Le mie ristrutturazioni a km zero per aiutare l’Italia a ripartire

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Sono un architetto, adesso vivo a Verona, mi sono laureata al Politecnico di Milano, nella città di Mantova e ho fatto gli ultimi due anni finali con specializzazione in conservazione e restauro. E poi ho fatto un master internazionale di secondo livello alla facoltà IUAV di Venezia nel 2009 sulla gestione del Patrimonio architettonico. Sono appena rimpatriata dal Portogallo dopo 10 anni, sono di nuovo a Verona da due mesi, sono stata un “cervello in circolo” più che in fuga, sono qui da poco con molti progetti da mettere in pratica, di idee che ho avuto nel frattempo all’estero, e l’idea di rimpatriare è nata dal fatto di volermi mettere in proprio, diciamo investire la mia conoscenza e il mio talento nel mio paese.

Dall’estero ho fatto questo pensiero, sulla crisi economica in corso, mi pare quasi che i governi centrali stiano affamando le popolazioni come durante le guerre, mi sono quasi sentita richiamata alle armi. Sono partita nel 2003 con una borsa di studio del progetto Erasmus, sono stata a Porto nella facoltà di architettura FAUP, molto famosa e che ha sfornato addirittura due premi Pritzker (Nobel per l’Architettura), l’Architetto Alvaro Siza e l’architetto Souto de Moura, e ho approfittato dell’opportunità e sono stata astudiare con loro. L’ho trovata una meravigliosa esperienza perché là sviluppano molto di più il lato pratico dell’architettura , con questo intendo che si lavora molto sul plastico.

Invece in Italia sono molto più teorici, per cui per me così è stata una formazione completa.

All’inizio non sono stati anni continuati, ma comunque nel totale sono rimasta fuori 10 anni a Porto, dove ho lavorato nella Pubblica Amministrazione, in Sovrintendenza per i Beni Architettonici e per il Comune di Porto per la conservazione del Centro Storico di Porto, Patrimonio UNESCO attraverso fondi comunitari. È stata un’opportunità unica, da subito mi hanno affidato incarichi di responsabilità per cui queste opportunità mi hanno spinto a rimanere all’estero, cosciente che in Italia non avrei ottenuto nello stesso breve tempo queste qualifiche. In tutti questi anni hoimparato la geografia della città e adesso conosco Porto come le mie tasche, sono stata a Washington a parlare ad una conferenze internazionale e presentare il caso di Porto.

Sono un cervello in circolo, ho circolato e ho acquisito molti contatti che sto usando per il mio lavoro, vivo a Verona ma di fatto via internet continuo a lavorare con il Portogallo, dove sono vissuta; qui a Verona ho il vantaggio che sono a contatto con molte nuove industrie e aziende italiane.

E’ vero, ci sono molti architetti: i dati ISTAT rivelano che un quarto degli architetti d’Europa risiede in Italia, ma io vengo con una esperienza estera che pochi hanno, un bagaglio di conoscenze che porto con me e che fanno la mia persona e hanno formato il mio modo di creare. Credo che ci sia spazio per tutti , basta che le cose che si fanno si facciano con passione. Gli architetti sono raggruppati in quelle che in Inghilterra hanno definito come “industrie creative” ossia attività che creano ricchezza attraverso l’intelletto e il lavoro creativo, molte volte sono artisti a cui mancano i segreti della gestione di impresa, per questo motivo esistono ora gli incubatori di imprese, ma tra l’altro non credo esistano in ambito di pura architettura (un altro progetto a cui sto pensando).

Fare impresa, creare posti di lavoro dipende da noi giovani imprenditori (mi considero tale) e a noi giovani italiani rimboccarci le maniche.

Che cos’è Ristrutturazione a Kilometro Zero – Rkm0?

Le nostre città sono i motori dello sviluppo economico, sociale ed ambientale e i temi di crescita e di equità sono sempre più necessari all’Italia di oggi. Ci si interroga su quale possa essere il modello di sviluppo da adottare, quale direzione intraprendere per invertire un preoccupante declino.

Ciò che appare evidente, ormai sono in molti a sostenerlo, è l’urgenza e la necessità di fare scelte chiare e proporre una prospettiva diversa al precedente paradigma di medio periodo, orientata ad obiettivi significanti e ben definiti, concretamente raggiungibili attraverso azioni mirate e convergenti e, soprattutto, condivisi: il paradigma del nuovo sviluppo, che richiede coinvolgimento e partecipazione.

Ristrutturazione a Kilometro Zero – Rkm0 – punta l’attenzione sulla riqualificazione dell’ edificato dismesso, in quanto l’ edificato rappresenta un fattore strategico per la crescita e la competitività del Paese. Esso può svolgere un ruolo cardine per rinnovare le basi di competitività, aumentare il potenziale di crescita e rafforzare la coesione sociale a patto di riuscire a conseguire una diffusa qualità della vita, intesa comevalorizzazione del territorio, qualità delle relazioni, accessibilità ai luoghi e integrazione sociale.Rkm0 è la soluzione al problema della ristrutturazione e rivitalizzazione di spazi dismessi, promozione del territorio locale e delle maestranze creative diffuse; è una piattaforma che facilita l’incontro tra domanda e offerta nell’ambito della ristrutturazione edilizia privata e pubblica che mette in comunicazione tutte le figure professionali interessate al processo.

Gli utenti sono tutti gli attori operanti nell’ ambito della ristrutturazione architettonica (proprietario, architetto, impresa edile, imprese immobiliari, compratore finale) assieme alle tematiche ad essa correlate come ingegneria, vendita e trattamento materie prime, restauro e artigianato che lavorano promuovendo la sostenibilità e il chilometro zero in funzione del migliore prodotto finale. Rkm0 coinvolge soprattutto i privati che hanno uno spazio da ristrutturare o rinnovare e permette loro di pubblicarlo online.

CATEGORIE DI UTENTI

  • Professionisti: operatori del mercato nell’ ambito architettura e ingegneria (ma anche designers, restauratori, paesaggisti, agronomi, …).
  • Imprese: edili, imprese di produzioni di materie prime o semi lavorati, agenzie immobiliari. La bandiera delle imprese che sono qui promosse è l’aspetto della sostenibilità ambientale, uso di energie alternative e riciclaggio di materiali.
  • Gestori pubblici: Lo Stato, le Province, le Regioni e i Comuni o altri enti/istituzioni pubbliche,
  • Comunità, cooperative e Associazioni locali, in quanto gestori o utenti di spazi. Proprietari, affittuari o utilizzatori privati degli spazi che necessitano di lavori di ristrutturazione o rinnovo.

Acquirenti finali: eventuali investitori o compratori del prodotto finale uno volta conquistati dal progetto.

Inoltre c’è un aspetto importante che è il “chilometro zero” che significa la promozione e valorizzazione dell’uso e riuso di materiali locali. Per permetterlo, le imprese, gli edifici da ristrutturare (o ristrutturati) e gli studi professionali saranno geo-localizzati.A lavoro di ristrutturazione finito gli stessi utenti saranno invogliati dal sito a tornare sulla piattaforma per caricare i risultati delle ristrutturazioni e pubblicheremo i book fotografici dei migliori lavori.

PREMIO ALLA CREATIVITÀOltre alla normale attività di promozione delle ristrutturazioni, Rkm0 indirà un premio sponsorizzato al progetto più creativo e con minor chilometraggio (tra professionisti, edifici e imprese edili o di materie prime), criterio che verrà calcolato in base al numero di interazioni e loro posizione geografica nel territorio.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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Scritto da chef

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