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Busta paga, come leggerla e cosa cambia nel 2022

Con la Legge di bilancio 2022 tanti hanno avuto perplessità alla lettura della propria busta paga: come leggerla e verificare l'assenza di errori.

busta paga: come leggerla

busta paga 2022: cosa cambia

Con la Legge di bilancio 2022 in tanti, alla lettura della propria busta paga, hanno avuto perplessità e dubbi sulla correttezza dell’importo corrisposto. Ad esempio, sono state modificate le soglie di reddito per accedere al così detto Bonus Renzi con conseguenti correzioni sulla curva delle detrazioni e delle agevolazioni. Altra novità riguarda l’Assegno per il Nucleo Familiare, sostituito dall’assegno unico universale erogato dall’INPS e quindi non più incluso in busta paga.

In un contesto di costante mutamento come si legge la busta paga?

Riuscire a decifrare la propria busta paga è importantissimo, soprattutto per verificare l’assenza di errori che porterebbero ad una perdita di denaro. Sono difatti contenute in esse tutte le voci, contraddistinte da diversi codici busta paga, che vanno a comporre lo stipendio a partire dalla retribuzione base prevista dal proprio CCNL, più le ore di straordinario, i permessi, le malattie, i giorni di ferie, i contributi, il Tfr e quant’altro.

La busta paga è sostanzialmente divisa in tre sezioni facilmente individuabili: parte alta, parte centrale e parte bassa.

Intestazione

È la parte contenente le informazioni relative al dipendente, all’azienda e al periodo della retribuzione. Nello specifico troviamo la data di assunzione e la data di cessazione, la mansione, l’inquadramento e il livello. Presenti anche alcuni elementi che corrispondono alla parte fissa della retribuzione che sono: la paga base, i giorni di detrazione fiscale, gli scatti di anzianità, l’EDR (10,33 euro lordi per ogni mensilità per tutti i dipendenti eccetto i dirigenti) e altri indicatori specifici del proprio CCNL.

Corpo centrale

Arriviamo alla parte contabile e variabile dello stipendio. Qui è dove bisogna prestare più attenzione in quanto potrebbero essere contenuti degli errori di calcolo.

In questa sezione sono contenute le informazioni che riassumono l’operato del singolo mese in base ai giorni lavorati, agli straordinari, alle malattie, ai festivi, alle maggiorazioni per lavoro notturno, ai premi produttività e ai vari permessi presi. Per ognuna di queste voci sono indicati gli importi base, le ore o i giorni di riferimento e le eventuali trattenute o competenze dovute. Questa è la parte dove fino al 2021 era contenuta la voce del Bonus Renzi. Da questo anno a percepirlo saranno solamente coloro il cui reddito è al di sotto dei 15 mila euro. Chi ha invece un reddito tra i 15 ed i 28 mila euro potrà continuare a fruire del trattamento integrativo ma a specifiche condizioni.

Trattenute

Distinguiamo due tipi di trattenute: quelle previdenziali, come i contributi versati all’INPS e INAIL, e quelle fiscali, in questo caso parleremo di IRPEF. I primi contributi trattenuti sono pagati sia dal lavoratore che dall’azienda ma sul cedolino saranno visibili solo i contenuti versati dal dipendente. L’IRPEF è invece un’imposta diretta e ricade sul reddito.

Le ultime trattenute della busta paga sono le addizionali comunali, dipendenti dal comune dove il lavoratore risiede il primo gennaio di ogni anno, e le addizionali regionali, il cui riferimento è la regione in cui il lavoratore risiede il 31 dicembre di ogni anno.

TFR, ANF, ferie e netto

Nella parte finale della busta page sono presenti i dati sul TFR, calcolato sulla base della retribuzione lorda annua divisa 13,5. Le voci sono:

  • la retribuzione utile al calcolo del Tfr;
  • il TFR al 31/12, cumulativo degli anni di lavoro passati;
  • la quota di TFR del mese corrente;
  • la quota anno, ossia quanto maturato fino a quel mese dell’anno.

Fino a marzo 2022, anche l’Assegno per il Nucleo Famigliare era presente in questa sezione. Nessun cambiamento invece per le Detrazioni per Coniuge e le Detrazioni per altri figli a carico.

Il penultimo dato della busta paga riguardano le ferie. Saranno esposti i giorni residui dell’anno precedente, i giorni maturati nell’anno corrente, i giorni goduti e il saldo dei giorni fruibili.

Infine, il dato più interessante, ossia il netto da pagare ottenuto dal totale delle competenze meno il totale delle trattenute. La cifra in fondo alla busta paga è quindi la retribuzione che si percepirà.

Buste paga in automazione

Se prima tutti questi dati venivano meticolosamente calcolati con una serie di fogli Excel, dipendente per dipendente, e rubavano a chi ne aveva l’onere un tempo inestimabile, oggi esistono appositi software in grado di creare buste paga impeccabili in pochissimi attimi. Questi strumenti sincronizzano perfettamente le competenze fisse e variabili di ogni dipendente lasciando un margine di errore del tutto inesistente. Gli stessi dipendenti potranno controllare personalmente la correttezza dei dati attraverso il proprio profilo personale contenente tutte le informazioni riguardo le ferie ed i permessi usufruiti, le ore di straordinari, le malattie e quant’altro. Un utile strumento per facilitare ed efficientare il lavoro delle aree amministrative aziendali.

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