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Immobiliare a tutta sostenibilità: Italia tra le top ten mondiali

Guerino Cilli, ceo di Imprendiroma, spiega le ragioni di questo primato.

guerino cilli alta quadrata

L’Italia si colloca al nono posto nella classifica pubblicata dallo U.S. Green Building Council (USGBC) dei 10 migliori Paesi al mondo per edifici certificati sostenibili nel 2022. Lo rende noto il Green Building Council Italia, la filiale italiana dell’organizzazione delle imprese e dei professionisti dell’edilizia green. Nel 2022 nel nostro paese sono stati certificati 96 progetti Leed, per una superficie totale di oltre 1,34 milioni di metri quadrati lordi. La Leed è una certificazione volontaria di sostenibilità dell’immobile, elaborata dallo U.S. Green Building Council: riguarda il risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito.

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L’Italia è uno dei tre Paesi europei, insieme a Svezia e Spagna, presenti nella Top 10.

A guidare – e anticipare – questa trasformazione sono spesso realtà imprenditoriali capaci di portare sul mercato idee nuove, proposte e servizi destinate a cambiare le attività. È il caso, ad esempio, di Imprendiroma, tra i primari operatori in Italia nell’ambito della rigenerazione urbana e recupero di strutture immobiliari, unica realtà italiana a proporre un’offerta completa e integrata alla sua clientela. L’azienda gestisce tutte le fasi della commessa, dalla identificazione dell’opportunità di business, alla progettazione e programmazione operativa ed economica, fino alla realizzazione e gestione e/o supporto nelle procedure amministrative.

“Il nostro settore – commenta Guerino Cilli, amministratore delegato di Imprendiroma -, negli ultimi due anni, ha subito una trasformazione importante e molto è stato fatto anche sul fronte dell’evoluzione tecnologica dei materiali.

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Il nostro patrimonio immobiliare, nel confronto con lo scenario europeo, è datato e spesso soggetto a vincoli, per questo è fondamentale adottare soluzioni sempre più performanti e in linea con la normativa, cucendo un vero e proprio abito energetico su misura per edifici che spesso sono stati costruiti oltre 100 anni fa”. Lungo il Belpaese, nel centro Italia in particolare, diventa una vera e propria sfida l’efficientamento energetico degli edifici, ua sfida che si trasfirma in stimolo a far sempre meglio, a scegliere tecnologie e materiali performanti. Un tema che riguarda l’edilizia residenziale, ma non solo. “Da circa sei mesi – prosegue Cilli -, cresce la domanda istituzionale: pubblica amministrazione, fondi immobiliari e così via. Inoltre, stiamo lavorando per declinare le nostre proposte in ambiti nuovi, come strutture alberghiere, studentati, residenze per la terza età.

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Si tratta di un nuovo segmento di mercato che, grazie anche agli interventi normativi di Bruxelles, presto sarà interessato dal tema dell’efficientamento energetico”.
Nel 2022, Imprendiroma registra ricavi delle vendite pari a Euro 36,1 milioni in aumento del 75% rispetto all’esercizio precedente (€ 20,6 mln). Il Valore della produzione, in aumento del 123% rispetto al 2021, passa da Euro 21,2 milioni a Euro 47,1 milioni, ed include Euro 10,9 milioni di “variazioni dei lavori in corso su ordinazione” relativi all’esecuzione delle commesse avviate.

L’EBITDA è pari a Euro 9,7 milioni nel 2022, in forte aumento rispetto agli Euro 5,1 milioni del 2021 (+90%). “Siamo riusciti a collocarci in un nuovo segmento di mercato – spiega Cilli -, prima non esisteva l’esigenza di intervenire per migliorare l’efficienza energetica degli edifici.

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L’ambito normativo in cui operiamo, come noto, è stato modificato circa 20 volte negli ultimi anni, guardiamo con fiducia all’entrata in vigore della direttiva europea sull’efficientamento energetico. Ci consente di guardare al futuro con ottime prospettive”.

È in atto una trasformazione culturale anche tra i cittadini, oltre il 72% della popolazione italiana ritiene centrale il tema dell’efficientamento energetico del parco immobiliare. “Parliamo di un attore responsabile del 40% delle emissioni in atmosfera – spiega Cilli -, la distorsione però è nel fatto che circa la metà degli italiani pensi che questi interventi debbano essere finanziati del tutto dall’Unione europea. È il frutto di quanto accaduto negli ultimi anni, ma bisogna capire che rendere un edificio efficiente dal punto di vista energetico vuol dire garantirsi un risparmio costante sulla bolletta, senza dimenticare che si tratta di un aspetto capace di accrescere il valore dell’immobile stesso”.

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Scritto da Redazione Think