In un’epoca in cui la sostenibilità è diventata una priorità globale, emerge una questione cruciale: come garantire un equilibrio tra la produzione di energia rinnovabile e la tutela del territorio? Questo dilemma è particolarmente evidente in contesti come quello del Broletto, dove le decisioni relative all’installazione di impianti fotovoltaici stanno creando tensioni significative nel settore agricolo.
Il dilemma tra energia e agricoltura
Il concetto di sviluppo sostenibile, che dovrebbe fondere armoniosamente le esigenze energetiche con quelle agricole, è spesso ostacolato da norme poco chiare. Queste, anziché promuovere una crescita equilibrata, rischiano di favorire un’escalation di progetti che potrebbero sottrarre terreni agricoli per far spazio a enormi distese di pannelli solari.
Le preoccupazioni politiche
In un recente incontro al Broletto, esponenti di diverse forze politiche, sia di centrodestra che di centrosinistra, hanno espresso un coro unanime di preoccupazione.
Hanno approvato una mozione che invita il Presidente della Provincia, Emanuele Moraschini, a fare pressing sugli organi legislativi superiori affinché vengano chiarite le normative riguardanti l’installazione degli impianti. Il vicepresidente della Provincia, Fabio Rolfi, ha sottolineato come l’attuale quadro normativo incentivi investimenti con un approccio più speculativo che realmente orientato alla sostenibilità.
La necessità di una governance chiara
Un aspetto critico è la mancanza di una regia pubblica che possa guidare la transizione energetica. Rolfi ha evidenziato come non siano solo gli agricoltori a cercare di adattare le loro attività ai cambiamenti energetici; spesso, sono fondi di investimento che sfruttano le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per orientarsi verso iniziative meramente redditizie. Questo porta a una perdita di know-how agricolo e alla scomparsa di tradizioni imprenditoriali consolidate.
Le sfide per gli amministratori locali
Le preoccupazioni non si limitano ai rappresentanti politici del Broletto. Gli amministratori locali della provincia di Brescia si trovano spesso in difficoltà rispetto alle richieste di privati e fondi speculativi, senza strumenti adeguati per opporsi. Filippo Ferrari, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio provinciale, ha messo in evidenza l’importanza di definire scelte strategiche in ambito di programmazione territoriale.
Proposte per un futuro sostenibile
Alla luce di queste problematiche, diversi consiglieri hanno avanzato proposte concrete. È fondamentale identificare aree specifiche nel Bresciano dove poter installare impianti fotovoltaici senza compromettere le terre agricole. Inoltre, si chiede una protezione maggiore per i territori agricoli di pregio, come quelli classificati DOC, DOCG, IGT e DOP, e per i parchi di interesse regionale e sovracomunale.
Priorità nell’installazione di impianti
È essenziale che il governo regionale stabilisca una scala di priorità per l’installazione dei pannelli solari, privilegiando i tetti degli edifici residenziali. La collaborazione tra enti locali e rappresentanze agricole e ambientali è cruciale. Si auspica la creazione di un coordinamento che possa sollecitare i livelli istituzionali superiori ad adottare misure rapide e incisive.
La sfida è quella di evitare due scenari problematici: da un lato, la creazione di aree dedicate esclusivamente alla produzione di energia a scapito di quelle agricole; dall’altro, il rallentamento nell’attivazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Fabio Capra, consigliere provinciale del Partito Democratico, ha avvertito che il termine del PNRR nel prossimo anno segnerà un punto di non ritorno per la capacità di finanziare opere e investimenti futuri.
È chiaro che la transizione energetica non può avvenire a scapito della proprietà agricola e della tradizione imprenditoriale, ma deve essere un processo inclusivo e sostenibile, in grado di coniugare il primario con il terziario, senza compromettere la nostra sicurezza alimentare.

