Il presente del cinema immersivo
Il cinema in realtà virtuale non è più una mera visione futuristica, ma una realtà tangibile che sta conquistando il pubblico. Durante il 78° Festival di Cannes, la sezione Cannes Immersive, diretta da Elie Levasseur, ha presentato una selezione di opere provenienti da nove paesi, offrendo agli spettatori un’esperienza cinematografica unica e coinvolgente. Grazie all’uso di visori VR, gli spettatori sono stati catapultati in mondi fantastici, dove le storie prendono vita in modo innovativo e interattivo.
Storie che emozionano e fanno riflettere
Tra le opere presentate, spicca Lili, un progetto di Navid Khonsari che trasforma gli spettatori in hacker, permettendo loro di interagire con un’attivista iraniana. Questa esperienza non solo intrattiene, ma invita a riflettere sulle difficoltà e le restrizioni imposte dai regimi autoritari.
Un’altra opera significativa è The Dollhouse di Charlotte Bruneau e Dominic Desjardins, che utilizza un linguaggio fiabesco per denunciare le condizioni di sfruttamento delle collaboratrici domestiche nel mondo. Attraverso un’estetica che ricorda le opere di Tim Burton, il corto riesce a trasmettere un messaggio potente e toccante.
Un viaggio tra memoria e identità
Il corto Lacuna di Maartjie Wegdam e Nienke Huitenga-Broeren esplora i traumi della Seconda Guerra Mondiale attraverso un mix di animazione 3D e materiali d’archivio. La ricerca di due anelli diventa un pretesto per affrontare il passato e le sue cicatrici. In Chez Moi, Victoria Yakubova e Frederic Le Louet offrono un viaggio tra memoria e migrazione, con la voce di Fanny Ardant che guida gli spettatori attraverso le storie di Tashkent, Tel Aviv e Parigi.
Queste opere non solo intrattengono, ma stimolano anche una profonda riflessione sulle identità e le esperienze umane.
Un’esperienza quotidiana di esplosioni emotive
Infine, The exploding girl di Carolina Poggi e Jonathan Vinel porta gli spettatori nella vita di una giovane donna che affronta la rabbia e lo stress quotidiano. Attraverso 192 esplosioni emotive, il corto offre uno spaccato della vita moderna, rendendo palpabile il senso di frustrazione e vulnerabilità che molti provano. La giuria di Cannes Immersive, presieduta dal regista Luc Jacquet, ha premiato From Dust di Michel Van der Aa, un’opera che utilizza l’intelligenza artificiale per creare un’esperienza personalizzata per ogni spettatore, dimostrando come la tecnologia possa arricchire il linguaggio cinematografico.