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Le big tech investono nei reattori nucleari modulari per il futuro energetico

Amazon, Google e altre aziende puntano su reattori modulari per alimentare i data center.

Reattori nucleari modulari e investimenti delle big tech
Le big tech puntano sui reattori nucleari modulari per un futuro energetico sostenibile.

Il crescente interesse per l’energia nucleare modulare

Negli ultimi anni, l’energia nucleare ha attirato l’attenzione delle grandi aziende tecnologiche, non per le centrali tradizionali, ma per i reattori modulari. Queste innovazioni rappresentano una risposta alle crescenti esigenze energetiche, in particolare per alimentare i data center, che richiedono una potenza di calcolo sempre maggiore. Secondo recenti rapporti, aziende come Amazon, Google, Meta e Microsoft stanno investendo centinaia di milioni di dollari in startup che sviluppano questa tecnologia, cercando soluzioni che garantiscano un approvvigionamento energetico continuo e sostenibile.

Perché scegliere i reattori modulari?

Le fonti di energia rinnovabile, come il solare e l’eolico, pur essendo promettenti, non sempre riescono a garantire una fornitura costante di energia, a causa della loro dipendenza dalle condizioni meteorologiche.

In questo contesto, i reattori nucleari modulari emergono come una soluzione ideale, poiché possono operare 24 ore su 24. Questi impianti, rispetto alle centrali nucleari tradizionali, possono essere costruiti in tempi significativamente più brevi, da 5 a 7 anni, e a costi inferiori. Inoltre, possono essere installati vicino ai data center, riducendo i costi di trasporto dell’energia e garantendo un approvvigionamento su misura per le esigenze specifiche di ciascun sito.

Progetti innovativi e investimenti significativi

Un esempio di questa nuova direzione è l’accordo storico tra Google e Kairos Power, una startup californiana che sviluppa reattori di nuova generazione. Questo accordo prevede la realizzazione di circa 500 megawatt di capacità entro il 2035, con il primo reattore previsto per il 2030.

Kairos Power si distingue per l’uso di un fluido refrigerante innovativo, un sale di fluoruro fuso, che consente di operare a bassa pressione, riducendo il rischio di incidenti. Anche Amazon ha intrapreso un percorso simile, investendo 500 milioni di dollari in X-Energy, con l’obiettivo di superare i 5 gigawatt di nuova capacità nucleare entro il 2039.

Il futuro dell’energia nucleare e le sfide da affrontare

Il panorama dell’energia nucleare sta cambiando rapidamente, con l’ingresso di nuovi attori come Sam Altman di OpenAI, che ha portato in borsa Oklo, una startup che sviluppa reattori raffreddati a metallo liquido. Questo approccio innovativo potrebbe ridurre significativamente i rifiuti radioattivi. Anche Bill Gates, attraverso TerraPower, sta contribuendo a questa evoluzione, costruendo un reattore da 345 megawatt nel Wyoming.

Tuttavia, nonostante queste innovazioni, il settore deve affrontare sfide significative, tra cui la necessità di garantire la sicurezza e la sostenibilità a lungo termine delle nuove tecnologie nucleari.

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