo bisogno di immergerci in profondità, se vogliamo comprendere la nuova morfologia del potere grigio. Quindi permettetemi di fare un tuffo nell’ignoto.

I COLLETTI BIANCHI

Abbiamo visto che quando il Cristianesimo dominava l’Europa, il potere grigio era un business religioso esercitato attraverso la creazione e il controllo della fede. Nelle società industriali il potere grigio viene esercitato attraverso la creazione e il controllo delle cose. Per essere più precisi, gli eventi e il comportamento delle persone possono essere manipolati attraverso il controllo dei mezzi di produzione di beni e servizi e la corrispondente gestione della ricchezza o del capitale. Il “grigio” indossato dalle nuove eminenze che influenzano gli influencers è quello della loro giacca e cravatta. Nel lungo periodo, il capitalismo, la concorrenza, e il consumismo finiscono per erodere il potere grigio industriale-finanziario attraverso la trasformazione di beni e servizi in merci, vale a dire in elementi negoziabili indifferenziati, che diventano così generici da cancellare qualsiasi differenza di valore percepibile tra le marche o le versioni. Ad un certo punto, la manifattura industriale non garantisce più un posto dietro il trono, anzi, si inginocchia di fronte ad esso. Il declino del potere grigio industriale-finanziario è iniziato molto tempo fa, ma ha raggiunto il suo culmine simbolico nel 2009, quando la General Motors e la Chrysler sono state di fronte al fallimento ed alla liquidazione e per questo motivo è stato concesso loro un piano di salvataggio da parte dei governi statunitense e canadese per un valore di 85 miliardi di dollari.

Nel frattempo era emerso un altro potere grigio, basato sul controllo dei mezzi di produzione non più di cose, ma di informazioni sulle cose.

DAL QUARTO POTERE AL POTERE DIGITALE

Come Orwell ha scritto notoriamente ben due volte nel suo “1984”, «Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato». Ricordiamo che non ci sono affatto computer o tecnologie digitali in “1984”, che è piuttosto una descrizione di una società distopica dominata dal totalitarismo dei mass-media. In essa, coloro che controllano (i mezzi di produzione delle) informazioni sono in grado di controllare e influenzare il comportamento delle persone e gli eventi.L’informazione è sempre stato potere, anche ai tempi di Richelieu, ma è solo con la crescita del settore dei mass-media, l’ascesa di intellettuali e di una intellighenzia tecnico-scientifica, lo sviluppo della propaganda e della pubblicità, e l’emergere della stampa e del giornalismo come un cosiddetto “Quarto Potere” che il potere grigio diventa significativamente informazionale. Se dovessi identificare un giorno nel quale questa forma di potere grigio basata sulla gestione dell’informazione ha ottenuto la massima evidenza questo potrebbe essere l’8 agosto 1974, quando Nixon si dimise a causa dello scandalo Watergate, portato alla luce dal giornalismo d’inchiesta del Washington Post.Alcuni esperti sembrano pensare che il contesto in cui ci troviamo sia ancora questo. Sembrano identificare nel settore della conoscenza o di Internet invece che nella ricchezza o nel capitale la fonte del potere in generale. Forse. Ma questo sarebbe un errore pericoloso se applicato all’interpretazione del potere grigio. Perché questa interpretazione è ancorata ad una visione anacronistica della società dell’informazione come società dei mass-media e, quindi, si concentra su ciò che riusciamo a vedere del potere socio-politico – i bloggers, i twitters, il popolo della rete, i citizen journalist, gli hacktivists, ecc. – non sul suo lato nascosto. Il rischio è confondere chi siede sul trono con chi si è unito ai poteri che stanno dietro al trono e influenzano chi gestisce il potere.

Se l’informazione ed i mezzi per la sua produzione fossero il nuovo potere grigio, allora i giornali non sarebbero in pericolo, il giornalismo non sarebbe una professione in crisi, ed editori, librerie e biblioteche non chiuderebbero. Wikipedia sarebbe più potente di Facebook o Twitter. Gli editori potrebbero dettare le loro condizioni ad Amazon. L’industria della musica avrebbe rivoluzionato Apple. Hollywood avrebbe determinato il futuro di Netflix. I giornali avrebbero imposto la loro volontà su Yahoo! o Google.

Per capire chi sono oggi le nuove eminenze grigie dobbiamo renderci conto che l’informazione è fatta sia di domande sia di risposte.

Il potere grigio dell’informazione, che era al lavoro nella società dei mass-media, è stato il potere di coloro che controllavano i mezzi di produzione delle risposte. Si consideri che controllare la pubblicazione o la comuncazione, come la pubblicità, significa inviare risposte a chi non ha posto alcuna domanda: succede anche se nessuno sta leggendo o ascoltando. Ma oggi, nelle società dell’informazione mature, la trasformazione delle informazioni in un’altra merce significa che le risposte non valgono più nulla, sono troppo a buon mercato. Il loro controllo non conferisce più un potere grigio, che si è spostato ulteriormente dietro le quinte, passando dal controllo delle informazioni sulle cose al il controllo delle domande che generano informazioni sulle cose. In questo caso, se dovessi scegliere una data per il raggiungimento della maggiore età di questo nuovo potere grigio opterei per il 4 Settembre 2014, il giorno in cui la Casa Bianca ha annunciato di aver nominato Megan Smith, uno dei dirigenti di Google, come il suo nuovo Chief Technology Officer (CTO), e come suo vice Alexander Macgillivray, un avvocato che aveva lavorato per Twitter nel 2009, dopo otto anni in Google come avvocato di primo piano. È simbolicamente indicativo che il Washington Post sia stato acquistato nel 2013 da Jeff Bezos, il fondatore e CEO di Amazon.Questo nuovo ed emergente potere grigio viene esercitato su quali domande possono essere poste, quando e dove, come e da chi, e quali sono le risposte che possono essere ricevute. E poiché una domanda senza risposta è solo un’altra definizione di incertezza, si può riassumere tutto questo dicendo che, nelle società dell’informazione mature, la morfologia del potere grigio è la morfologia dell’incertezza.

Chi controlla le domande controlla le risposte. Chi controlla le risposte controlla la realtà.

Questioni come la trasparenza, la privacy, la libertà di parola e diritti di proprietà intellettuale o il diritto all’oblio appartengono tutti ad un dibattito più profondo sulla nuova morfologia del potere grigio. La controversia che circonda un esperimento fatto nel 2014, in cui Facebook aveva manipolato l’equilibrio tra messaggi positivi e negativi visualizzati da 689.000 dei suoi utenti senza il loro consenso, ha mostrato quanto profondamente influente possa essere il potere grigio di Facebook (Facebook è fondamentalmente un’interfaccia che gestisce il flusso di domande e risposte delle informazioni sociali).E il dibattito, sempre nel 2014, sul cosiddetto “diritto all’oblio” è stato anche un dibattito sull’opportunità per il potere socio-politico europeo di riprendere il controllo sul potere grigio di Google, che gode di un monopolio virtuale su come gli europei trovano informazioni online (precisazione: l’autore di questo articolo è un membro del Consiglio Consultivo di Google sul diritto all’oblio). Né Google è meno presente in casa. Secondo il gruppo sulla trasparenza del governo MapLight, durante il primo trimestre del 2015 Google è diventata, per la prima volta, la società che investe più fondi in lobbying nei confronti del governo federale degli Stati Uniti, superando i grandi lobbisti delle armi come la Lockheed Martin o aziende energetiche come la Exxon Mobil Corp.

L’analisi MapLight di quanto Google ha speso in lobbying nei confronti del Congresso degli Stati Uniti e delle agenzie federali (fonte dati: Clerk of the U.S. House of Representatives). Dal 2008, Google ha speso un totale di 74.550.000 $. Durante il primo trimestre del 2015 ha speso 5.470.000 $, la cifra più alta finora spesa in un solo trimestre da questa società.

TENIAMO D’OCCHIO LE NUOVE EMINENZE GRIGIE DIGITALI

Se la precedente diagnosi è per lo più corretta, ci attendono due compiti. Uno è saper fare una prognosi: abbiamo bisogno di capire meglio il probabile sviluppo del nuovo potere grigio che sta emergendo, come una forma di controllo sull’incertezza. L’altro è trovare la terapia: abbiamo bisogno di capire che cosa si può fare per garantire che il controllo sulla morfologia dell’incertezza possa essere esercitato senza secondi fini, tenuto sotto controllo da legittimi poteri socio-giuridici e politici, e non sostituito da tipi ancora peggiori di potere grigio.

Si tratta di compiti lunghi e faticosi, sarà bene rimboccarci le maniche subito.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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