La fine del 2025 porta con sé notizie promettenti per il mondo del vino italiano. Con la recente firma di un decreto interministeriale da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero dell’Agricoltura, si apre la strada alla produzione di vini dealcolati, un segmento in crescita che ha già dimostrato di avere un mercato globale importante.
Il settore vitivinicolo, infatti, potrà ora beneficiare di un quadro normativo chiaro che faciliterà la produzione di vini a basso e nullo contenuto alcolico, consentendo ai produttori di esplorare nuove opportunità commerciali. Questo è ciò che ha annunciato il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sottolineando l’importanza di questo provvedimento per il futuro delle aziende vinicole italiane.
Il decreto e le sue implicazioni
Il decreto stabilisce un regime fiscale specifico per le accise relative alla produzione di vino dealcolato. Una delle novità più rilevanti è la definizione di soggetti coinvolti nella produzione, che saranno classificati in base alle quantità annuali prodotte, superiori o inferiori a 1.000 ettolitri. Questa distinzione è fondamentale per la regolamentazione delle attività di produzione e conservazione del vino.
Autorizzazioni e regolamenti
Il provvedimento non solo stabilisce le categorie di produttori, ma regola anche il rilascio delle autorizzazioni necessarie per operare. Inoltre, definisce gli adempimenti amministrativi e le regole per la circolazione del prodotto, limitando qualsiasi attività accessoria non direttamente collegata alla produzione del vino dealcolato. Ciò rappresenta un passo significativo verso una maggiore chiarezza e trasparenza nel settore.
Opportunità di mercato per i vini dealcolati
Il mercato dei vini a basso e nullo contenuto alcolico è in rapida espansione. Attualmente, vale circa 2,4 miliardi di dollari a livello mondiale e si prevede che raggiunga i 3,3 miliardi di dollari entro il 2028. Questo nuovo decreto si inserisce in un contesto di crescente interesse da parte dei consumatori per opzioni più salutari e sostenibili, aprendo la strada a una nuova era per il vino italiano.
Statistiche di crescita e mercati internazionali
Le stime indicano un tasso di crescita annuale composto del 7-8% per il segmento dei vini dealcolati, evidenziando l’interesse crescente dei consumatori. In particolare, i dati mostrano che i vini a zero gradi hanno registrato aumenti significativi in mercati come la Germania, il Regno Unito e gli Stati Uniti.
Ad esempio, nei primi nove mesi dell’anno, il mercato tedesco ha visto un incremento del 46%, mentre il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno registrato rispettivamente un aumento del 20% e del 18%.
Nonostante alcune sfide, come la contrazione del mercato in Germania, i vini dealcolati italiani, che fino ad ora erano prodotti principalmente all’estero, mostrano segnali di forte crescita anche in mercati esteri, con un aumento significativo nelle vendite.
Le aziende italiane, pronte a investire in questo settore, possono trarre vantaggio dal nuovo decreto per competere in modo più equo con i produttori europei. La speranza è che, con il supporto dell’amministrazione, la transizione verso la produzione di vini dealcolati avvenga in modo fluido e produttivo.
