Il caso di Garlasco, avvenuto diciotto anni fa, continua a suscitare interesse e dibattiti. La recente convocazione di Andrea Sempio da parte della procura di Pavia per delle valutazioni antropometriche rappresenta un nuovo tentativo di chiarire i dettagli di un omicidio che ha scosso l’opinione pubblica. Queste analisi, condotte all’Istituto di medicina legale di Milano, sono state richieste dalla PM Giuliana Rizza e dall’aggiunto Stefano Civardi, con l’obiettivo di raccogliere nuovi dati da confrontare con le informazioni già disponibili.
Il contesto delle valutazioni antropometriche
Le misurazioni antropometriche, come la lunghezza e la circonferenza degli arti, così come l’altezza, sono strumenti che possono aiutare a creare un profilo morfologico di un sospettato. L’analista forense Sara Capoccitti, in un’intervista, ha sottolineato che queste misurazioni non sono una novità nel campo della criminologia.
In passato, venivano effettuate con strumenti rudimentali, mentre oggi si avvalgono di tecnologie avanzate come gli scanner 3D, che offrono misurazioni più precise e dettagliate.
La metodologia attuale
Le moderne tecniche di analisi incoraggiano il confronto tra le misurazioni fisiche di un sospettato e quelle ricavabili dalla scena del crimine. Questo processo include non solo le dimensioni corporee, ma anche aspetti come il peso e il tipo di andatura. Tuttavia, Capoccitti avverte che l’efficacia di tali misurazioni dipende dalla disponibilità di dati concreti da confrontare. Nel caso di Garlasco, la mancanza di una figura riconoscibile dell’assassino rende le valutazioni antropometriche meno efficaci.
Il ruolo della Blood Pattern Analysis
Un aspetto fondamentale del caso è rappresentato dalla Blood Pattern Analysis (BPA), che analizza il modo in cui il sangue è stato disperso sulla scena del crimine.
Questa tecnica può fornire indizi sulle interazioni tra la vittima e l’aggressore, rivelando informazioni cruciali sul tipo di aggressione avvenuta. Sebbene le misurazioni antropometriche non possano direttamente determinare la responsabilità di un sospettato, i dati ottenuti tramite la BPA possono offrire un contesto utile per interpretare le misurazioni fisiche.
Le limitazioni delle misurazioni antropometriche
Un’altra considerazione importante è che le caratteristiche fisiche di una persona possono cambiare nel tempo. Capoccitti mette in guardia su come l’andatura, la postura e altre misure corporee possano variare rispetto a come erano diciotto anni fa. Pertanto, le misurazioni attuali potrebbero non essere del tutto rappresentative del soggetto in passato. Questo implica che, sebbene le valutazioni possano offrire ulteriori spunti, non possono di per sé risolvere il caso.
Prospettive future
Le analisi antropometriche a cui è stato sottoposto Andrea Sempio possono fornire nuove informazioni, ma da sole non rappresentano una prova conclusiva. La criminologa ricorda che precedenti tentativi di utilizzare tecniche tridimensionali non hanno portato a risultati decisivi. Le misurazioni attuali, quindi, si inseriscono in un contesto investigativo più ampio che richiede ulteriori elementi di supporto per fornire una visione chiara e definitiva dell’accaduto.
Il caso Garlasco, con le sue complessità e le incertezze, continua a richiedere attenzione. Le nuove valutazioni antropometriche, sebbene rappresentino un passo avanti, devono essere integrate con altre tecniche e dati per contribuire a una comprensione più profonda di questo misterioso delitto.


