Cercavo un lavoro per i soldi, ora li taglio e ne guadagno di più

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Sono una ragazza siciliana di 28 anni che adora produrre accessori accostando colori e materiali vari. Qualche anno fa ero dedita alla produzione di borsette in tetrapak rivestito da tessuti di scarto.Nel frattempo lavoravo a tempo pieno nel sociale e organizzavo dei piccoli laboratori di “riciclo creativo” ( binomio tanto blasonato, ma che mi sembra un po’ una “scoperta dell’acqua calda”) per dei richiedenti asilo politico. Purtroppo il mio lavoro volse presto al termine e trascorsi tutta un’estate a domandarmi se la scelta migliore potesse essere quella di espatriare, dal momento che la mia laurea non è molto spendibile nella mia zona. Fu in quel momento della mia vita che ebbi la fortuna di ricevere una sorta di vocazione.

Mi piace raccontare questa storia perchè mi pare che esprima molta poesia e racchiuda un po’ il mio modo di esistere su questa terra.

Nel mese di settembre dell’anno 2010, trascorsi due giorni spensierati e allegri con le mie più care amiche nella vulcanica isola di Stromboli; lì vidi un ciondolo in argento e ossidiana. Quel piccolo vezzo era molto accattivante, ma ovviamente, abituata a ridurre i bisogni con la stessa devozione di un monaco, non lo comprai e tuttavia pensai: “vorrei imparare a realizzare gioielli utilizzando i metalli”.Rientrata nel mio paese , mi recai dall’unico orafo di cui avessi notiza e chiesi se avesse bisogno di un’apprendista. Fui molto fortunata perchè, sebbene fossi un po’ attempata come apprendista e mi fossi immediatamente dichiarata “tabula rasa” in materia di oreficeria, quello che poi divenne il mio maestro, stava in quel momento cercando un aiutante e decise che avrebbe scommesso su me.

L’impresa fu ardua e lo è tutt’ora, dopo quasi quattro anni, perchè il meraviglioso mondo dell’oreficeria è sconfinato e complesso; racchiude tradizioni antiche, innovazione, piccoli trucchi personali e tanto altro.

Fu così che divenni un’apprendista “a bottega” fingendo che la rivoluzione industriale non sia mai avvenuta, ma scontrandomi di fatto con l’epoca delle certificazioni e dei corsi a tutti i costi e qualunque cosa tu voglia fare.Un giorno un amico mi chiese di creargli un anello, lasciandomi libera di decidere in merito a design e materiali. Complici le scarse finanze, pensai ad un anello a impatto zero, riutilizzando il rame dei vecchi gettoni. Tagliando il gettone, decisi di mantenerne il logo intatto.

Così cominciai a creare gioielli con le monete e diedi vita alla mia collezione “Umili Metalli”.

Spesso baratto un gioiello per un pugno di monete che abbiano dei disegni di mio gradimento, così recupero la mia materia da plasmare.

Insomma: oggi taglio soldi per far soldi, o almeno ci provo! Se me lo avessero raccontato poco tempo fa, non ci avrei mai creduto il mio sito internet www.chiarasciortino.com.Capo D’Orlando, 2 aprile 2014Chiara Sciortino

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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