Intelligenza artificiale, approvato il regolamento dal Parlamento europeo: i dettagli

Il primo regolamento dedicato all’intelligenza artificiale è stato approvato dal Parlamento europeo.

intelligenza artificiale
Artificial intelligence head shape on digital background. AI and working cybernetic brain abstract concept 3D illustration.

Il primo regolamento dedicato all’intelligenza artificiale è stato approvato dal Parlamento europeo. Il via libera di Strasburgo per l’AI Act è ufficialmente arrivato. Il testo racchiude le norme che disciplinano l’attività degli operatori dei sistemi di IA.

Intelligenza artificiale, approvato il regolamento dal Parlamento europeo: i dettagli

Il Parlamento Europeo ha approvato l’AI Act, il primo regolamento dedicato all’intelligenza artificiale. Il testo è stato approvato con 499 voti a favore, 28 contrari e 98 astensioni, e contiene le nuove regole europee che disciplinano l’attività dei software di IA, obbligando gli operatori al rispetto dei diritti e dei valori fondamentali dell’Ue. Lo scopo è quello di regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale e combattere la discriminazione digitale, prevenendo la disinformazione e limitando l’uso di deepfake, tecnica basata su machine learning che consente di manipolare immagini al computer e spesso viene impiegata per creare delle fake news.

Le norme inserite nel nuovo testo toccano alcuni punti importanti in materia di supervisione umana, sicurezza, privacy, trasparenza, non discriminazione e benessere sociale e ambientale.

Intelligenza artificiale, regolamento del Parlamento europeo: cosa prevede

L’AI Act definisce tutti gli obblighi e i divieti per i fornitori e gli operatori del settore. Proibisce i sistemi di intelligenza artificiale che hanno un rischio inaccettabile per la sicurezza delle persone, come le applicazioni di credito sociale, usate per la classificazione del comportamento dei cittadini. Il Parlamento europeo ha vietato gli usi intrusivi e discriminatori dell’intelligenza artificiale, come i sistemi di identificazione biometrica remota “in tempo reale” e “a posteriori” negli spazi pubblici e i software di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili. Il testo respinge anche i sistemi di polizia predittiva, che si fondano su profilazione, ubicazione e comportamenti criminali passati, e i programmi di riconoscimento delle emozioni sfruttati dalle forze dell’ordine.

Vietata anche l’estrazione non mirata di dati biometrici dal web o dai video delle telecamere a circuito chiuso. Si tratta di una tecnologia che viene usata con lo scopo di creare database di riconoscimento facciale, che in realtà viola i diritti umani e il diritto alla privacy.

Nella lista di alto rischio ci sono anche i programmi usati per influenzare gli elettori e gli esiti delle elezioni, e i sistemi di raccomandazione usati dai social. Il regolamento specifica che i sistemi di IA generativa, come ChatGPT, devono rispettare i requisiti di trasparenza e sono tenuti a pubblicare una dichiarazione con scritto “i contenuti sono stati generati dall’IA”, così da permettere di distinguere le immagini deepfake da quelle reali. Le norme incentivano l’innovazione e le piccole e medie imprese, stabilendo alcune esenzioni per le attività di ricerca e promuovendo spazi di sperimentazione dedicati all’intelligenza artificiale.

Stiamo facendo la storia. Sono orgogliosa che il Parlamento europeo abbia appena approvato la prima legge al mondo sull’intelligenza artificiale. Una legislazione equilibrata e incentrata sull’uomo che definirà lo standard globale per gli anni a venire. L’Europa continuerà a guidare l’innovazione” è il tweet di Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo.

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Scritto da Chiara Nava

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