Dal punto di vista normativo, il GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati) è entrato in vigore nel 2018, imponendo alle aziende di adottare misure rigorose per la protezione dei dati personali. Le imprese devono garantire che i dati vengano trattati in modo lecito, corretto e trasparente, rispettando i diritti degli interessati.
Il Garante ha stabilito che la violazione delle normative sulla protezione dei dati può comportare sanzioni significative, fino al 4% del fatturato globale annuo dell’azienda. Questo rende la compliance non solo una questione legale, ma anche un imperativo commerciale.
Le implicazioni pratiche della compliance al GDPR sono molteplici. Le aziende devono implementare politiche di data protection che includano la nomina di un Data Protection Officer (DPO), la creazione di procedure per gestire le richieste di accesso ai dati e la formazione del personale.
Le aziende devono condurre un’analisi dei rischi per identificare le aree di non compliance. Successivamente, è essenziale sviluppare un piano d’azione che includa misure tecniche e organizzative per mitigare i rischi.
Il rischio compliance è reale: le aziende che non rispettano il GDPR non solo rischiano sanzioni, ma possono anche subire danni reputazionali e perdita di fiducia da parte dei clienti.
Alcune best practice per la compliance includono: mantenere una documentazione dettagliata delle attività di trattamento dei dati, garantire la trasparenza nei confronti degli utenti e implementare misure di sicurezza adeguate per proteggere i dati. È consigliabile rimanere aggiornati sulle evoluzioni normative e partecipare a corsi di formazione specifici.


