Immagina di essere un supereroe dei browser, ma di colpo ti ritrovi senza poteri. È esattamente ciò che è accaduto a uBlock Origin, l’ad blocker più amato del web, quando Google ha deciso di mettere fine alle estensioni basate su Manifest V2. Con un gesto che ha lasciato milioni di utenti senza la protezione contro pubblicità invadenti e tracker, Chrome ed Edge hanno chiuso le porte a questo strumento indispensabile. Ma non è finita qui: in un colpo di scena inatteso, uBlock Origin ha trovato una nuova casa su App Store, e la storia di questa rinascita è davvero affascinante.
La caduta di uBlock Origin e la sua rinascita su Apple
Quando Google ha annunciato la fine di Manifest V2, gli utenti di Chrome ed Edge hanno sentito un forte brivido di preoccupazione.
uBlock Origin, che per anni aveva garantito una navigazione più sicura e senza distrazioni, si è visto costretto ad abbandonare il suo posto d’onore. Ma la storia non finisce qui. Con un lancio a sorpresa, uBlock Origin Lite è ora disponibile su App Store, pronto a riscrivere le regole del gioco. La cosa più incredibile? Nessun annuncio ufficiale ha preceduto questa mossa. Solo un aggiornamento silenzioso su GitHub e voilà, l’app è apparsa come per magia. Una scoperta che ha lasciato molti utenti a bocca aperta.
Raymond Hill, il creatore di uBlock Origin, sembra aver scelto di mantenere un profilo basso dopo le sue battaglie contro i giganti tecnologici. Ma perché questa scelta? Forse per evitare ulteriori conflitti o semplicemente per godersi un momento di tranquillità dopo le tempeste che ha affrontato.
In ogni caso, la disponibilità di uBlock Origin Lite su Apple rappresenta una nuova era per l’ad blocking, una vera e propria ribellione contro i colossi del tech.
Come funziona uBlock Origin Lite e cosa lo rende speciale
La nuova versione di uBlock Origin non è identica al suo predecessore, ma è stata progettata per sopravvivere in un ecosistema in continua evoluzione. Basata su Manifest V3, questa versione è compatibile con le nuove normative di Google e potrebbe potenzialmente funzionare anche sui browser Chromium, se Big G decidesse di supportarla. Ma cosa significa tutto questo per gli utenti? La versione per Safari, che pesa solo 5,8 MB, riduce al minimo il consumo di CPU e RAM durante il blocco degli annunci, garantendo un’esperienza di navigazione fluida e priva di distrazioni.
Hill ha integrato filtri come EasyList e EasyPrivacy per assicurarsi che uBlock Origin Lite continui a essere efficace. Per utilizzarlo, è richiesto un sistema operativo aggiornato: iOS 18.0, iPadOS 18.0, macOS 15.0 o visionOS 2.0. Ironia della sorte, il sito ufficiale di uBlock Origin continua a menzionare il supporto solo per versioni di Safari precedenti alla 13. Questo lascia aperto un mistero affascinante: perché questa discrepanza? È davvero un caso o c’è un piano più ampio dietro questa mossa?
Il significato di questa mossa per gli utenti
È davvero ironico che Apple, spesso criticata per il suo ecosistema chiuso e restrittivo, sia diventata il rifugio di uno strumento che promuove la libertà digitale. Mentre Google chiudeva le porte in nome della “sicurezza”, Apple ha aperto le sue braccia per accogliere un’estensione che consente agli utenti di avere il controllo sulla loro esperienza di navigazione. Questo cambiamento rappresenta un importante passo avanti, un segnale che le cose potrebbero finalmente iniziare a cambiare nel mondo della tecnologia.
In un’epoca in cui la privacy online è sempre più sotto attacco, il lancio di uBlock Origin Lite su Apple segna non solo la rinascita di un ad blocker, ma anche una nuova speranza per gli utenti. Dobbiamo chiederci: altri strumenti di libertà digitale seguiranno l’esempio? Il futuro è incerto, ma una cosa è certa: la lotta per un internet migliore è tutt’altro che finita.