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Ultime novità su SPID e PosteID: cosa aspettarsi fino al 2023

Rimanere aggiornati sulle ultime novità riguardanti il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) è essenziale per garantire una gestione sicura e efficace della propria identità digitale in Italia.

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In questi giorni, il sistema di SPID, il sistema pubblico di identità digitale, sta affrontando eventi significativi che ne determinano il futuro. Due notizie in particolare hanno catturato l’attenzione: il rinnovo degli accordi che garantiranno la continuità operativa per i prossimi cinque anni e la conferma che il servizio di PosteID rimarrà gratuito fino al 2023.

Queste informazioni, emerse dalle pagine di Wired, rappresentano un passo importante per il provider di identità digitale più utilizzato in Italia. La prospettiva di un eventuale canone annuale, già implementato da altri operatori come Aruba e InfoCert, è stata scongiurata, permettendo così a Poste Italiane di continuare a offrire i suoi servizi senza costi aggiuntivi per gli utenti.

Il rinnovo degli accordi per SPID

Il prolungamento della validità degli accordi è il risultato di un’intesa tra vari enti, tra cui l’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale. Questa nuova convenzione, annunciata recentemente, stabilisce i termini per il funzionamento di SPID fino al 2030.

Questo accordo non solo offre stabilità al sistema, ma segna anche la fine di un periodo di incertezze politiche riguardanti il destino di SPID. La decisione di continuare a sostenere questo strumento evidenzia l’importanza di mantenere l’infrastruttura digitale del paese in un periodo di rapida evoluzione tecnologica.

Il ruolo della carta d’identità elettronica (CIE)

Recentemente, è emerso che la carta d’identità elettronica (CIE) sarà il fulcro della futura identità digitale in Italia.

Alessio Butti, sottosegretario per la Trasformazione Digitale, ha confermato che SPID continuerà a esistere, ma con il tempo dovrà cedere il passo alla CIE, che rappresenta un modello più integrato e conforme agli standard europei.

Questa transizione verso un sistema unico non solo mira a semplificare il processo di autenticazione digitale, ma anche a garantire una maggiore sicurezza e interoperabilità dei servizi. La CIE si propone quindi come il futuro della gestione dell’identità in Italia, offrendo un’alternativa robusta e moderna a SPID.

Prospettive future e innovazioni

Un altro punto cruciale sollevato da Butti riguarda il sistema IT-Wallet, attualmente utilizzato nell’app IO. Questo sistema, che ha già integrato funzioni per la gestione dei documenti, è destinato a evolversi ulteriormente, includendo l’ISEE e altri documenti utili per i cittadini.

La visione a lungo termine prevede anche l’introduzione dell’interoperabilità con il portafoglio europeo EU-Wallet entro il 2026.

Queste innovazioni non solo aumenteranno l’efficienza dei servizi pubblici digitali, ma offriranno anche agli utenti un’esperienza più fluida e integrata. Con l’implementazione di queste nuove tecnologie, l’Italia si sta preparando a un futuro in cui l’identità digitale sarà non solo più accessibile, ma anche sicura e allineata con le normative europee.

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Scritto da Staff

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