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Ubisoft sotto accusa per violazione del GDPR in Austria

L'organizzazione noyb denuncia Ubisoft per violazione della privacy degli utenti

Logo di Ubisoft con simbolo del GDPR in evidenza
Ubisoft affronta accuse di violazione del GDPR in Austria.

La denuncia di noyb contro Ubisoft

L’organizzazione noyb, fondata dall’avvocato Max Schrems, ha recentemente presentato una denuncia contro Ubisoft in Austria, accusando il noto editore e sviluppatore di videogiochi di violare il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati). Secondo le accuse, Ubisoft costringe gli utenti a effettuare il login anche quando non è necessario, raccogliendo così informazioni durante le sessioni di gioco. Questa pratica solleva interrogativi sulla legittimità della raccolta dei dati e sul rispetto della privacy degli utenti.

Il caso specifico di Far Cry Primal

La denuncia è stata presentata per conto di un utente che ha acquistato il gioco Far Cry Primal tramite il marketplace di Steam. Nonostante sia disponibile una modalità single player, il gioco richiede obbligatoriamente l’accesso con un account Ubisoft all’avvio.

L’utente ha quindi chiesto chiarimenti riguardo ai dati raccolti durante il gioco. Ubisoft ha risposto che il gioco invia informazioni relative all’avvio, alla durata della sessione e alla chiusura del gioco, ma questo non ha placato le preoccupazioni dell’utente.

Connessioni sospette e raccolta dati

Un aspetto inquietante emerso dalla denuncia è che il gioco stabilisce almeno 150 connessioni con server esterni, tra cui quelli di Google e Amazon, in soli 10 minuti. Questo solleva interrogativi sulla quantità di dati che Ubisoft raccoglie e sulla trasparenza delle sue pratiche. Il supporto clienti di Ubisoft ha giustificato il login come un modo per verificare la proprietà del gioco, ma secondo noyb, la raccolta di tali informazioni non è necessaria e avviene senza il consenso degli utenti.

Le implicazioni legali per Ubisoft

Nella licenza d’uso finale (EULA), Ubisoft afferma che i dati vengono raccolti per migliorare l’esperienza di gioco e per analizzare le abitudini di gioco degli utenti. Tuttavia, noyb contesta questa giustificazione, sostenendo che la raccolta di dati senza una base legale è illegale e richiede la cancellazione immediata di tutte le informazioni raccolte. L’organizzazione ha suggerito al garante della privacy austriaco di infliggere una sanzione che, considerando le entrate previste per il 2024, potrebbe arrivare fino a 92 milioni di euro.

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