Telegram nasconde segreti, ma apre anche le porte del tuo comune

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Matrimoni inverosimili, binomi improponibili, accostamenti azzardati: mondo digitale e partecipazione, tecnologia e relazioni, innovazione e valori sociali, sembrano mondi apparentemente divergenti, persino intoccabili, e invece sono molto più contigui di quanto si possa immaginare. O meglio possono esserlo, se alla base si sviluppano strategie che, pur fondandosi sull’apporto delle nuove tecnologie, fanno delle dinamiche relazionali e della partecipazione il loro valore aggiunto. A Lecce, la partecipazione della comunità – intesa come rete di persone, con le loro identità, i loro bisogni, i loro interessi, e quindi come flusso di rapporti, di scambi, di contaminazioni – è diventato il motore attorno al quale si stanno sviluppando piani e progetti di innovazione sociale.

Un mese fa, allo Smau di Milano, l’Amministrazione comunale, ho ritirato il premio Egov per il progetto del Comune di Lecce, “Processo Open Data collaborativo e partecipativo”, che rappresenta, non soltanto simbolicamente, un forte connubio tra innovazione e partecipazione.

Un progetto recepito, interpretato e vissuto dalla comunità dei dipendenti comunali che, lavorando con le associazioni, gli ordini professionali, i privati, hanno favorito la partecipazione dei cittadini al governo della cosa pubblica. E questo interpretando la fruizione dell’informazione prodotta dal settore pubblico come un’opportunità concreta e immediata per mettersi al servizio del territorio diventando attori protagonisti di un film in cui, cornice la città, si racconta il senso, i valori, l’identità di una comunità intera.È con questo stesso spirito, con questa spinta motivazionale, con questo entusiasmo che abbiamo dato avvio a Lecce ad un nuovo sodalizio, quello fra OpenData e Bot.

Telegram, robosoftware e open data

Abbiamo pensato di sfruttare le API di Telegram (un sistema di messaggistica cifrata via smartphone), per creare, con il supporto del nostro Data Manager Raffaele Parlangeli e dell’Ufficio Open Data del Comune di Lecce, un Bot, cioè un sistema automatico che permetta di interagire con le informazioni più utili per la cittadinanza con un click.

È nato così, Opendataleccebot. Basta avere l’applicazione Telegram su Mac, PC, WebApp, smartphone, Iphone, Windows Phone, e si può “chattare con gli opendata”.

In pratica il cittadino “chatta” chiedendo alcune cose standard e il bot risponde perchè così è stato programmato.

Questo “matrimonio” permette di consultare in pochi secondi l’elenco dei luoghi cittadini in cui è presente un defibrillatore, grazie al progetto “Comune Cardio protetto” in collaborazione con l’ASL, così come tutti gli orari delle scuole primarie, nidi, infanzia, secondarie di primo grado.Il sistema permette così di conoscere la qualità dell’aria, gli eventi culturali di Lecce Capitale Italiana della Cultura 2015, e, una volta attivato il GPS, anche di individuare i parcheggi con sosta a pagamento e di saperne la tariffa prima di andarci.

La Protezione Civile di Lecce ha lanciato un proprio servizio InfoAlert365 con un sito internet dedicato: anche qui i dati sono open e inseriti nel portale dati.comune.lecce.it e quindi ripresi dal bot di Telegram con i bollettini pubblicati.

Senza gli openData non ci sarebbe nulla di tutto questo.

Ultimi inserimenti in ordine cronologico sono l’elenco dei monumenti di proprietà comunale che sono stati rilasciati in licenza CC0 (pubblico dominio) per essere fotografati e studiati (che, tra l’altro, partecipano al concorso Wikiloves Monuments indetto da Wikimedia Italia), il menù giornaliero dei bambini nelle scuole leccesi direttamente dal dataset della Mensa scolastica, inserito dall’Ufficio Pubblica Istruzione del Comune, e le spese correnti del Comune di Lecce rilevate automaticamente da soldipubblici.gov.it (unico caso in Italia).

Un aiutino da OpenStreetMap

Il processo è in continuo divenire: stiamo testando anche con la Polizia Locale la pubblicazione di avvisi per la congestione del traffico e inserendo su Openstreetmap l’elenco dei percorsi e fermate di tutti i trasporti pubblici cittadini. Infine, abbiamo coinvolto l’attento Istituto Grazia Deledda di Lecce: gli alunni, insieme al gruppo di lavoro operativo opendata, con la supervisione di Federico Cortese (mappatore di lunga data ed esperienza) e di Salvatore Maletesta (ingegnere informatico), andranno fisicamente sui bus cittadini a tracciare con il GPS i percorsi e le fermate. Tali dati saranno elaborati e trasformati in un formato aperto interoperabile e arricchiti con gli orari che l’ufficio mobilità del Comune terrà sempre aggiornati. I dati (in un formato che si chiama GTFS) saranno pubblicati in formato aperto per permettere a chiunque di sviluppare apps, servizi, bots… ovviamente il primo bot che avrà tali dati è proprio opendatalecceBot.

È evidente, quindi, come questo progetto faccia della partecipazione il suo punto fermo e permetta un’interazione nuova, immediata e rivoluzionaria – per modalità e tempistiche -, fra i cittadini e la Publica Amministrazione.L’innovazione è tutta qui: il Comune chiede “aiuto” ai cittadini per fornire un servizio che poi sarà di utilità per tutti. In questo interscambio c’è la magia e la forza di OpendatalecceBot, in cui domanda e offerta dei servizi si sposano e si collegano per creare un ecosistema dei dati virtuosi.Al matrimonio, festa compresa, ovviamente siamo tutti invitati a “partecipare”.

ALESSANDRO DELLI NOCIAssessore all’Innovazione Tecnologica e Programma Smart City del Comune di Lecce

FRANCESCO PIERSOFT PAOLICELLIConsulente Open Data Comune di Lecce

Originariamente pubblicato su chefuturo.it
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